Viareggio: una classe dirigente incapace e il commissario alle porte

Non è che dal centrosinistra ci si potesse aspettare chi sa che cosa. Era e rimane espressione diretta degli interessi dei poteri forti. Tuttavia la sciatteria che il PD e i suoi cespugli stanno mostrando a Viareggio non ha eguali in altre parti d’Italia.

L’assessora al sociale Isaliana Lazzerini non conosce le associazioni culturali e sociali della sua città, ne confonde i nomi e la mission. Era anche all’oscuro che tra gli assistenti sociali del comune ci fosse uno che nega l’olocausto ma la cosa più grave rimane la sua totale incapacità ad affrontare l’emergenza abitativa. Isaliana Lazzerini è subentrata a Roberto Rossetti, dopo le dimissioni di quest’ultimo, pochi mesi dall’avvio della Armata Brancaleone guidata da Betti. Una giunta incapace di dare risposte alla città che ha perso altri quattro assessori perché si sono accorti che il sindaco le decisioni le prendeva da altre parti e non in giunta.

I conti sono in rosso. Il carnevale, addirittura, rischia di chiudere baracca e burattini. E che dire della gestione del porto o del centro congressi? Da uno scandalo all’altro, questa amministrazione fa buca da tutte le parti. La stessa senatrice Granaiola sembra essersi stufata di come il primo cittadino amministra la città e secondo alcuni ben informati sta già pensando al dopo. Dentro il partito di via Regia le guerre intestine sembrano non conoscere tregua e in alcuni casi divengono delle vere e proprie scene trash.

Lo scontro tra i due avvocati Giuseppe Dati e Fabrizio Miracolo culminato ad insulti, spintoni e con probabili strascichi in tribunale la dice lunga. Il segretario di federazione Giuseppe Dati ha pure affermato di avere ricevuto telefonate minacciose e ingiuriose dal collega. La querelle tra i due conferma il livello basso che il PD ha raggiunto a Viareggio.

Ed alcuni giovani democratici si sono lamentati: “Se continua così noi Giovani democratici siamo morti” Effettivamente hanno difficoltà a riunirsi ma soprattutto a far emergere una posizione politica chiara e autonoma rispetto al partito.

L’atto di accusa più grave alla classe dirigente locale, però, è arrivato dall’ex presidente della camera Fausto Bertinotti che, a Villa Borbone per il primo anniversario dalla morte di Milziade Caprili, ha sferzato le istituzioni viareggine. “Se hanno dimenticato Caprili allora vuol dire che sono morte.”

Il silenzio delle istituzioni viareggine su Caprili si va a a sommare ai tanti altri silenzi che questi amministratori hanno collezionato sulle tante cose urgenti che affliggono questa città. E mentre il PD locale e soprattutto i suoi cespugli, che nemmeno nominiamo, cercano di difendere le poltrone all’orizzonte sembra avvicinarsi il commissario prefettizio.

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