Le arance di Rosarno per sostenere, anche, lo sportello medico popolare di Viareggio.

In pochissimo tempo esauriti gli ordini per le arance di Rosarno presso lo sportello medico popolare di Viareggio Il progetto chiamato DAI VITAMINA C ALLA SOLIDARIETA’! Con la vendita delle Arance di Rosarno, contribuisci a sostenere le Arance di Rosarno e lo Sportello Medico Popolare.

COS’E’ “SOS ROSARNO”? E’ una realtà cooperativa della piana di Gioia Tauro dove lavorano fianco a fianco contadini calabresi e migranti, all’interno di un percorso di lotta alla ‘ndrangheta, al caporalato ed allo sfruttamento di essere umani ed ambiente. Qui più info: https://www.facebook.com/sosrosarno.org comprando le arance sostieni lo sportello medico popolare del Cantiere Sociale Versiliese gestito da Potere al Popolo. Una parte dei proventi della vendita delle arance infatti servirà per sostenere le attività dello Sportello Medico Popolare, che rimane attivo anche se telefonicamente durante tutto il periodo della pandemia, anche per il sostegno psicologico. Il costo è di 20 euro per una cassetta da 10 kg di arance. Per info o prenotazioni: Stefania e Federica (388 1990981 o 320 052 2645 per Viareggio) o Luca (3400791769 per Versilia Nord) oppure tramite messaggio diretto alla pagina facebook di Potere al Popolo Versilia.

COS’E’ lo SPORTELLO MEDICO POPOLARE? Problemi ad accedere al sistema sanitario pubblico? Numeri di informazione istituzionali congestionati? Bisogno di assistenza psicologica durante la pandemia?Primo supporto psicologico per tutti in vista del secondo lockdown, con la collaborazione di psicologo e psicoterapeuta.

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Debutta Until 84 2.0 l’ultimo lavoro teatrale di IF Prana

Manca pochissimo all’atteso debutto di Until ’84 – 2.0! Lo spettacolo realizzato da IF Prana sarà diviso in 4 puntate che verranno caricate sul loro canale Youtube e usciranno nelle seguenti date: episodio 1, Sabato 5 ore 18, episodio 2, martedì 8 ore 18, episodio 3, venerdì 11 ore 18, episodio 4, domenica 13 ore 18

Ispirato a a 1984 di George Orwell è un’occasione da non perdere per chi ama il teatro futuribile e sperimentale.

Tutte le puntate saranno disponibili fino alla metà del mese, successivamente saranno rimosse e caricate in ordine secondo nuove date che saranno comunicate a breve Qui sotto il lnk del canale

https://www.youtube.com/channel/UCJ-gVFdmIilclkaFXhJwuxw

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E’ arrivato il giorno della cassazione per la strage ferroviaria di Viareggio. Vogliamo giustizia per le vittime innocenti della strage.

Inizia oggi 2 dicembre, a Roma, il processo di cassazione per la strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009 che costò la vita a ben 32 persone innocenti. In primo grado e in appello ci sono state delle condanne anche per i dirigenti ai vertici delle ferrovie. Tutta Viareggio si augura che quelle sentenza trovino conferma e non siano ribaltate. Purtroppo a causa del covid i familiari delle vittime non potranno essere presenti ad assistere alle udienze. Ci uniamo ai tanti appelli che si stanno levando in città, e non solo, perché sia garantita giustizia alle 32 persone innocenti che furono uccise dalle perverse logiche del profitto.

Postiamo qui sotto la lettera che l’associazione “Il mondo che vorrei” che rappresenta i familiari delle vittime ha inviato al presidente del consiglio, al ministro della giustizia, al presidente della provincia, al sindaco di Viareggio.

Postiamo, inoltre, anche la presa di posizione di Riccardo Antonini, lavoratore delle ferrovia licenziato da Mauro Moretti per essersi messo a disposizione dei familiari come perito e da sempre in prima linea per la sicurezza in ferrovia e per avere verità e giustizia per la strage di Viareggio.

Undici anni, una vita sospesa, un dolore che avvolge tutto e tutti.

