Come è noto lo scorso febbraio è stata recapitata al centro sociale SARS la notifica di sgombero da parte del comune di Viareggio, con l’intimazione a pagare l’affitto (mai concordato) dei locali, compresi gli arretrati, nonostante la stessa lettera ci definisse occupanti senza titolo. Abbiamo già espresso pubblicamente quale sia la nostra posizione al riguardo: se ad oggi ci ritroviamo senza una convenzione non è certo per colpa nostra. Anni or sono presentammo regolare richiesta di rinnovo, ma le giunte che si sono succedute non hanno mai avuto l’intenzione di regolarizzare la nostra situazione. E questo perché la zona intorno alle piscine è stata semplicemente abbandonata a se stessa: senza la cura delle associazioni che fanno vivere quegli spazi non sappiamo che cosa rimarrebbe ad oggi dell’ex tiro a volo. Dopo settimane di attesa pochi giorni fa l’assessora Mei si è finalmente degnata di incontrarci per discutere della nostra situazione. Di fronte, più che una carica politica, ci siamo ritrovati la caricatura di un esattore del fisco la cui unica preoccupazione pareva essere quella di riscuotere denaro. Nessun margine per un accordo: prima pagare, poi lasciare i locali (il legislatore si appella alla sua legalità lucrando nel contempo sull’illegalità che esso stesso ha perpetuato). In realtà, a nostro avviso, il gioco è ancora quello di sfruttare l’emergenza del dissesto usandola come copertura per giustificare tutte quelle scelte altrimenti indifendibili per una giunta che si definisce di sinistra. Emerge infatti chiaramente l’atteggiamento di discredito nei confronti delle realtà associative, fondamentali in una comunità vitale e libera di esprimersi. In particolare, per quanto ci riguarda, l’assessora, affiancata dal funzionario Strippoli, ha esplicitato in maniera subdola, ma lampante, l’assurda volontà di negare politicamente una realtà che da ben 13 anni svolge un importante lavoro di aggregazione dal basso, di socialità, di cultura e arte sul territorio in completa autonomia e autogestione. Evidentemente siamo una realtà scomoda, in quanto da sempre presenti nelle lotte che mettono a nudo le contraddizioni di chi detiene il potere e l’arroganza di decidere in maniera univoca sulle sorti altrui (diritto alla casa, difesa dell’ambiente, del lavoro, salute, beni comuni, …) …Ma ad essere scomodi ci siamo abituati e abbiamo anche subito minacce ed attacchi ben più seri di quelli di qualche burocrate affarista; come quelli provenienti dal mondo dello spaccio e della prostituzione che da sempre combattiamo con decisione nel quartiere; ma ci siamo anche sempre rialzati, anche dalle ceneri di due incendi (il secondo per mano di qualche fascista il 25 aprile del 2007). Non saranno quindi queste meschinità a spaventarci e a toglierci la voglia di resistere. Ci è stato riferito che ci sono dei “progetti” sull’area dell’ex tiro a volo e che, nella migliore delle ipotesi, sarà emesso un bando di concorso per l’assegnazione dei nostri spazi, al quale noi ovviamente non potremo partecipare e in cui sarà favorito chi potrà mettere sul tavolo capitali per la “riqualificazione” dell’area. Insomma ancora soldi, interessi privati, cemento e speculazione. Dunque di fronte abbiamo trovato un muro: vogliono porre fine all’esperienza del SARS. Noi non glielo permetteremo: non abbiamo intenzione di pagare un dissesto creato dalle malversazioni di amministratori incapaci che hanno fatto solo gli interessi dei poteri forti della città. Resisteremo, come abbiamo sempre fatto in questi anni. E il primo passo per difendere quest’esperienza sarà scendere in piazza il prossimo 4 giugno per il presidio Viareggio non si vende, assemblea a cui abbiamo preso parte sin dall’inizio a fianco delle tante altre vertenze sociali che attraversano la nostra città, dalle piscine comunali al comitato di Via Matteotti contro l’elettrosmog. Invitiamo tutti i solidali, chi vuole che la nostra città non sia svenduta, chi vuole tutelare i servizi e i diritti dei cittadini e difendere gli spazi sociali e il patrimonio pubblico, ad unirsi a noi in questa importante giornata di mobilitazione.
CSOA SARS
2 Responses to NON CI METTERETE AL BANDO! IL SARS NON SI SGOMBERA!