A prato quasi 1500 contro il decreto salvini la polizia carica e il PD pratese attacca i lavoratori.

In un sabato, anche freddo, di gennaio alcune piazze toscane si sono riempite di persone e questo è di per se un segnale positivo. Ad Altopascio c’è stata una mobilitazione contro i gravi fatti di violenza squadrista e omofoba. Almeno trecento persone si sono radunate sotto il municipio. A Viareggio c’è stato l’annunciato raduno delle sardine in Piazza Campioni almeno 500, forse 600 persone. Al di là delle contraddizioni insite in questo movimento; alcune parole d’ordine come l’antifascismo, l’antirazzismo, l’antisessismo, l’abrogazione dei decreti Salvini e la solidarietà ai lavoratori di Prato, colpiti proprio per colpa del decreto Salvini da una multa di 4000 euro a testa ci appaiono segnali positivi. Infine proprio a Prato si è svolta la manifestazione più numerosa e significativa della giornata. Più di 1400 persone hanno risposto alla mobilitazione lanciata dal SI COBAS. In piazza si respirava voglia di lottare e di non arrendersi né al ricatto padronale né alla vergognosa legge salviniana che cerca di imbavagliare la lotta di classe. Anzi se Prato per alcune ore si è respirato aria di libertà è proprio per merito della lotta di classe, che alla faccia di tutti i revisionisti e gli opportunisti rimane il motore della storia. A manifestazione terminata polizia e carabinieri hanno effettuato alcune cariche manganellando i lavoratori. Si tratta di un fatto gravissimo ma ancora più grave sono le esternazioni dei dirigenti del PD il giorno dopo che criticano chi ha organizzato il corteo. Il sindaco Biffoni giudica più importante lo struscio della borghesia che il corteo dei lavoratori. Ogni commento verso simili posizioni è superfluo quello che è evidente è che il PD sta contro i lavoratori. Ma le sinistra di classe può e deve riunirsi da queste buone pratiche di lotte e dalla solidarietà ai lavoratori colpiti da un provvedimento ingiusto che va annullato.

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