PCI, PRC,PAP, RV e Sinistra Italiana in difesa della Lecciona respingono la proposta dell’amministrazione comunale sull’attuale tracciato della ciclopista.

Pubblichiamo integralmenre il comunicato congiunto delle cinque forze della sinistra.

La mobilità lenta e lo sviluppo di un turismo eco-compatibile rientrano nei valori che cisono propri e per questo siamo favorevoli alla Ciclovia Tirrenica. Nei nostri valori rientrano d’altra parte il rispetto e la salvaguardia ambientale e delle risorse naturali, affinché queste non solo esercitino l’importante ruolo nell’auspicato ripristino di appropriate condizioni climatiche ma rimangano proprietà e bene comune quale caposaldi in una reale visione di società equa e solidale. Per questi motivi ci troviamo concordi nel respingere fermamente la soluzione proposta dall’Amministrazione Comunale che individua quale possibile tracciato della Ciclovia Tirrenica, nel tratto tra Viareggio e Torre del Lago, il percorso che interessi in qualunque modo la Riserva Naturale della Lecciona. L’analisi condotta nella relazione tecnica che accompagna la proposta di delibera in discussione nella prossima riunione del Consiglio Comunale del 24 marzo p.v, è a questo proposito superficiale quando scarta la possibile alternativa del tracciato del Viale dei Tigli puntando principalmente su questioni di sicurezza. Il richiamo poi alla pericolosità di tale tratto in caso di condizioni meteo avverse è così puerilmente ridicolo da non poter essere preso in considerazione Al contrario proprio questa scelta potrebbe costituire la possibilità di investire risorse per mettere in sicurezza questo importante asse viario, per il quale forse potrebbe essere ipotizzato un futuro del tutto ciclabile. Per quanto detto ci schieriamo contro questa scelta scellerata, a fianco delle Associazioni ambientaliste che bene ne hanno evidenziato l’insensatezza. Riteniamo poi doveroso fare appello alla sensibilità e alla dignità individuale dei singoli consiglieri perché si sottraggano ad una logica di scuderia e facciano sentire la propria contrarietà verso un provvedimento che nega nei fatti i valori ambientali; ben sapendo infatti che qualsiasi intervento in quell’area costituirebbe il tragico presupposto di futuri ed inevitabili processi di urbanizzazione e come tali prodromi per la distruzione di un bene unico ed irripetibile. L’Amministrazione comunale al contrario, di concerto con l’Ente parco, destini interesse e risorse per interventi di cura dell’intera area del Parco, in modo programmato e non sporadico, tali da garantire la tutela e la conservazione delle sue insostituibili biocenosi.”

Partito Comunista Italiano Federazione Lucca-Versilia

Partito della Rifondazione Comunista Versilia

Potere al Popolo Versilia

Repubblica Viareggina

Sinistra Italiana Versilia

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In un mondo che ci appare alla rovescia abbiamo difficoltà a fare analisi ma …

