Solidarietà ai compagni colpiti da un decreto penale di condanna perché contestarono Renzi a Lucca

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Qualche stupido che crede che la politica sia bipolare, il bipolarismo è un malattia anche in psichiatria, forse adesso comprenderà. Diciamo forse perché certi personaggi non riescono ad immaginare numeri come il 3, il 4 , il 5, ecc. perché sanno contare solo a fino a 2. Questi sono i daltonici della politica e vedono solo il bianco e il nero. Il bianco di un Matteo e il nero di un altro Matteo. Questi cretini che dopo i decreti penali contro Matteo Salvini a Viareggio osarono commentare in rete senza sapere che ciò è avvenuto più volte “ma andate a contestare Renzi.” Come se a contestare Renzi ci andassero loro, questi mediocri leoni da tastiera made in Italy.

Il 10 giugno Matteo, non quello con la felpa, ma quello con la camicia bianca andò a fare una parata a Lucca e si prese una sonora contestazione da parte di oltre 200 persone appartenenti ai COBAS, ai centri sociali e ai movimenti di lotta che denunciano quotidianamente le sue pessime politiche sulla scuola e il lavoro nonché la deforma costituzionale che ci auguriamo sia respinta il 4 dicembre da una valanga di “No”. In quell’occasione la polizia caricò ferendo anche alcune giovanissime ragazze. Adesso a distanza di nemmeno quattro mesi arrivano i decreti penali di condanna per dieci compagni di Lucca, Massa e Viareggio con reati pretestuosi. Si tratta dell’ennesima azione repressiva che conferma l’arroganza del potere ma che troverà da parte dei movimenti sociali una ferma opposizione. A tutti i compagni colpiti da questo odioso strumento, che nega il diritto a difendersi ad un processo se non viene effettuato un ricorso, va la nostra piena solidarietà. Ai cretini che su facebook riescono a pensare che chi contesta Salvini non possa contestare Renzi o viceversa, solo una pernacchia e un brindisi alla loro stupidità.

Lega Nord e PD come tutte le altre forze politiche presenti nelle istituzioni rappresentano, seppure con modalità differenti, gli interessi delle multinazionali e delle banche, dei capitalisti e della cricca guerrafondaia. Quindi ben vengano altre contestazioni.

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