Ricordato a Viareggio il poeta palestinese Mahmoud Darwish

Almeno 80 persone hanno partecipato, sabato 3 maggio, presso il teatro “Leonardo Pacini” della parrocchia Sant’Antonio a Viareggio all’iniziativa dove veniva ricordato il poeta Mahmud Darwish.

L’iniziativa promossa da varie realtà sociali e politiche ha riscosso un buon successo. Silvia Magnani e Hakam Malki hanno letto diverse poesie, Muauia ha intrattenuto suonando il liuto e Mario Giannelli ha presentato la biografia del poeta.

Darwish non è solo un dei più grandi poeti arabi contemporanei ma è un pilastro della cultura palestinese. Nato nel 1941 ad Al Birwa, nell’alta Galilea, e morto ad Houston nel 2008 ha vissuto a Mosca, Parigi, Beirut, Damasco, Il Cairo, e Cipro entrando in contatto con intellettuali di tutto il mondo. Ha pubblicato oltre venti raccolte di poesie e sette opere in prosa tradotte in moltissime lingue. Ha vissuto e descritto la condizione del suo popolo sapendo trasformare la cultura in un’arma di resistenza. Darwish è stato, infatti, anche un militante politico prima nel partito comunista israeliano e poi nell’OLP di cui, nel 1987, divenne membro del comitato esecutivo. Ha redatto, inoltre, il testo della dichiarazione d’indipendenza dello stato palestinese promulgato nel 1988. Molti dei celebri discorsi pronunciati da Yasser Arafat all’ONU sono stati scritti da lui. Nel 1993 lasciò l’OLP in contrasto con gli accordi di OSLO che videro Arafat capitolare all’arroganza dei sionisti. Nella sua vita Darwish ha ricevuto molti premi letterari non solo nel mondo arabo ma anche negli USA e in Macedonia. Nel 1982 è stato insignito del premio Lenin per la pace.

Darwish è un “anti Omero” nel senso che non canta le odi di eroi vittoriosi ma degli sconfitti. Disse: “Mentre Troia andava in fiamme e Omero scriveva le gesta dei greci qualcun altro stava scrivendo le gesta dei troiani.” Interiorizza la sconfitta, avendo vissuto la Nakba del ’48, ma non si arrende mai. Nei suoi versi non c’è alcuna traccia di rassegnazione ma c’è voglia di riscatto, affermazione di identità di un popolo che resiste.

L’iniziativa oltre a fare conoscere la cultura di un popolo mediterraneo serve a solidarizzare con le sorelle e i fratelli palestinesi che ogni giorno subiscono l’oppressione sionista.

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