Le battaglie che si vogliono sottolineare e far convergere il 4 giugno a Viareggio nell’ era del dividi et impera , sono quelle contro le privatizzazioni di servizi, gli sfratti, la vendita del patrimonio pubblico e lo sgombero dei centri sociali e delle associazioni: a quest’ultimi Il sindaco del Ghingaro, ha chiesto indietro gli spazi affidati a canoni low cost nella peggiore delle ipotesi, mentre nella migliore cifre irrilevanti che mai andranno a coprire il “debito” di questa città, delegittimando così politicamente il lavoro da chi questa città la vive davvero e la vuole cambiare in meglio : l’obiettivo del comune è quello di metterli a reddito a prezzi di mercato gli stabili gestiti da collettivi e associazioni.Ma tra le realtà che si vogliono cancellare ci sono esperienze e spazi storici che da più di 13 anni sono e vogliono restare autonome da percorsi fatti solamente per il profitto personale. Per evitare che tutte queste battaglia diventino un mucchio di rovine, invitiamo la cittadinanza tutta a partecipare alla giornata di mobilitazione de 4 giugno. Non possiamo ridurre tutto ad un problema di ordine pubblico per mettere a tacere il dissenso, ma diversamente chiediamo di guardare a realtà che valorizzano queste esperienze reali e concrete, basti pensare all’esperienza di Bologna con il Regolamento dei beni comuni, e Napoli, con la delibera del sindaco De Magistris sulla gestione partecipata dell’ex asilo Filangeri. #Viareggiononsivende
Alessandro Ravenna presidente del Cantiere Sociale Versiliese