L’intervento di Filippo Antonini al congresso nazionale ANPI di Rimini

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Pubblichiamo integralmente l’intervento di Filippo Antonini al congresso nazionale dell’ANPI

Compagne e Compagni,

innanzi tutto mi onora e mi emoziona essere qui oggi, a parlare da questo palco, a questa platea, tra di Voi, in questa importante Assise, che ha visto, nella sua storia, la partecipazione di numerosi partigiani e partigiane che oggi -purtroppo- non sono più tra noi.

Cercherò -pertanto- di portare il mio contributo ed il contributo della Provincia di cui oggi sono delegato: Lucca, la Versilia e la Garfagnana.

L’Italia e l’Europa, la società in cui viviamo -tutta- non sta vivendo solo una profonda crisi economica e finanziaria ma anche e -soprattutto- una crisi politica e culturale.

Da diversi anni -ormai- è completamente scomparso dal dibattito politico, alcun accenno o riferimento alla Resistenza e ai propri valori, … al Risorgimento … ma nel complesso alla Storia tutta, se non addirittura svilita, banalizzata o relegata nella soffitta della dialettica.

A risentirne è la stessa democrazia, anch’essa svilita e banalizzata, se non troppo spesso addirittura calpestata: in questi anni sono state cancellate le Circoscrizioni, le Province, svuotati i Consigli comunali, che erano presidi locali di democrazia e formativi per una classe politica e dirigente all’altezza, di cui ci sarebbe ancora molto bisogno!

Il Parlamento è -ormai- relegato ad un mero organo di ratifica di decisioni, prese lontane dalla gente, in anticamere di banche e Commissioni europee.

Tutto viene etichettato con il parametro di spese e costi economici, ma i costi di chi ha sacrificato la propria vita e la propria libertà non vengono mai soppesati o messi sul piatto della bilancia della nostra vita plurale e democratica.

Per questi motivi riteniamo fondamentale, come è emerso nel dibattito delle sezioni dell’ANPI della Provincia di Lucca, dire “NO”, con forza a queste riforme costituzionali, con lo stesso impegno, se non di più, profuso nella campagna referendaria del 2006.

Difendere -certamente- la Carta costituzionale nata dalla Resistenza che in passato è stata punto di riferimento per quei paesi, quali Spagna e Portogallo, che uscivano da decenni di dittatura, ma quel … “se non di più” … sta a significare che ancora molta strada debba esser fatta, per una piena attuazione della nostra Costituzione.

E mi riferisco alla pace, all’occupazione, alla salute, all’ambiente…, ai diritti nei luoghi di lavoro e alla sicurezza sul posto di lavoro, qui porto l’esperienza -tragica- della mia terra, Viareggio, ed il riferimento è alla terribile strage dell’incidente ferroviario del 29 giugno 2009 che vide la morte di 32 persone, tra cui numerosi bambini, per la quale è alla sbarra, nel silenzio più assoluto delle istituzioni ed organi di stampa, un’intera classe dirigente in materia ferroviaria, tutta confermata ai loro posti se non addirittura promossa e premiata con lauti compensi.

E’ innegabile che questo congresso cade in un momento politico difficile sia nazionale che internazionale: la crisi economica, il terrorismo, l’immigrazione, il ritorno delle destre, il cui tema è stato molto affrontato, …, la stessa nostra organizzazione risente di questo momento difficile, in una situazione delicata, e per delicata intendo il ricambio generazionale, i nuovi compiti e prospettive dell’ANPI e l’inevitabile scomparsa di numerosi partigiani e partigiane che per decenni sono stati baluardi e punti di riferimento, arginando attacchi e fenomeni revisionisti che troppo spesso provengono da “falsi amici”… mascherati da amici!

Siamo chiamati -sicuramente- a scelte impegnative e difficili alle quali non ci sottraeremo!

Concludo, Compagne e Compagni, citando una frase del prof. Paolo Prodi, sicuramente non un pericoloso sovversivo, …

il quale afferma che “… per la prima volta nella sua storia L’Europa, l’Occidente, non ha una prospettiva rivoluzionaria…”

Bene io penso che questa prospettiva siano -ancora- gli ideali ed i valori della Resistenza…!!

ma soprattutto, quegli uomini e donne che con il loro esempio politico ed umano hanno fatto la Resistenza, sono i Bulow, i Visone, i Potente, i Gemisto…

perché come diceva Piero Calamandrei:

VIVI E PRESENTI CON NOI

FINCHE’ IN LORO

CI RITROVEREMO UNITI!

MORTI PER SEMPRE

PER NOSTRA VILTA’

QUANDO FOSSE VERO

CHE SONO MORTI INVANO!”

14.05.15, Rimini

Filippo Antonini

(delegato della Provincia di Lucca)

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