Un bellissimo 25 aprile è stato festeggiato dalle compagne e dai compagni al cantiere sociale versiliese. La giornata ha visto un pranzo a cui hanno partecipato diverse decine di persone poi musica e murales all’esterno. All’interno, invece, era esposta una mostra fotografica realizzata da noi, di Dada Viruz Project, dal titolo “Gli striscioni”. La mostra composta da oltre 350 foto mostrava le parole d’ordine che sono state usate da varie realtà autorganizzate a Viareggio e in Versilia su temi come: lavoro, sicurezza, salute, ambiente, casa, scuola, lotta alla repressione,spazi sociali e tanto altro negli ultimi dieci anni.
Il 25 aprile non è una semplice ricorrenza ma un momento di riflessione per riaffermare che i valori dei partigiani sono attuali e che i motivi per cui combatterono i ragazzi del 43- 45 sono ancora validi. Negli interventi sono stati ricordati i prossimi appuntamenti: Dall’iniziativa sul grande poeta palestinese, Mahmoud Darwish, in solidarietà con la cultura palestinese promossa da diverse realtà sociali e politiche presso il teatro della parrocchia di Sant’Antonio il prossimo 3 maggio. All’inaugurazione del Matteotti Occupato prevista per domenica 4 maggio. E’ stato reso omaggio al compagno Francesco Giuntoli, segretario di Rifondazione Comunista di Lucca, improvvisamente deceduto. Un pensiero è andato al partigiano Lilio Giannecchini che dall’ospedale di Lucca, da dove è ricoverato, ha mandato il suo saluto sventolando la maglietta del gruppo autonomo raffigurante Carlo Giuliani. Le compagne di “Donne in Cantiere” hanno, poi, denunciato una grave atto di repressione avvenuto a Firenze su di una compagna anarchica, a cui è stata sottratta la figlia in modo arbitrario, da parte di un’assistente sociale. (Su questo argomento torneremo prossimamente con un articolo specifico.) E’ intervenuto, poi, anche un compagno dei COBAS attivo nello sportello del lavoro riaffermando l’importanza di organizzare i lavoratori per prepararsi alle nuove sfide delle politiche liberiste del governo Renzi. Un 25 aprile in Cantiere, insomma non solo celebrativo, ma calt realmente nelle pratiche sociali di lotta.