Entusiasmo per le tante performance all’inaugurazione del Museo Popolare Gïåk Vërdün.

Di fronte ad un pubblico numeroso e attento in occasione dell’inaugurazione della quarta edizione del Museo Popolare Gïåk Vërdün si sono esibiti diverse artiste e artisti in performance ricche di significato. Prima c’è stata da parte della madrina XYZ, l’inaugurazione di un’opera collettiva ancora in divenire senza titolo, raffigurante una scala che va verso il cielo in mezzo agli alberi.

La Performance di Eliot “A(l)loro” ci parla di come tutti siamo immersi in una rete invisibile che ci collega. Così come le radici di un albero invisibili agli occhi ci intrecciamo comunicando . Di un albero possiamo capire la estensione delle radici osservando la chioma sono speculari azione L’azione artistica ha mostrato questa interconnessione fra noi e loro in un intreccio indissolubile di vita. A sigillo sono state piantate tre piante di alloro, pianta simbolo di Apollo protettore delle arti nell’augurio che la le azioni poetiche di artivismo condotte in quel luogo possano fungere da protezione.

Alerti con “Destini apocalittici scenari di rinascita ha preso a prestito l’icona della Pietà di Michelangelo sostituendo al posto di un umano tra le braccia in ramo di pino. E’ stato allestito un set fotografico dove artisti, e non, hanno posato. Nanacayotl, ci ha presentato “Alberi senza radici” ancorati alla vita con un manto di illusione che si mantengono in piedi fermi. ( erguidos) con Corazze di Soave volontà, che resiste impavida ante i boia abitanti di un pianta senza luce, senza dolore , senza storia e senza amore… Codardi e cinici buffoni in cerca di l’accettazione dei miseri imperatori delle tenebre… A fargli scudo solo il suono limpido del canto dell’universo. Uomo Carta e No Name in una collaborazione artistica ricca di scambio ci hanno presentato “Music(A)zione un’opera performativa dell’uomo carta musicata dal progetto No Name tramite oggetti e strumenti elettronici di vario genere che si rivolge anche all’ambiente sonoro circostante. La performance “Gli inseminatori e lucidi e sporchi padroni della terra.” di Eugenio Sanna, Lorena Sireno e Gianluca Cupisti in una atmosfera mistica e sublime hanno messo insieme musica e pineta.

Da Milano l’artista Reodadaista Nicola Bertoglio ci ha ragalato una performance iphonografica. 120 secondi del respiro di un albero caduto e del cielo appena sopra. Ci sono state poi letture di poesie di Yuri Berra, Licia Forlivesi e Mario Giannelli. Vittore Baroni, invece, ha presentato l’opera di Salvo La Selva intitolata “Apocal Game”.

Performance, installazioni e poesie hanno regalato emozioni ai tanti partecipanti che hanno apprezzato una giornata veramente intensa.

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