Minacce da parte di chi ha devastato le Apuane. Che i padroni del marmo stiano preparando un nuovo squadrismo?

Nell’ultimo periodo abbiamo visto il triste ritorno dello squadrismo padronale. I padroni che non vogliono rinunciare ai loro profitti, anche quando sono illeciti e frutto di sfruttamento selvaggio, sono disposti a tutto. Da Prato a Novara passando per Lodi e Piacenza. Dal lancio di acido ai lavoratori che picchettavano all’investimento e uccisione di Adil. Siamo di fronte ad un fenomeno preoccupante che non basta denunciare ma che va stroncato sul nascere. Temiamo che anche i “proprietari” delle cave o come preferiamo chiamarli noi i distruttori della montagna decidano di ricorrere a questi mezzi. Il 4 luglio su trenta cime delle Apuane si terrà un grande flash mob che vede protagonisti tante realtà ambientaliste ed immediatamente si annunciano provocazioni da parte dei signori del Marmo che parlano in modo ipocrita di presidi pacifici per tutelare le cave ma che potrebbero nascondere ben altre intenzioni visto quello che hanno scritto su di uno striscione: “Qui non sono accettati ambientalisti, speleologi e chi è contro le cave.” Striscione che si commenta da solo per il puzzo di arroganza padronale che emana. Le montagne sono proprio il posto più adatto per ambientalisti e speleologi e per tutti quelli che le considerano un bene comune e non proprietà privata rubata alla collettività. Di fronte a queste minacce, più o meno velate, la manifestazione ambientalista assume ancor di più una maggiore importanza. Le famiglie che gestiscono i profitti delle marmo cercano di strumentalizzare i lavoratori in questa loro lotta ma i lavoratori del lapideo se sapranno essere intelligenti si ricorderanno di come sono sempre stati sfruttati dai padroni. L’interesse delle imprese e l’interesse dei lavoratori non può mai essere dalla stessa parte anche se la narrazione padronale cerca di farlo credere. Di fronte a menzogne e nuovo squadrismo è auspicabile che la lotta di classe e la lotta per la difesa dell’ambiente si saldino per una nuova proposta ecosocialista.

This entry was posted in Senza categoria. Bookmark the permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


− 5 = tre