“Sembra che a Viareggio la cultura ecologista sia totalmente assente tra chi amministra. Leggiamo esterrefatti di una proposta di una ciclopista alla Lecciona. Il parco non ha bisogno di colate di cemento e asfalto. La ciclopista tirrenica può passare tranquillamente, come già è stato indicato dalle varie realtà ambientaliste, dal viale Dei Tigli. Progetti scellerati come questo o quello dell’asse di penetrazione oltre a provocare un grave danno ambientale rischiano di fare da apripista ad ulteriori speculazioni future come quella di congiungere il vialone della Darsena con quello di Torre del Lago. Ci opporremo fermamente alla devastazione di una area che è un bene comune di tutte e tutti.”
CICLOVIA TIRRENICA: NO AL PASSAGGIO ALLA LECCIONA!COMUNICATO CONGIUNTO
Ciclovia Tirrenica? Sì, grazie…purché passi dal Viale dei Tigli. Le infrastrutture verdi possono rappresentare un’ottima opportunità per una svolta nel nostro modo di vivere e nell’ottica di un turismo più sostenibile, ma non se vanno ad interessare aree che si sono salvate dal processo di urbanizzazione che ha caratterizzato tutto il nostro litorale. Certo che è bello attraversare in bicicletta zone con boschi, lame e dune, ma non si chiede l’Assessore Pierucci perché tutta questa meraviglia della natura sia ancora lì? Se Lui ha ancora dubbi, per noi la ragione è molto chiara: quella è l’unica zona di Viareggio in cui non si è costruito perché sottratta al transito stradale che avrebbe dovuto collegare la Marina di Levante con quella di Torre del Lago. Questo è stato il vero ostacolo che ha impedito la cementificazione dell’area, sottraendola al destino subito dal resto della costa, con stabilimenti balneari e costruzioni residenziali che in alcuni casi hanno deturpato e compromesso le poche aree verdi rimaste (città Giardino docet).Per tale motivo negli ultimi 40 anni ci siamo opposti a qualunque ipotesi di intervento, anche alle piste ciclabili che, con un’operazione di puro greenwashing , potrebbero compromettere definitivamente il destino della Riserva naturale della Lecciona. Le nostre iniziative hanno mobilitato migliaia di persone a firmare le petizioni contro tale scempio, e l’hanno fatto nella consapevole certezza che quello sarebbe stato l’inizio della fine del “Vialone”, un luogo del cuore per la popolazione di Viareggio e uno spazio fruibile per chiunque voglia ritemprarsi e riscoprire i colori, gli odori, le sensazioni che solo la natura selvaggia e priva di infrastrutture può dare.L’assessore parla di “accorgimenti progettuali specifici” che dovrebbero attutire l’impatto di questa opera, senza pensare che questa già costituisce di per sé una pesante forma di “impatto” per il solo fatto di essere una infrastruttura stabile -soggetta a continua manutenzione e con standard da rispettare- che collega la Francia con la Toscana e il centro Italia e che sarebbe realizzata su un ambiente di estrema fragilità, che sta faticosamente tentando di ricucire la cesura esistente tra il bosco e la duna, creata dalla massicciata del Vialone e che invece sarebbe resa definitiva. La funzione ecologica della ciclovia sta nell’essere un’alternativa al traffico veicolare non certo quella di interrompere la connettività di una riserva naturale!Non esiste una sola valida ragione per cui la ciclovia tirrenica non debba trovare la propria sede nel luogo più adatto, dove esiste già una infrastruttura ciclabile e che rappresenta il naturale collegamento tra Viareggio e Torre del Lago: il Viale dei Tigli! Una infrastruttura viaria già in grado di soddisfare le esigenze di un itinerario ciclabile: ombreggiata, in parte già illuminata, percorribile in ogni stagione, dotata di punti di ristoro, facilmente raggiungibile dal ponte girante e dalla passerella Luciana Pacifici e in grado di collegare direttamente il capoluogo con la frazione di Torre del Lago, svolgendo quindi un importante ruolo anche per la mobilità urbana. La realizzazione della ciclovia sul Viale dei Tigli consentirebbe, infine, una diversificazione dell’offerta turistica, promuovendo sia il turismo naturalistico verso i parchi nella riserva della Lecciona, sia il cicloturismo di lunga percorrenza, con il risultato di valorizzare lo stesso Viale dei Tigli e la Villa Borbone, oltre a indirizzare nuovi clienti verso la comoda fruibilità dei campeggi.Proprio perché non vogliamo rinunciare a questo splendido angolo di nostrana wilderness, ora che abbiamo sperimentato sulla nostra pelle quanto sia stato nefasto violentare la natura e, al tempo stesso, compreso il conforto che si può ricevere dal contatto con le sue diverse manifestazioni, ma solo a condizione che se ne conservi l’integrità, non accetteremo quindi di rinunciare passivamente ad un luogo di così grande valore naturalistico per favorire il rilancio di un’economia turistica invadente ed incapace di preservare la bellezza di cui si nutre.
