La Brigata Mutuo Sociale per l’abitare cerca di trasformare la repressione in solidarietà di classe

Sempre più spesso la repressione colpisce chi lotta per il proprio diritto all’abitare e chi costruisce solidarietà per questo motivo stamane 24 maggio abbiamo indetto un volantinaggio a Torre del Lago.
Tre persone sono state indagate per occupazione di una casa a Torre del Lago sul viale kennedy. L’indagine pretestuosa è molto singolare perché la casa era già occupata e a dire il vero è in corso già un processo, con altri imputati, per quei fatti. La casa prima che venisse occupata era da anni in stato di abbandono e lasciata alla mercé di personaggi dediti ad attività poco lecite e venne perfino incendiata. Quando una madre, con bimba minore, decise di entrarvi con l’appoggio dell’Unione Inquilini e della Brigata Sociale Antisfratto le condizioni dell’immobile erano pessime. Lei con sforzi e sacrifici l’ha resa vivibile e ci ha vissuto fino a che le sue condizioni economiche non le hanno permesso di poter tornare sul mercato immobiliare. In quel momento la signora che abitava la casa piuttosto che abbandonare l’immobile ad un infausto destino, magari il medesimo che aveva prima che vi entrasse lei, ha deciso di consultare la Brigata Sociale Antisfratto se avesse avuto persone senza casa che avessero urgenze. Quello che avrebbe dovuto fare un’istituzione è avvenuto spontaneamente attraverso pratiche di autogestione. Due famiglie, di cui una con un bimbo piccolo sono andate ad abitarvi garantendo anche un decoro alla struttura che altrimenti non avrebbe.
A finire indagato, oltre a due residenti nella casa, anche un militante della Brigata Sociale Antisfratto colpevole, solo, di avere messo in contatto chi ci abitava prima con chi c’è andato ad abitare. Si tratta ovviamente del tentativo di ostacolare e criminalizzare chi prova a dare risposte all’emergenza abitativa in questa città. Mentre l’amministrazione comunale si comporta da perfetta incompetente nel affrontare il problema, la magistratura sgombera famiglie e bambini, spende soldi e tempo in inutili processi invece di dedicarsi ad attività più utili come il contrasto al crimine. E si permette di insinuare che l’occupazione è avvenuta per profitti. Siamo di fronte alle solite menzogne di un potere arrogante. La solidarietà è in totale antitesi con qualsiasi logica di profitto. Il diritto all’abitare è sancito dalla costituzione italiana troppo spesso violata da leggi e cavilli che difendono solo gli interessi dei ricchi e dei potenti. Nessuna repressione, e meno che mai quella che poggia su indagini pretestuose, impedirà a noi di sostenere il diritto all’abitare. A tutti i denunciati esprimiamo la nostra piena solidarietà. Intanto domenica 27 maggio alle ore 19, dentro l’art happening “Via dei matti numero zero” che si terrà all’Officina Dada Boom ci sarà un dibattito dal titolo “Le case Occupate si raccontano.”
La repressione e l’intimidazione non produrrà il suo risultato anzi sarà trasformata in solidarietà di classe
Brigata Muto Sociale per l’abitare
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