E’ difficile avere una contro – narrazione adeguata per contrastare la tossica narrazione dominante. E’ difficile perché senza pratica conflittuale, e alle volte ci verrebbe da dire senza alcuna pratica, non può nascere teoria. Partiamo nel piccolo da una forte autocritica, anche come Dada Viruz Project. Siamo bravi nel fare i compitini, nel dare voce al comunicato di Tizio e di Caio ma abbiamo smesso di fare analisi. Abbiamo smesso di provare a leggere il mondo come se il mondo parlasse un idioma inconoscibile. Certo attorno a noi ci sono delle complessità, che non possono essere negate, e che non vogliamo negare, ma le compagne e i compagni sembra che si siano rassegnati alla sconfitta. Si comportano come quel tifoso che aspetta il risultato al novantesimo senza andare allo stadio a portare il proprio supporto, perché ormai privo di entusiasmo. Quindi la prima cosa da fare è ritrovare l’entusiasmo. Contrastare la depressione che il sistema ci impone. La depressione si contrasta solo in un modo con l’attività. La militanza è la migliore medicina contro la depressione. Inoltre la militanza obbliga alle pratiche e, di fatto, riattiva il quel circuito virtuoso di metodo leninista “prassi – teoria – prassi” che rimane essenziale per comprendere e trasformare la realtà. Intendiamoci non è il nostro un invito a fare tanto per fare ma a provare a ragionare e fare. Potremmo tranquillamente proseguire questa analisi con una critica al sistema capitalista e molto probabilmente non ci sbaglieremmo perché è un sistema iniquo, irrazionale e criminoso. Tuttavia, pensiamo che ci sia bisogno prima di parlare di noi. Dobbiamo parlare dei nostri limiti e dobbiamo mettere in chiaro che le tante sconfitte che abbiamo subito sono ancora niente, rispetto a quelle che dovremo subire. Continueremo a perdere fino a che rimarremo arroccati ad un modo di ragionare, che non si evolve in rapporto con l’ambiente. Abbiamo bisogno di ascoltare le istanze, anche quelle distorte, del popolo. Abbiamo bisogno di ascoltarle e analizzarle. I radical chic e i professorini non solo non servono ma sono dannosi ad un processo rivoluzionario. Sia chiaro nessun cedimento al populismo o inseguimento delle vertenze ma solo uno studio del livello di coscienza delle masse, per sapere quale è lo stato di salute del paziente. Se c’è da prendere, poi, scelte impopolari vanno prese, ma vanno prese in nome di una linea politica autonoma che mira agli interessi della classe non in nome della ragione dei dominanti che attraverso la loro cultura ci obbligano a vivere in un mondo alla rovescia. Gli opposti oggi sono funzionali a reggere il sistema. Mondializzazione versus sovranismo; liberismo versus populismo; pacifismo versus militarismo; complottismo versus fiducia nella governance, e si potrebbe continuare con altre decine di esempi, sono tutte politiche estreme di questo sistema estremo.

La cosa paradossale, però, è che se rompi questo schema te lo becchi tu dell’estremista. Il potere sembra averla escogitata bene per questo dobbiamo ripensare il nostro essere e soprattutto il nostro muoversi.

La crisi investe i partiti comunisti, i centri sociali, i collettivi e il sindacalismo di base. Nessuno è risparmiato perché nessuno ha compreso che non c’è niente di peggio che di contenuti nuovi con parole vecchie. A noi servono i vecchi contenuti con parole nuove. Il capitalismo chiama questo fenomeno marketing. Mai butterebbe via un un buon vino che non vende più. Cambierebbe solo la pubblicità. Noi, invece, abbiamo fatto il contrario ci siamo ubriacati di nuovismo continuando a proporlo con un linguaggio anacronistico. Abbiamo perso tempo a dividerci tra chi considerava i riformisti il principale nemico e chi con i riformisti voleva unirvisi in matrimonio. Entrambe sono due posizioni sbagliate. A noi le riforme possono e devono andar bene come passaggio tattico ma divengono dannose come obbiettivo strategico. Infine c’è la spinosa questione della ricomposizione di classe. Va da se che non può essere realizzata su di un terreno elettorale. Non abbiamo avuto la puzza sotto il naso e abbiamo sperimentato ma poi dagli esperimenti si devono trarre le conseguenti conclusioni. La ricomposizione passa da percorsi arzigogolati e non è mai definitiva. Inoltre, per quanto sia auspicabile, va ricercata solo a determinate condizioni che non snaturino un progetto già anemico. Tra pandemia, crisi economica, crisi ecologica, tensioni internazionali la storia è tutt’altro che terminata e il mostro che domina non è affatto invincibile. Se lo sembra è per causa della nostra debolezza soggettiva. Per questo occorre accelerare la genesi di un pensiero anticapitalista adeguato ai tempi. Un pensiero fermo e saldo sui principi cardine ma flessibile nel costruire fronti unitari, necessari per gli scontri avvenire. In un mondo che ci appare alla rovescia abbiamo difficoltà a fare analisi ma ancora oggi esiste una bussola per non perderci ed è quella che indica lo scontro tra sfruttati e sfruttatori.

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Rifondazione Comunista di Camaiore appoggia la lettera ai sindaci della Rete Versiliese contro la crisi.