Amici della Terra Versilia
Associazione Tutela Ambientale della Versilia
Comitato per la Salvezza della Pineta di Viareggio
Da diversi anni l’ufficio postale, ubicato in località Secco a Lido di Camaiore, ha un solo ingresso, che fa sia da entrata che da uscita. In un ufficio pubblico, dove passano centinaia di cittadini ogni giorno, questo non può essere accettato perché non è a norma in quanto manca un’uscita di emergenza. Più volte dipendenti e utenti, di tale ufficio, hanno segnalato il problema alla direzione ma la questione non è mai stata risolta. In tempi di pandemia, riteniamo che sia ancora più grave vedere una sola porta funzionante. Vogliamo auspicare che Poste Italiane intervengano immediatamente per risolvere un inconveniente che non rende sicuro l’accesso a chi lavora e a chi usufruisce del servizio.
La transizione ecologica dell’economia e della società rappresenta una delle fondamentali sfide della contemporaneità . Gli interventi sulla gravissima emergenza climatico/ambientale non a caso sono quelli prioritari anche nella “Next Generation Ue” ed infatti nella bozza di Recovery plan già predisposta dal precedente Governo italiano gli interventi su questa linea ammontano a 74,3 miliardi di euro ,pari al 37,4 per cento del totale dei finanziamenti previsti per il nostro paese che su scala regionale significano circa 5 miliardi sullo stesso capitolo nelle ipotesi avanzate dalla Giunta regionale.Tutto questo mi induce a compiere le seguenti considerazioni:1) Non mi sembra che a livello versiliese vi sia ancora chiara consapevolezza di ciò che tale situazione comporta e che dovrebbe al contrario tradursi , non solo su questi temi ma anche ovviamente sugli altri su cui si articoleranno i finanziamenti futuri europei e nazionali per la ripresa e la resilienza, in un celere impegno nell’attivare un tavolo versiliese , con connessioni provinciali e di Area Vasta ,sul quale definire le strategie, i progetti ,le azioni di cui il nostro territorio avrebbe necessità e tramite i quali candidarsi ad intercettare le risorse sopra richiamate.Rigenerazione urbana diffusa,riqualificazione energetica ed ambientale delle imprese, piano riconversione energetico pubblico, economia circolare nel ciclo dei rifiuti, reti infrastrutturali ambientali, mobilità sostenibile, messa in sicurezza del territorio e risanamento contesti ambientali degradati, ruolo strategico dei Parchi dovrebbero esserne i capitoli fondamentali.2) Tutto questo è anche aggravato dal fatto che al di là del chiacchiericcio di facciata si riscontra una caduta di tensione politico/amministrativa attorno a temi sensibili dal punto di vista ambientale quando non una vera e propria contraddittorietà negli orientamenti. Mi riferisco ad esempio da un lato al fatto che è trascorsa un’intera legislatura regionale ed un quinquennale mandato di presidenza del Parco MSM senza che sui temi del Lago e del Bacino del Massaciuccoli si siano fatti passi in avanti veri rispetto a quello che era lo stato dell’arte nel 2016 e che quindi su aspetti cruciali quali quello di una indispensabile profonda riconversione delle attività agricole nelle aree di bonifica, della definizione dei criteri e delle modalità di recupero delle bilance e dei ricoveri barchini e quello di seri ed efficaci interventi di ripulitura ed ossigenazione delle acque si siano accumulati enormi ritardi. E dall’altro mi riferisco alle fresca idea dell’Amministrazione comunale di Viareggio di proporre come tracciato della futura pista ciclabile costiera da Ventimiglia a Roma nel territorio comunale quello dell’attraversamento della Riserva della Lecciona con tutta la ricaduta invasiva che ciò potrebbe comportare sull’ecosistema di quel contesto delicato.Ecco, come Articolo Uno della Versilia facciamo appello alle forze progressiste del nostro territorio , sia politiche che sociali, affinchè ci si attivi sia singolarmente che collettivamente per un verso nell’ evitare al nostro ambiente ulteriori danni e ferite, per l’altro nel rimuovere ritardi e paralisi nelle scelte e nelle decisioni inderogabili e per l’altro ancora nel favorire un livello di concertazione e programmazione sovraordinato decisivo per delineare il futuro .
“Salutiamo con gioia ed entusiasmo la notizia dell’assoluzione per tutti i residenti nella palazzina di Via Matteotti, recuperata nel 2014 da sfrattati e senza tetto con il supporto attivo di Unione Inquilini e Brigata Sociale Antisfratto La sentenza del tribunale di Lucca è l’ennesima conferma di ciò che andiamo dicendo ormai da tempo: chi è in stato di necessità e senza un tetto sulla testa, non può essere trattato da criminale perché decide di voler avere una vita dignitosa recuperando immobili pubblici abbandonati, senza togliere diritti a nessuno, ma anzi, facendo anche un favore alla collettività. Dove prima c’erano incuria e abbandono, oggi infatti ci sono famiglie e storie di riscatto. Gli unici criminali per quanto ci riguarda sono coloro che nel 2021 ancora permettono che ci siano sfratti da casa a strada a fronte di un patrimonio pubblico che consentirebbe, stanti anche le risorse in arrivo del Recovery Fund, di trovare soluzioni abitative dignitose per tutti e tutte. Pensiamo che dalla crisi sanitaria e sociale ci si salvi solo agendo insieme e non ciascuno per sé: per questo invitiamo tutti i consigli comunali, a partire da quello di Viareggio, a seguire l’esempio del comune di Camaiore ed approvare la mozione di contrasto all’emergenza abitativa che abbiamo proposto come Sindacato.”