Non si può mai ricominciare, non si può ricominciare perché prima dobbiamo seppellire quelle bare bianche, non si può ricominciare perché poi devono essere superate le proprie menomazioni fisiche date dal fuoco, non si può ricominciare perché si devono aspettare gli indagati, non si può ricominciare perché c’è l’incidente probatorio, non si può ricominciare perché c’è l’udienza preliminare, non si può ricominciare perché c’è il dibattimento di primo grado, non si può ricominciare perché c’è l’Appello, non si può ricominciare perché si deve aspettare la Cassazione… e per cosa?

 Noi non possiamo mai ricominciare, noi siamo stati puniti a vita! E’ così che ci sentiamo, è così che abbiamo affrontato ogni volta, con dignità e rispetto, le otre 150 udienze dei due gradi di giudizio, ma almeno eravamo presenti! Vorremmo continuare ad esserci con la stessa dignità!

Adesso tocca a Voi dimostrare rispetto e dignità, adesso tocca a Voi, perché noi familiari delle Vittime della Strage del 29 giugno 2009 a Viareggio non abbiamo altro, già… le Istituzioni. Istituzioni che spesso hanno deluso, mancato e a volte girato le spalle a tanti di noi. Ora le richiamiamo al proprio dovere, le richiamiamo ad uno sforzo di comprensione, di dignità, di verità e di rispetto verso i propri cittadini. Sappiamo bene quanto questo periodo sia difficile per tutti, ma non impediteci di poter essere presenti davanti alla Corte di Cassazione e di poter seguire via web quello che verrà discusso in quell’aula, non privateci della dignità di esserci!

Vorremmo ricordare che in quell’aula, in quei giorni, tutto sarà detto e tutto esisterà perché 32 persone, 11 anni fa sono state bruciate vive…e loro non potranno mai più ricominciare.

                                                                                                                                        L’Associazione Il Mondo che Vorrei
                                                                                                                                             Il Presidente Marco Piagentini

Domani, 2 dicembre, dopo 11 anni e mezzo, primo giorno di udienza in Cassazione a Roma.
Le manovre per salvare la pelle del cavaliere del lavoro Mauro Moretti, Ad della Holding Fs, al tempo dell’immane tragedia, sono in corso da tempo.
Alcune manovre sono palesi, altre occulte. Vediamo, vedremo, quanto il suo perenne potere, supportato e coadiuvato dalla marmaglia dei suoi lacchè, riuscirà ad avere il sopravvento e a salvarlo da una legittima condanna.
In tutti questi anni, la politica lo ha assolto, avendolo rinominato per due volte alle Fs e poi promosso a ‘Finmeccanica-Leonardo’ nel corso dell’iter processuale; ma la politica dei politicanti non è riuscita ad evitare la sua condanna di 1° grado (31 gennaio 2017) e d’Appello (20 giugno 2019).
L’ex ministro Del(i)rio o Del/reo (come meglio si creda), in una trasmissione televisiva, nel settembre del 2016, si permise di entrare a gamba tesa nel processo, dichiarando che le richieste di condanna per Moretti da parte dei Pm erano esageratamente sproporzionate. Con 32 Vittime e alcuni feriti gravissimi, quanti anni avrebbero dovuto chiedere i Pubblici ministeri? Le richieste nei confronti degli altri imputati non erano, invece, sproporzionate?
Domani ha inizio la Cassazione e da Viareggio un solo grido: Sicurezza, Verità, Giustizia!”

Riccardo Antonini

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Ennesimo processo, ennesima assoluzione per il movimento di lotta per la casa viareggino.

“Venerdì 27 novembre si è concluso, presso il tribunale di Lucca, l’ennesimo processo al movimento di lotta per la casa viareggina con una assoluzione piena per tutti gli imputati. Questa volta a finire sotto processo c’erano anche alcuni compagni lucchesi venuti a portare la loro solidarietà. I fatti risalgono al 10 ottobre 2013, in occasione della giornata sfratti zero promossa da Unione Inquilini. Se, da una parte, esprimiamo soddisfazione per come si è conclusa questa vicenda che ci conferma come lotta e solidarietà paghino sempre. Dall’altra parte, crediamo che ancora una volta la magistratura inquirente ha perso tempo e gettato alle ortiche denaro pubblico per obbiettivi esclusivamente politici. Si cercava di condannare chi quella mattina dopo un presidio si era recato a solidarizzare con una famiglia che aveva occupato una casa in Darsena. Per quella vicenda arrivarono dei decreti penali di condanna e ma le compagne e i compagni rifiutarono la decisione e decisero di andare a processo. Dopo sette anni è arrivata l’assoluzione per tutti. La repressione e la criminalizzazione, che da anni attacca chi solidarizza con i senza tetto e gli sfrattati, non ha mai minato questa lotta. “

Brigata Mutuo Sociale per l’Abitare

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Maradona, come Socrates, compagno fuoriclasse.

