L’acqua non ha padroni. Blitz dei Beni Comuni a G.A.I.A.

L’assemblea dei Beni Comuni stamane 27 marzo ha dato vita ad una protesta davanti agli uffici di G.A.I.A. per rivendicare il diritto all’acqua pubblica, sancito dalla volontà popolare attraverso un referendum vinto e, disatteso dai politicanti di centrodetra e centrosinistra che ubbidiscono alle logiche liberiste. Assieme agli attivisti dell’assemblea c’erano anche alcune famiglie che si sono viste staccare l’acqua perché erano in ritardo sui pagamenti delle bollette. L’acqua è un diritto e nessuno può negare questo bene comune per il proprio profitto. Sono stati attaccati due striscioni e sono stati distribuiti alcuni volantini agli utenti che hanno apprezzato. Alcuni dirigenti di G.A.I.A. hanno pensato di chiamare polizia e carabinieri ma i manifestanti hanno ricordato, in modo pacifico, che nell’illegalità c’è l’azienda che stacca i contatori dell’acqua e che non può farlo senza violare la costituzione. La protesta è continuata, poi, nel municipio di Viareggio.

Il volantino che è stato distribuito è riassumibile in alcuni punti 1) Stop distacchi dell’acqua;  2) Rispetto del risultato del referendum sull’acqua, come bene pubblico e comune; 3) L’acqua non si commercializza, non si vende e non deve essere soggetta a profitto;  4) Cambiamento del carattere giuridico di G.A.I.A da Spa a società pubblica; 5) Restituzione da parte di G.A.I.A al Comune di Viareggio, di circa 20 milioni di euro; 6) Invito a tutti i cittadini ad organizzarsi sull’autoriduzione, la difesa contro i distacchi e a rivendicare l’acqua come bene primario non commercializzabile; 7) Immediata e drastica riduzione della tariffa e rispetto dei patti contrattuali sulla percentuale di investimenti che l’azienda dovrebbe fare e non ha mai apportato.

Video: Proteste a G.A.I.A. e comune di Viareggio

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