“Come Rifondazione Comunista Camaiore appoggiamo la lettera aperta ai sindaci della Rete versiliese contro la crisi. Pensiamo che sia fondamentale che il varo del nuovo bilancio comunale annuale del 2021 sia per il più possibile incentrato su investimenti sul fronte sociosanitario vista la situazione che stiamo affrontando a livello globale. In particolare le urgenze evidenziate nella lettera sono:
1) Assistenza e ascolto dei cittadini in difficoltà, in particolar modo agli anziani, sia in strutture RSA che a domicilio, essendo questi molto spesso dimenticati dalle amministrazioni.
2) Andare a sanare situazioni di disagio preesistenti e aggravate dalla pandemia, ad esempio fornendo generi alimentari e rispetto del diritto alla casa.
3) Creare sportelli di ascolto per assistere la cittadinanza nelle situazioni giornaliere anche più semplici.
Riteniamo inoltre la tutela della salute psicologica importante tanto quanto quella fisica.
Inoltre, tutti i sindaci dovrebbero impegnarsi a conoscere qual è lo stato di salute dei propri concittadini e, attraverso dati e rilevazioni, fornire periodicamente dei resoconti pubblici, essendo loro i garanti della salute a livello comunale.”
Rifondazione Comunista Camaiore

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A Viareggio Potere al Popolo ha voluto ricordare “Orso”

Potere al Popolo Versilia ha voluto ricordare a due anni dalla morte Felice Orsetti, detto Orso il compagno di Firenze morto combattendo l’ISIS. Lo ha fatto mettendo uno striscione sulla passerella del molo di Viareggio. Riportiamo qui sotto quanto pubblicato sulla pagina di Potere al Popolo Versilia.

<<Ogni tempesta nasce da una singola goccia. >>

” Queste erano alcune delle parole che Lorenzo Orsetti, detto Orso, combattente volontario toscano in Siria del nord, scriveva poco prima di rimanere ucciso dai tagliagole dell’ISIS. La sua idea di costruire insieme a milioni di uomini e donne kurdi/e e di tutto il mondo una società migliore, non e’morta in quel giorno di due anni fa ma continua in quei territori, come ai cancelli delle fabbriche pratesi picchettate da mesi da operai in lotta contro la schiavitù e in tutti i luoghi dove si combatte quotidianamente contro il capitalismo, lo sfruttamento e il patriarcato. Il covid ha mostrato nuovamente e forse con più gravità, come il neo liberismo sia inadeguato e spesso causa, esso stesso, dei malesseri più tremendi di questa terra. Quel fardello di sfruttamento, profitto e terrore sociale che Orso stava combattendo come un nuovo partigiano, oggi non solo non e’sconfitto ma aumenta le condizioni di indigenza di miliardi di persone. Perché il suo sacrificio non sia stato vano, ricordiamolo ogni giorno nelle lotte e nelle vertenze, dalla salute pubblica alla Sicurezza sul lavoro fino alle battaglie di genere.”

Potere al Popolo Versilia

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E’ nata “RicreAzione”da un idea del collettivo Dada Boom che si sposta al Cantiere Sociale Versiliese.

