Quali tutele per gli educatori in appalto nelle scuole? Nonostante l’avvio del nuovo anno scolastico sia ormai alle porte, il mondo della scuola vive una situazione di forte incertezza. Appare evidente infatti come personale, strutture e servizi non siano stati adeguatamente potenziati per affrontare le sfide imposte dalla pandemia globale Covid-19.La pandemia non ha fatto altro che rendere ancora più evidenti e aggravare problematiche e contraddizioni che attraversano da anni il sistema scolastico. Questo è ancora più vero per quelle figure come gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione (educatori che lavorano con i disabili) che all’interno della scuola sono percepiti e trattati come lavoratori di serie b, nonostante siano presenza fondamentale per garantire l’inclusione dei soggetti disabili in condizioni di gravita’ (ex l.104/92 art 3 comma 3).Grazie alle esternalizzazioni dei servizi educativi e socio-assistenziali, in nome del dogma per cui “il privato è più efficiente”, migliaia di lavoratori e soprattutto lavoratrici della scuola negli anni sono rimasti stritolati nel meccanismo perverso degli appalti al ribasso, con tutte le conseguenze del caso: paghe orarie da fame, contratti part-time verticali con sospensione estiva, svalutazione assoluta delle competenze professionali, precarietà lavorativa ed esistenziale, forme di vero e proprio lavoro a cottimo (quasi sempre infatti, se l’utente è assente da scuola i lavoratori non vengono pagati). La pandemia del coronavirus è stato devastante in questo settore: mentre giustamente i lavoratori statali durante il lockdown si sono visti riconoscere il 100% dello stipendio, gli addetti dei servizi educativi hanno avuto accesso al FIS con pesanti decurtazioni salariali, viste anche le scarse risorse disponibili, mentre l’attivazione dello smart working è avvenuto a macchia di leopardo sul territorio nazionale.Viene quindi da chiedersi, e lo chiediamo con forza alle stazioni appaltanti (Comuni, Società della Salute): quali tutele sono state previste per i lavoratori e le lavoratrici dei servizi educativi e socio-assistenziali? Cosa succederà in caso di quarantena o chiusura delle scuole? Verranno garantiti servizi e livelli salariali?Nell’immediato sono necessarie garanzie precise rispetto alla tutela dei lavoratori e dei servizi e impegni precisi in tal senso: non è possibile cominciare l’anno scolastico in un tale clima d incertezza! Riteniamo, come sindacato che a lungo termine sia necessario organizzarsi, come già stiamo facendo, per mettere in piedi un percorso di lotta per l’internalizzazione dei servizi educativi in appalto.Questa infatti è l’unica strada a nostro avviso per fare in modo che non esistano più lavoratori di serie a e serie b, e per riconoscere finalmente la giusta dignità professionale a figure così importanti nel nostro sistema educativo. Confederazione Cobas Pisa e Versilia