Viviamo in una società che si nutre di miti. Che sia una fortuna o una sfortuna poco cambia, questa è la realtà. A dire il vero tutte le società umane si sono sempre nutrite di miti. Valeva per i greci e i romani, per gli uomini del medioevo, per le società cristiane e per quelle islamiche e le rivoluzioni illuministe, liberali e socialiste non hanno fatto eccezione.

La morte di Diego Armando Maradona, avvenuta nel quarto anniversario della morte del suo amico Fidel Castro, ha scosso profondamente mezzo mondo. Dall’Argentina a Napoli; da Cuba a Belgrado; da Barcellona al Venezuela; in tanti piangono la scomparsa del Pibe de Oro, uno che mito lo era già in vita.

Il dolore per molti è grande come se avessero perso uno di famiglia. Come è possibile spiegarsi una simile reazione di sentimenti popolari, specialmente a Napoli e in Argentina? Certamente il fatto che si sia trattato del più grande giocatore di calcio del mondo incide, così come incide il fatto che sia nato nel quartiere più povero di Buenos Aires e che abbia affrontato mille avversità. Sicuramente, influisce anche il periodo in cui viviamo, dentro una pandemia, che ha modificato le nostre vite e soprattutto la nostra percezione della morte. Sicuramente l’elemento, però, che influisce di più è il fatto che Maradona sia stato un ribelle, ingestibile dal potere benpensante, sia quando con scelte individuali ha usato droghe, fatto risse, evaso il fisco, ecc., sia quando si è schierato politicamente con Cuba e Fidel Castro, contro l’imperialismo americano e ha appoggiato il “socialismo del ventunesimo secolo” di Chavez, Morales, ecc..

I moralisti ipocriti, di destra principalmente ma purtroppo qualcuno anche di sinistra, hanno provato a gettare fango sulla figura di Diego. Si tratta di invidie e ipocrisie che rispondono a paure ancestrali di chi appartiene ad una cultura mediocre. I soliti sciacalli, che si ammantano del titolo di giornalisti, come Sallusti, Feltri e Cruciani hanno vomitato il loro odio. Questa volta vittima delle loro esecrazioni non è stato un immigrato, un povero ma uno, che a torto o ragione, ha incarnato il riscatto di questi. Se ancora oggi nelle periferie di Napoli, Buenos Aires ma anche di Belgrado, Baghdad o Beirut, i bambini giocano a calcio gridando il nome di Maradona c’è un perché. Il calcio può piacere o no ma di sicuro far finta di non interessarsene non trasforma un insensibile in un impegnato, al massimo solo in uno snob. Nei ricordi spensierati c’è sempre un bambino con il pallone, un momento lieto dell’infanzia anche in quelle più difficili. Se la sinistra perfettina non lo capisce non meravigliamoci se poi è sconnessa dalle istanze popolari.