COMUNICATO O1

” Bla, bla, bla bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla,bla, bla bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla, bla,Dopo che le forze di polizia hanno stroncato le pericolose attività sovversive della nostra banda reo – dadaista, le solite toghe rosse ci hanno rimesso in libertà. Siamo tornati nel Bronx associandosi ad altri tipacci, quelli del Cantiere Sociale Versiliese. In una risoluzione strategica il nuovo partito intergalattico clandestino, Allien United, il solo dal quale prendiamo ordini, ci comunica che il nostro covo si sposta da via Minghetti a via Belluomini sempre nella costellazione Varignano. Ringraziano i cosmonauti del Cantiere Sociale Versiliese per la disponibilità ad accoglierci sulla loro astronave. Ringraziamo il meticciato della Brigata Mutuo Sociale per l’Abitare che ci ha dato una concreta mano a rimettere apposto due capannoni in disuso. La nostra piccola navicella RicreAzione è pronta a salire a bordo e a dotare di armi supersoniche l’astronave. Petardi, mortaletti, tric e trac e bombe Maradona e tanti altri giochi pirotecnici costruiti dal “cattivo maestro” Giacomo verde. L’artivismo reo – dadaista continua con un nuovo fantastico esperimento, quello di RicreAzione così si chiamerà lo spazio dove costruiremo i nuovi esplosivi per deflagrare la mediocre cultura dominante. Siamo felici di andarci ad inserire in una comunità e in un progetto che rischiano di essere minacciati da speculazione e bassi giochetti di propaganda politica da parte di chi amministra. Chi volesse toccare questa realtà, oggi dovrà vedersela con il reo daismo e tutti i nostri alleati del multiverso, un esercito di alieni guidati da capitan Spigola e dall’ammiraglio Giacomo Verde che propri in questi spazi abbandonati dalle istituzioni anni fa realizzò la performance RicreAzione. Presto suonerà la campanella e non ce ne sarà per nessuno perché partirà una nuova avventura spaziale, intergalattica, uterina, umida, salubre e psichedelica. Dopo aver preso lezioni da uno come il Verde, abbiamo deciso di fare merenda a RicreAzione con pasta al sugo di acciughe ed LSD. Una merenda sicuramente non facile da digerire ma eventualmente pronta ad essere vomitata in faccia ai benpensanti, ai lacchè, ai faccendieri, agli opportunisti, ai liberisti, ai razzisti, ai politicanti e a tutti quelli che avvelenano ogni giorno la nostra città.

Combatteremo senza fine fino all’instaurazione del Reo-Dadaismo in tutti i multiversi esistenti. Nel nostro nuovo spazio sarà vietato l’ingresso a razzisti, fascisti e mercificatori dell’arte. Saranno invece ammessi chi svuota cantine, vecchi eretici del marxismo che fanno pipponi lunghissimi, punx abbestia che non si lavano da 4 anni, i seguaci del risorto Luca Fani e chi fischietta le canzoni di Gino Paoli quando si fa la barba. E adesso tutti in classe che suona la campanella.”

RicreAzione

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Per le federazioni di Massa e Versilia di Articolo 1 la gestione dell’acqua deve essere pubblica.

“La questione dell’acqua torna ad essere un tema centrale del dibattito politico dopo le recenti sortite del Sindaco di Firenze Nardella e di parlamentari toscani a lui contigui.In buona sostanza ciò che viene proposto è una nuova privatizzazione dell’acqua spacciata come un’innovazione atta a far diminuire i costi di tale servizio. La solita litania sulle magnifiche e progressive sorti del mercato che taumaturgicamente risolverebbe ogni problema. Ciò che colpisce nella riproposizione di tale posizioni, nonostante che a furor di popolo il referendum di dieci anni orsono le aveva eliminate dalla legislazione, è la totale incoscienza rispetto alla fase che stiamo vivendo che consiglierebbe ben altre priorità e la conseguente preoccupazione che il peso di certe lobbiescontinua purtroppo imperterrito a condizionare fortemente alcuni ambienti politici.Oltretutto le argomentazioni addotte a sostegno di tali ipotesi di privatizzazione sono inconsistenti basandosi sul presupposto di poter attingere così facendo al reperimento di capitali per investimenti come se un operatore pubblico non potesse ricorrere a finanziamenti con cicli di ammortamento adeguati anche in base alla posizione dimonopolio del servizio che evita particolari rischi d’impresa. L’acqua è un indivisibile bene comune,un diritto fondamentale della persona che non può essere negato ad alcuno ed allo stesso tempo un diritto della collettività la cui gestione e regolazione non può che essere pubblica. La strada da percorrere,anche nel nostro territorio apuo/versiliese per Gaia,è quindi esattamente l’opposta: 1)occorre procedere alla costituzione di un soggetto di diritto pubblico atto a garantire con efficienza ed efficacia,secondo i principi di trasparenza ed economicità , la gestione del servizio; 2) è necessario rilanciare una politica dell’acqua che preservi la risorsa e garantisca l’applicazione del principio chi inquina paghi; 3) occorre rivedere le garanzie diaccesso all’acqua garantendo ad ognuno il minimo vitale e separare la gestione del servizio dagli investimenti che,tutelandoil soddisfacimento di un diritto, deve essere finanziato dalla fiscalità generale. Crediamo infine necessario rilanciare una nuova mobilitazione della società civile e del mondo della politicapiù sensibile alle istanze della tutela e della gestione dei beni comuni come argine ai rigurgiti privatistici sopra paventati. Anche dal tema dell’acqua insomma si misureranno nel nostro comprensorio, in Toscana ed in Italia le chiare distinzioni fra forze progressiste e forze conservatrici e le genuinevolontà di ognuna di assumersi le proprie responsabilità difronte ai cittadini.”

