Sono passati 12 anni ma Viareggio è ancora in piazza a pretendere giustizia, quella negata dalla sentenza di cassazione.

Gli anni passano ma il ricordo di quella maledetta serata non scompare dalle menti e dai cuori dei viareggini e non solo, visto che anche da fuori Viareggio continuano a venire per partecipare al corteo commemorativo sulla strage ferroviaria di Viareggio. Il dodicesimo anniversario della strage arriva dopo la vergognosa sentenza della cassazione che ha prescritto dei reati, rinviato di nuovo in appello alcuni imputati e condannato alle spese legali i sei RLS che si erano costituiti parte civile non riconoscendo l’incidente sul lavoro. Si tratta di una sentenza che non può essere accettata da chi da anni denuncia i crimini del profitto e lotta per verità e giustizia. Purtroppo gli ermellini hanno deciso di emettere una sentenza che soddisfi i padroni delle FS, responsabili della morte di 32 innocenti. Viareggio città ribelle e dignitosa non ci sta e lo ha già dimostrato con le proteste nelle ore successive a quella sentenza e lo ha dimostrato ieri con migliaia e migliaia di persone nelle strade. Il corteo partito da Piazza Margherita ha sfilato per la passeggiata, via Mazzini, la stazione, davanti alla croce verde in via Garibaldi, poi ha ripreso il cavalcavia per terminare in via Ponchielli alla casina dei ricordi dove c’è stato il toccante ricordo dei nomi delle vittime. Viareggio merita giustizia e lo meritano i familiari delle vittime di questa strage del profitto. Purtroppo a sei mesi ancora non sono state emesse le motivazioni della sentenza lasciando tutti basiti. Viviamo in un paese, dove la giustizia usa due pesi e due misure, alle volte anche tre o quattro, ma che di sicuro non è uguale per tutti come, invece, sta scritto nelle aule di tribunale. In un paese capitalista, i capitalisti e i loro lacchè hanno sempre favori, privilegi e scappatoie al contrario dei lavoratori e di chi si ribella alle oppressioni. La storia della strage di Viareggio rientra nelle tante storie delle stragi italiane dove i colpevoli non hanno mai pagato. Tuttavia, vedere a dodici anni di distanza da quei drammatici fatti ancora tante persone in piazze e tutte motivate è un segnale positivo per il proseguimento di questa lotta.

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