Abbiamo scelto un’immagine per ricordare Maradona, quella di lui contro il brasiliano, Socrates durante la partita Argentina Brasile del mondiale di Spagna 1982. Due giocatori di un calcio che, purtroppo, non esiste più. Maradona, come abbiamo già detto, schierato con la riscossa dell’America Latina di Castro, Chavez e Morales. Socrates impegnato contro la dittatura militare brasiliana e sostenitore dell’autogestione negli spogliatoi con il progetto della democrazia corinthiana. Il primo con problemi di dipendenza da cocaina, il secondo ucciso dall’alcool. Sono un doppio insegnamento per i benpensanti come quello che si può essere impegnati politicamente dalla parte degli ultimi anche se si è dei campioni famosi e che la grandezza degli uomini non sta nel non avere debolezze o vizi ma nel saperci convivere. Di Socrates ricordiamo quando alla domanda di un giornalista italiano che gli chiedeva chi fosse più forte tra Rivera e Mazzola rispose, in modo netto, che era venuto in Italia per leggere Gramsci in lingua originale. Maradona, sicuramente, non aveva la stessa erudizione ma non era da meno come spirito critico e, infatti, non mancarono mai battute ed esternazioni su temi sociali e anche prese di posizioni politiche. Entrambi hanno rappresentato la voglia di riscatto di due popoli dell’America Latina che hanno il gioco pallone nel DNA. Entrambi non hanno esitato a schierarsi dalla parte degli oppressi contro gli oppressori. Salutiamo Diego a pugno chiuso, quel pugno chiuso che anche lui più volte ha scelto di fare. Ci fa tristezza chi se ne esce con la frase: “Maradona non era un modello da seguire.” Sia perché Maradona non doveva e non voleva essere un modello ma uno che regalava sogni. Sia perché sarebbe l’ora di finirla di cercare modelli e cadere nell’ingannevole filosofia idealista. Maradona era un uomo con i pregi e i difetti degli uomini. E Maradona, come Socrates e come tanti altri uomini, ha cercato di essere compagno. C’è riuscito o non c’è riuscito è un discorso da professorino che non ci interessa, anche perché per noi chi cerca una cosa, in una qual misura, l’ha già trovata.

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La posizione di Non Una di Meno Viareggio nella giornata contro la violenza sulle donne. “Siamo tutti in zona fucsia.”

“Parlare della violenza sulle donne oggi è un trend ,si fanno pubblicità, e trasmissioni televisive dove personaggi a vario titoli si susseguono con frasi fatte e sterotipate e facce contrite, che non cambiano di fatto le cose, ben vengano giornate come queste ma dovrebbero accendere i riflettori su riflessioni che portino a reali cambiamenti. Le stesse trasmissioni televisive gli stessi giornali che oggi usciranno con articoli e titoli solidali e useranno le parole giuste cosa fanno gli altri 364 giorni? Usano termini come: raptus, dramma della gelosia, il gigante buono che perde il controllo. Narrazioni tossiche che vanno incontro al ben pensare comune: certo se lei non lo lasciava, chissà come lo ha fatto ingelosire, se restava a casa, pensieri e frasi che ogni giorno vengono dette da uomini e donne, perché nemmeno noi siamo immuni alla visione che il patriarcato ci impone. La donna vittima, la donna che va salvata e protetta, oppure la donne forte che però si deve adeguare a schemi e visioni maschili perché lo ritiene l’unico modo per realizzarsi nel mondo del lavoro e nella politica è, questa un’altra sottile e meno capibile forma di violenza. C’è nella nostra società una sorta di femminilizzazione dello spazio pubblico e lavorativo, “un inclusione del femminile in quanto tale” che però non cambia nella sostanza “l’insignificanza storica delle donne” La violenza fisica, lo stupro, la violenza psicologica sono il vertice terribile di una piramide che ha alla sua base tutta una serie di comportamenti passivamente accettati, questa piramide va scardinata alla base per far finalmente crollare il vertice. Fino a che ci si potrà sentire legittimati di chiedere durante un colloquio di lavoro “vuole figli” fino a che si useranno frasi tipo “Però se non si vestita così”, finché si riterranno incomplete inadeguate le donne che hanno scelto di non avere un compagn* o figl*, finché non saremo libere di poter decider liberamente di abortire e di come gestire i nostri corpi, finché qualche poliziotti metterà in dubbio le nostre parole, la violenza sarà presente nelle nostre vite, anche se ci riteniamo forti e pensiamo ” a me non può succedere” perché ci succede già ogni giorno.”

Non una di Meno Viareggio

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Potera al Popolo in sostegno allo sciopero promosso da USB