Nicola Del Nero (Segretario Federazione Articolo Uno della Provincia di Massa Carrara)

Fabrizio Manfredi (Segretario Federazione Articolo Uno della Versilia)

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Il Comitato della salvezza della pineta contro Del Freo che rappresenta solo se stesso.

“Ci siamo stancati di vedere pagine intere di quotidiani locali riportanti le esternazioni di un tal signore, inneggiante all’asse di penetrazione che vorrebbe veder passare a sud dello stadio: non capiamo perché, a cadenza regolare e implacabile, sia dato tanto spazio alle opinioni (sempre monotonamente uguali a se stesse) di Del Freo, il quale si erige a portavoce della Darsena pur non avendo alcun mandato da parte di nessuno. In tutti questi anni non ha mai argomentato le sue vedute, anzi si è sempre sottratto al confronto e alla discussione. Questa volta il suo intervento appare ancora più inopportuno, in quanto si riferisce alle difficoltà di transito dei veicoli a causa di lavori, programmati, della durata di soli due giorni, sulle fognature della Darsena. Questo all’inizio del periodo di zona rossa, in cui le auto dovrebbero circolare il meno possibile, salvo comprovati casi di necessità.Inneggiare all asse a sud in un momento storico in cui ormai l ambiente è riconosciuto come prioritario da tutti (anche il legame tra devastazioni ambientali e emergenza sanitaria è difficilmente negabile) appare, oltre che anacronistico, alquanto irresponsabile ed egoista; così pure ci sembra egoistico sacrificare la fisionomia, il patrimonio paesaggistico e ambientale di un’intera città all’interesse particolare di alcuni abitanti di Via Coppino, che pur di veder salvaguardata la loro quiete vedrebbero volentieri dirottare traffico e smog in mezzo alla Pineta. Il punto, casomai, è incentivare forme di trasporto alternative in tutta l’area della Darsena (senza contare che, quanto a traffico, in confronto a molti altri quartieri di Viareggio la Via Coppino può dirsi fortunata!).Non sarebbe ora che anche l’amministrazione comunale prendesse atto dei tempi e modificasse le proprie vedute sulla gestione della Darsena? Cambiare idea, ricordiamolo, è segno di intelligenza, e non di debolezza. “

COMITATO PER LA SALVEZZA DELLA PINETA

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Rete Versiliese contro la crisi a Pietrsanta per sostenere la campagna brevetti pubblici. Nessuno faccia profitto sulla pandemia.

Il 26 marzo 1953 Jonas Salk annunciò l’invenzione del vaccino contro la poliomelite. Non è mai stato coperto da brevetto e oggi la malattia è ampiamente sradicata.

Da più di un anno la pandemia, causata dal virus SARS COV 2, sta mietendo vittime in tutto il pianeta e, inoltre, ha provocato danni sociali ed economici incalcolabili. Usufruendo di fondi statali, le multinazionali hanno prodotto vaccini che, però, non hanno distribuito nei tempi e nelle quantità stabilite.

Come Rete Versiliese contro la crisi riteniamo che nessuno profitto debba essere fatto sulla pandemia per questo chiediamo che i brevetti per i vaccini siano resi pubblici.