“Con grande soddisfazione accogliamo la notizia dell’assoluzione di tutti gli imputati nel processo per l’occupazione dello stabile di via Matteotti a Viareggio. In quello stabile ricordiamo che sono nati anche dei bambini. Ancora una volta la volontà repressiva di alcuni PM coccia contro la sentenza della magistratura giudicante. Ribadiamo, anche alla luce di questa sentenza di assoluzione, che i problemi di emergenza abitativa si risolvono con politiche sociali coraggiose e adeguate e non come fossero questioni di ordine pubblico. Quanti soldi dei cittadini e quanto tempo, che potrebbe essere dedicato a questioni più serie, viene perso per tenere in piedi processi che non portano a niente e che si concludono sempre allo stesso modo. La lotta per il diritto all’abitare non può essere processata e in questa città continuerà fino a che tutte e tutti non avranno un tetto sotto il quale stare.”
“Purtroppo la pandemia sembra accelerare anche a Viareggio. In questo momento difficile rifuggiamo da polemiche strumentali e di parte. Ricordiamo che il sindaco è il primo responsabile della salute dei suoi cittadini e quindi auspichiamo che abbia il quadro della situazione sempre sotto controllo. Cogliamo l’occasione, invece, per esprimere un sincero e profondo ringraziamento alle tante e ai tanti volontarie e volontari della Croce Verde, della Misericordia e della Croce Rossa che, a bordo delle ambulanze, portano soccorso a chi ne ha bisogno in questi momenti difficili. Se un plauso, giustamente, va ai medici e agli infermieri in prima linea un altro plauso va a chi guida le ambulanze e a chi presta i primi soccorsi.”
“Il trasporto pubblico locale, elemento critico nella diffusione del virus SARS-CoV-2, sta rimanendo sullo sfondo del dibattito nella società e nella politica, per questo da tempo alcune forze politiche, sociali, sindacati, associazioni, reti contro la crisi, ecc hanno deciso di lanciare una campagna per chiedere una maggiore sicurezza sui trasporti pubblici. E’ stata lanciata una petizione online sulla piattaforma change rivolta alla regione. Studenti e lavoratori che usano i mezzi pubblici devono potersi spostare con la massima sicurezza per questo serve un’inversione di tendenza rispetto alla privatizzazione, con l’obiettivo di fondo il considerare il trasporto locale un servizio pubblico, atto a rendere effettivamente accessibile a tutti – senza distinzioni di condizione sociale e di collocamento territoriale – un diritto fondamentale di tutti e tutte. Ringraziamo il presidente del consiglio comunale di Camaiore Andrea Favilla per avere avuto la sensibilità di presentare al consiglio comunale, dello scorso 22 gennaio, una mozione che invitasse il consiglio comunale di Camaiore a pronunciarsi in questa direzione. L’ordine del giorno presentato da Andrea Favilla è stato approvato con tredici voti a favore e due astensioni. Ci auguriamo, adesso, che anche altri consigli comunali seguano l’esempio di Camaiore. Noi lavoreremo per sensibilizzare sull’importanza di un trasporto pubblico sicuro.”
Partito della Rifondazione Comunista federazione della Versilia
“Il consiglio della casa del popolo di Solaio esprime sdegno per il gesto intimidatorio subito da Gabriele Fornesi, cui rivolge la propria solidarietà e tutta la vicinanza di chi conosce bene il prezzo della libertà. Al contempo non può certo dirsi sorpreso, vista l’agibilità politica che negli ultimi anni si è voluto lasciare a certi figuri e a certi atteggiamenti con cui l’umanità dà sfogo al suo lato più infame, idiota e criminale. Ribadisce dunque l’urgenza, anche a Pietrasanta, di un più esplicito operare antifascista a tutti i livelli del vivere in comunità.”
A Pietrasanta scoppia una nuova polemica sui lavori davanti a Porta Pisa tra la stazione e Piazza del Duomo. Qualcuno ha persino appeso uno striscione provocatorio “Grazie ai partiti del cemento.” Quest’estate era caduto un albero e per miracolo nessuno si era fatto male. Nei giorni successivi gli operai del comune hanno tolto anche gli altri alberi dichiarando che erano malati nonostante qualche dubbio. Subito dopo è uscita la notizia che il comune ha pagato una commessa di 38.000 euro, ad uno studio milanese, per un progetto di riqualificazione che prevede meno verde e più cemento. Evidentemente prima per curare gli alberi e mantenere il verde e l’ombra non erano disponibili quei 38.000 euro, soldi dei cittadini che invece di andare a qualche giovane architetto o urbanista locale che conosce il contesto finiscono ad un impresa che sta realizzando un progetto che a molti cittadini non piace. Alcuni di questi cittadini hanno espresso il loro disappunto appendendo uno striscione.