L’attualità del pensiero di Antonio Gramsci ricordato a Viareggio dal circolo Partigiani Sempre “Tristano Zekanowsky”.

Odio gli indifferenti. vivere vuol dire essere partigiani”. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. E’ la palla di piombo per il novatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che recinge la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scora e qualche volta li fa desistere dall’impresa eroica. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera”

Con queste forti parole scritte nella Città Futura, l’11 settembre 1917, Antono Gramsci ci invita con chiarezza a scegliere, a schierarsi. Il pensiero di questo rivoluzionario, portato alla morte con la detenzione dal regime fascista, non solo rimane attuale ma è fondamentale per le sfide di domani, per questo è importante omaggiarlo ma soprattutto studiarlo.

Sabato 27 aprile, nell’anniversario della morte, al ceppo in suo onore a Viareggio ci sono stati due omaggi quello dell’ANPI e quello del Circolo Partigiani Sempre Ciacco “Tristano Zekanowsky” Domenica 28 aprile alle 10.30 presso il Circolo Partigiani Sempre ‘Ciacco’ Tristano Zecanowski c’è stata un’iniziativa molto partecipata. E’ stato presentato il documento “Antonio Gramsci, un rivoluzionario” con la partecipazione dell’autore, Alessandro Scattolo. Nel dibattito è emerso come le forze revisioniste facciano di tutto per prendersi l’eredità di Gramsci snaturandolo, ovviamente, del suo pensiero originale. Questo processo di revisione del pensiero gramsciano ha origini lontane e parte già da Togliatti e dall’invenzione del partito nuovo.

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