Con questa volontà siamo scesi in piazza oggi 11 marzo a Pietrasanta e sempre con la stessa volontà sosteniamo la petizione indirizzata alla commissione europea per garantire che i diritti di proprietà intellettuale, compresi i brevetti, non ostacolino l’accessibilità o la disponibilità di qualsiasi futuro vaccino o trattamento contro la malattia COVID-19;
Per garantire che la legislazione dell’UE in materia di esclusività dei dati e di mercato non limiti l’efficacia immediata delle licenze obbligatorie rilasciate dagli Stati membri;
Per introdurre obblighi giuridici per i beneficiari di finanziamenti dell’UE per quanto riguarda la condivisione di conoscenze in materia di tecnologie sanitarie, di proprietà intellettuale e/o di dati relativi alla COVID-19 in un pool tecnologico o di brevetti;
Per introdurre obblighi giuridici per i beneficiari di finanziamenti dell’UE per quanto riguarda la trasparenza dei finanziamenti pubblici e dei costi di produzione e clausole di trasparenza e di accessibilità insieme a licenze non esclusive.

Bisogna raggiungere un milione di firme. Chiunque può firmare a questo indirizzo web https://eci.ec.europa.eu/015/public/#/screen/home

Il tempo degli intrighi geopolitici, delle speculazioni capitalistiche e dei profitti dei soliti noti ai danni di tutti deve finire. La sanità deve tornare pubblica in ogni suo aspetto. Il diritto alla salute deve essere garantito a tutte e tutti e nessuno deve arricchirsi con la pandemia.

#noprofitonpandemic

Rete Versiliese contro la Crisi

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Quale genere di lavoro iniziativa di Non una di Meno Viareggio.

Interessante iniziativa promossa, per l’8 Marzo, da Non una di Meno di Viareggio con la collaborazione della Casa delle Donne di Viareggio sul tema del lavoro femminile. La zona arancione ha costretto l’iniziativa ad essere realizzata in remoto tramite i socialnetwork. Tuttavia all’Assemblea “Quale Genere di Lavoro” non sono mancati gli spunti. Oltre 2 ore e 14 minuti di importanti testimonianze di lavoratrici e attiviste del territorio. Dopo l’introduzione di Maria Amelia D’Agostino ci sono stati i contributi di Alessia Castiglioni, La Pavona, Antonella Clausi, Rita Corsi, Ersilia Raffaelli, Milena Fidanzi, Serena Sechi, Nunzia Cascone, Gabriella Michelozzi, Gina de Angeli, Chiara Cinquini-Silvia Bennet, Chiara Gistri, Francesca Buonagurelli, Elena Giannini, Rossana Pezzini, Maria Luisa Lucchesi, Claudia Galli, Nicoletta Gemignani, Chiara Giorgi, Giulia Setti, Paola Cherubini, Carla Andreozzi, Francesca Trasatti, Tania Dalle luche.

Qui sotto il link per potere rivedere l’assemblea.

https://fb.watch/47zo-IgkVi/

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Per il Cantiere Sociale La ciclovia alla Lecciona non ha senso.

“LA CICLOVIA ALLA LECCIONA È UN PROGETTO SENZA SENSO
Apprendiamo dai media che, nuovamente, la giunta comunale torna a proporre la realizzazione di una ciclovia nel Parco della Lecciona, all’interno del progetto nazionale della Tirrenica che collegherà Roma Ventimiglia. Come sottolineato da diverse realtà ambientaliste, questo progetto non ha senso. Il Parco naturale della Lecciona deve essere tutelato nella sua integrità. Il percorso naturale della ciclopista non può che prevedere il passaggio dal Viale dei Tigli. È palese come la scelta del passaggio nel Parco sia in realtà legato ala realizzazione dell’ultimo lotto dell’asse di penetrazione. Se la pandemia che stiamo ancora drammaticamente vivendo ha insegnato qualcosa è l’urgenza di ripensare l’impatto delle attività umane sull’ecosistema: per questo sarà necessario opporsi a questo progetto come alla realizzazione dell’ asse di penetrazione che rischia di devastare la Pineta di Levante”

Cantiere Sociale Versiliese

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