“Il Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR), che segnerà il futuro della discarica di ex Cava Fornace, è stato avviato il 12/07/2023, così come abbiamo appreso visitando il sito della Regione, nel silenzio assoluto degli enti competenti territorialmente, il comune di Montignoso e quello di Pietrasanta.
Non possiamo non ringraziare la Regione Toscana per la tempistica di avvio del procedimento, che di norma prevede tempi veramente ristretti, proprio a ridosso delle ferie estive, nonostante che il gestore avesse, per una “svista” già inviato al comune di Montignoso la documentazione a gennaio 2023, per poi presentare l’istanza per il completamento oltre la quota +43 fino a quota +98 m s.l.m. in Regione il 26/04 (e in molti si chiedono cosa possa essere accaduto da gennaio a fine aprile?). Queste diluizioni dei tempi ci lasciano mal pensare, così come il silenzio dei due comuni interessati.
Se in campagna elettorale la chiusura di Cava Fornace era un mantra per i candidati, ora gli eletti preferiscono tacere. La politica nel 2007 fece un errore colossale nell’autorizzare una discarica di rifiuti speciali tra cui l’amianto, in un luogo che dal Ministero dell’Ambiente all’Università di Pisa hanno definito inidoneo ad essere una discarica. Programma Ambiente Apuane spa è controllata da Alia spa, la prima multiulity toscana, che come leggiamo nel sito vuole garantire benefici crescenti ai suoi azionisti, ovvero i comuni delle province di Firenze, Prato e Pistoia (non vorremmo pensare a discapito di altri territori). E i sindaci dei comuni di Montignoso e Pietrasanta che vogliono fare per tutelare i propri territori e cittadini? Giovannetti chiese all’assessora regionale all’ambiente Monni in un incontro di qualche mese fa di concedere l’inchiesta pubblica, auspichiamo quindi che il comune di Pietrasanta si sia già attivato per la richiesta in Regione di questa procedura di consultazione, anche se al momento nulla è trapelato in merito. Così come ci aspettiamo che in conferenza dei servizi il parere sul progetto presentato da PAA sia negativo.
E Montignoso che intenzione ha? Non vorrà mica piegarsi al volere di altri comuni e territori? Lorenzetti che per farsi rieleggere promise la chiusura della discarica, ora parla in modo improprio di Cava Fornace solo per l’emergenza marmettola e tace incomprensibilmente sull’inchiesta pubblica e su quanto dichiarerà in conferenza dei servizi. Il futuro di Montignoso pare legato a politici che hanno memoria corta e idee confuse. Di pochi giorni fa è la notizia dell’avvio a Montignoso del piano degli alberghi, e il sindaco e la consigliera Petracci auspicano nuove idee di ricezione nel comune. Forse stanno pensando a strutture ricettive con vista discarica?
L’inchiesta pubblica è una fase democratica fondamentale in cui i cittadini, le associazioni, gli operatori potranno intervenire nel processo decisionale, facendo emergere le criticità che rendono quel sito non adatto a discarica: dalla conformità geofisica del sottosuolo (struttura carsica soggetta a fratture, ricca di inghiottitoi e doline), ricadente in zona sismica rischio 4, alla presenza di falde acquifere e sorgenti che alimentano acquedotti pubblici, dalla prossimità del Lago di Porta zona protetta Natura 2000 alla vicinanza ai centri abitati di Renella (comune di Montignoso) e Strettoia (comune di Pietrasanta).
Chi ha paura dell’inchiesta pubblica? Chi ha paura della partecipazione? Chi non vuole interfacciarsi con i cittadini (se non per il voto)? Ora è il momento di scegliere da che parte stare. Noi vogliamo che la Regione conceda l’inchiesta pubblica e per questo abbiamo già inoltrato la richiesta assieme ad altre associazioni ambientaliste e comitati.
Noi vogliamo la chiusura delle discarica ora e per sempre. Ci Aspettiamo che la politica faccia per una volta la cosa giusta.”
cittadini contro la discarica “ex Cava Viti” di Montignoso (MS)