Contro devastazioni ambientali, guerre e sfruttamento progettare l’Ecosocialismo

Contro devastazioni ambientali, guerre e sfruttamento progettare l’Ecosocialismo

Le classi dominanti del pianeta, responsabili dello sfascio ambientale e sociale che viviamo, cercano, invano, di uscire da una crisi che è sistemica attraverso il ricorso alla guerra. Il nostro no al riarmo, e conseguentemente anche al nuovo progetto della base di Coltano non nasce, quindi solo, da un ideologico antimilitarismo ma, soprattutto, dal tentativo concreto di impedire nuove guerre e contrastare lo sperpero di denaro pubblico che viene sottratto ad istruzione, sanità ed edilizia popolare per finanziare nuove progetti militari.

190 milioni di soldi pubblici per una nuova base militare, come quella di Coltano, e 73 ettari di territorio, all’interno di un parco naturale, sottratti alla comunità sono uno scempio inaccettabile. A tutto ciò aggiungiamo 440.000 metri cubi di cemento e l’ecomostro è completato.

La lotta per la difesa del parco e la lotta contro il riarmo e la guerra devono saldarsi insieme partendo dalla consapevolezza che guerre, sfruttamento e devatazioni ambientali possono essere fermate solo progettando un sistema economico alternativo al capitalismo. Chiamiamo questo sistema ecosocialismo.

Gli scellerati progetti dell’asse di penetrazione e del passaggio della ciclovia tirrenica dalla riserva naturale della Lecciona fortemente voluti dall’amministrazione di Giorgio Del Ghingaro hanno visto una forte opposizione popolare, che non accetta che il bene comune sia sacrificato per i profitti di pochi.

Ogni albero abbattutto, ogni strada costruita per far passare yacht, ogni arma inviata in un luogo di guerra e ogni processo di ristrutturazione economica rispondono non agli interessi della collettività ma ai profitti dei soliti noti.

La lotta, però, paga come ci insegnano le grandi mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori della GKN. Facciamo nostra la loro parola d’ordine insorgiamo”. Rifiutiamo ogni posizione riformista e conciliabile con il sistema. E’ ora di riprendersi le piazze e costruire una alternativa all’esistente. Per costruire la pace non serve un generico pacifismo che non è in grado di rimuovere le cause delle guerre. Per difendere la natura non serve l’ambientalismo di facciata e nemmeno tingere di verde le odiose politiche neoliberiste. Serve una nuova idea di società e per costruirla serve un progetto ecosocialista. Con questo spirito sosterremo ogni resistenza e buona pratica di lotta come quella artivistica del Museo Popolare Gïåk Vërdün e partecipiamo ai seguenti appuntamenti.

Domenica 29 maggio dalle 9 alle 18 staffetta per il parco e inaugurazione del museo popolare Giak verdun alla sbarra della Lecciona a Viareggio
Giovedì 2 giugno alle ore 14.30 manifestazione naziona a Coltano. Per chi parte da Viareggio ritrovo al Cantiere Sociale ore 13 .

Brigata Mutuo Sociale per L’abitare

Cantiere Sociale Versiliese

Collettivo “Dada Boom”

Potere al Popolo Versilia

Repubblica Viareggina

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