Repubblica Viareggina risponde alle inesattezze e alle strumentalizzazioni di Franco Cima del PD

Franco Cima del PD dice una serie di inesattezze a cui sentiamo il dovere morale di rispondere. In primo la polizia non ha difeso la sede del PD. Le forze di polizia erano dalla parte opposta della strada e hanno tirato un sospiro di sollievo quando i manifestanti si sono allontanati dalla “zona calda” per occupare la sede del PD. Naturalmente l’occupazione è stata simbolica e al di là dell’ammainare le bandiere non ha creato alcun danno. Occupazione simbolica ma necessaria per sottolineare l’incoerenza e l’ipocrisia di una forza politica che prima vota ordini del giorno, (lo scorso 25 settembre il consiglio comunale si è impegnato a non concedere spazi a formazioni neofasciste) che poi disattende. Vogliamo ricordare che a Pontedera un sindaco ha negato la sala addirittura a Fratelli D’Italia a conferma che è la volontà politica a determinare le scelte. Nessuno degli antifascisti, la patente non la da certo Cima né il suo partito responsabile del grave disastro in cui versa il paese, ha picchiato o menato nessuno. Anzi abbiamo pure scortato un camerata al di là delle linee della polizia chiaramente sottolineando come fanno i leoni quando sono dieci contro uno e come diventano codardi a numeri invertiti. Franco Cima vuole insegnare a noi l’antifascismo ma non è in grado. Ci ricorda soltanto l’atteggiamento della Democrazia Cristiana che negli anni ’70 parlava di opposti estremismi, di fatto, mettendo fascismo e antifascismo sullo stesso piano. Vuole ricordarci chi è Casa Pound e nemmeno lo sa scrivere perché scrive Casa Paund con la “a”. Non pretendiamo che conosca la pronuncia inglese ma farebbe bene ad essere più umile e soprattutto farebbe bene ad esprimere solidarietà alla candidata alla camera dei deputati di Potere al Popolo Luna Caddeo che è stata strattonata da un poliziotto. Le cariche della polizia sono avvenute su manifestanti inermi, tutti a viso scoperto, che hanno avuto la sola colpa di attraversare la strada. Tra i feriti una nostra compagna di settanta anni, immaginiamoci quale azione facinorosa stava compiendo. Divertente il siparietto tra dirigenti della DIGOS e uomini della celere che discutevano tra loro perché non concordavano sul come gestire la piazza. Il signor Franco Cima non era presente ma come tutti i politicanti parla di cose che non conosce. Strumentale il tentativo di tirare per la giacchetta l’ANPI. ma non erano su fronti opposti lo scorso 4 dicembre al referendum costituzionale e non ne hanno detto peste e corna in quella campagna elettorale. E’ evidente che i dirigenti del PD cambiano idea a secondo delle convenienze su ANPI, fascismo e antifascismo come su qualsiasi altra cosa.

Repubblica Viareggina

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