10 febbraio: ‘Giorno del ricordo’ all’insegna del NON ricordo per dimenticare la storia e la verità. Tra falsificazioni e manipolazioni … Il 10 febbraio è la data del Trattato di Pace di Parigi del 1947, non vi è alcun nesso con le Foibe che, invece, rappresentano la campagna che reazionari e revisionisti conducono sistematicamente contro la Resistenza 1943-45, l’antifascismo e il movimento comunista, strumentalizzando l’argomento foibe, attraverso il ‘giorno del ricordo’, istituito il 30 marzo 2004 con la legge n.92. Una campagna, che siattiva attorno al 10 febbraio e attraversa in modo capillare il paese, con manifestazioni e celebrazioni da parte di associazioni, forze politiche, istituzioni di Stato, supportati alla grande dai mass media, con politiche e pratiche di falsificazione, intossificazione e manipolazione, della storia e della verità.
In questo contesto, perquanto attiene allatransizione reazionaria, lagiornata svolge un ruolo specifico, interno a un processo più generale. E’ giornata al servizio della riabilitazione del ventennio fascista, del revisionismo storico e, soprattutto, di una transizione in atto ai più alti livelli di reazione, controrivoluzione, oppressione e rapina dei popoli oppressi e delle classi sfruttate. Una giornata di fomentazione e attualizzazione di sciovinismo e xenofobia, di nazionalismo e imperialismo.
Così il giorno del ricordo è diventato di fatto una ricorrenza in cui sono riabilitati criminali di guerra, fascisti, collaborazionisti, in quanto italiani che hanno trovato la morte per ‘mano jugoslava’. Affrontare la questione foibe significa fare riferimento a un contesto in cui la lotta antifascista era stata in grado, non solo di resistere vittoriosamente all’offensivanazifascista , ma di avanzare sulla strada per il socialismo. Tutto questo allora, tra limiti e contraddizioni, era stato possibile perché la Rivoluzione d’Ottobre aveva generato la prima grande esperienza di costruzione del socialismo e aveva favorito la nascita di Partiti comunisti nel mondo.
E’fondamentale ed essenziale fare chiarezza su quanto avvenne realmente sul confine nord orientale tra il 1941 e il1943 (aggressione dell’Italia fascista alla Jugoslavia), attraverso la dominazione fascista del territorio dal 1920, fino alla seconda guera mondiale. La storiografia ufficiale ignora volutamente le violenze e le distruzioni causat dalla politica colonialista-imperialista dell’Italia in Jugoslavia e nell’Africa nord orientale, per perpetuare il luogo comune di “italiani bravagente”.
Le realtà del movimento comunista hanno il compito di continuare e sviluppare un lavoro cosciente, collettivo, organizzato,con un forte spirito unitario, un’attività di denuncia e controinformazione, diformazione e orientamento, una mobilitazione contro il revisionismo storico per ristabilire laverità. Le classi reazionarie e decadenti temono la verità perché è loro nemica.
Per denunciare e chiarire come la campagna scatenata attorno alle Foibe dalle forze reazionarie, conservatrici, liberali e sedicenti democratiche, sia oggi, e sia stata in questi anni utilizzata e strumentalizzata a fini sostanzialmente politici e propagandistici, falsificando la storia e negando la verità. Un’operazione che ha favorito, ampliandosi nel tempo, concezioni e misure di ogni tipo in funzione anticomunista.
Difendere la nostra memoria storica e le radici del nostro futuro!
Unione di Lotta per il Partito Comunista (ULPC)