Comunicato di sostegno allo sciopero USB del 25 novembre

Il 25 novembre l’Unione Sindacale di Base ha indetto uno sciopero nazionale dei settori sanitario, trasporto pubblico locale, scuola e servizi educativi, proponendo soluzioni concrete alla crisi sanitaria ed economica che stiamo vivendo in questi mesi. Come Potere al Popolo! Toscana sosteniamo lo sciopero USB, essendo inoltre le proposte coincidenti con quelle che stiamo portando avanti con la campagna su sanità e lavoro che abbiamo lanciato lo scorso 14 novembre. La pandemia ha mostrato l’intima interconnessione di questi settori e allo stesso tempo i terribili effetti di decenni di austerità e ridimensionamenti di personale, nonché la completa inadeguatezza delle misure prese da un governo asservito a Confindustria. Non possiamo che sostenere dunque chi vuole organizzare il conflitto in funzione della tutela della collettività, mentre i grandi potentati economici che con questa crisi si sono ancor più arricchiti e le forze politiche che li rappresentano si preparano a scaricare sulle classi popolari i costi del loro fallimento, con il beneplacito di molti sindacati corporativi che invece di difendere i lavorativi vogliono “fare sistema” con i loro aguzzini. Quello che serve oggi al paese è slegarsi dagli interessi particolari dei grandi imprenditori e della finanza speculativa, mettere mano alle loro ricchezze per finanziare misure di sostegno al reddito di chi non ce la fa, elaborare un piano serio finalizzato allo screening di massa della popolazione e al rafforzamento della sanità pubblica, anche attraverso la requisizione del privato. Serve una generale inversione di rotta riguardo le politiche sul lavoro, una riduzione dell’orario e l’implementazione di un piano di massicce assunzioni e reinternalizzazioni nelle amministrazioni pubbliche. Per fare questo, come nota anche l’USB nel comunicato di lancio dello sciopero, serve però sviluppare un nuovo ruolo e una nuova funzione dello Stato, non più preda di una regionalizzazione che ha frammentato la cornice di intervento e aumentato le disuguaglianze, non più preda della fame di profitti, ma attore fondamentale e centrale della politica economica attraverso una pianificazione indirizzata alla tutela di tutti e allo sviluppo di una società più giusta. Per Potere al Popolo! ciò significa indicare l’orizzonte del Socialismo del XXI secolo come prospettiva di rottura e superamento del capitalismo, modello non più in grado di proporre uno sviluppo armonico. Nelle forme consentite dalla situazione e dalle disposizioni sanitarie sosteremmo lo sciopero USB così come tutte quelle lotte che vogliono mettere in discussione lo stato delle cose presenti, senza cedere ai ricatti e alle lusinghe di chi rappresenta il volto feroce del capitalismo.

Potere al Popolo Versilia

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Appello di numerose realtà toscane per i trasporti pubblici funzionali.

“Trasporto pubblico e pandemia: una proposta.I l trasporto pubblico locale, elemento critico nella diffusione del SARS-CoV-2, sta rimanendo sullo sfondo del dibattito nella società e nella politica. È evidente la sottovalutazione della seconda ondata della pandemia, pure ampiamente prevista dalla scorsa primavera: il governo e la Regione Toscana non hanno elaborato una programmazione di medio periodo, ora si trovano costretti a inseguire, con continui provvedimenti – l’ultimo in queste ore sulla trasformazione in zona rossa – l’emergenza con scelte sbagliate o insufficienti. Si sono persi colpevolmente mesi preziosi, mentre da più parti si chiedevano interventi programmatori.Sapevamo tutti che il trasporto pubblico doveva essere una priorità. E tale resta anche dopo l’ultimo dpcm nazionale e la attuale classificazione della Toscana, innanzitutto perché il quadro reale è molto diverso da quello desiderato. Anche l’obbiettivo dell’80% (e tanto più con l’ultimo dpcm, al 50%) di capienza stabilito dal governo, se pur realizzato, non sarebbe stato sufficiente. Certamente in questi mesi siamo stati ben al di sopra di quelle percentuali, con autobus in versione “scatolette di sardine” dove il distanziamento era impossibile per lavoratori e studenti. Non è stata data altra alternativa, se non – per chi può – l’uso dell’auto privata, dalle gravi conseguenze in termini di inquinamento e di congestionamento delle città, con danni pesantissimi per ambiente e salute. Sia per la natura necessariamente transitoria del provvedimento, sia per i numeri reali delle necessità di trasporto per lavoratori (e studenti, parzialmente temporaneamente “a casa”, con una didattica a distanza per chi può permettersela), non possiamo accantonare l’urgenza di misure per il trasporto pubblico su gomma e ferro ben più ampie e incisive al fine di allontanare il rischio contagio.Gia prima dell’ultimo dpcm nazionale, a fronte di un 80% di capienza massima mai rispettata, la Regione ha annunciato di voler raggiungere addirittura il 50%, grazie all’immissione di bus privati. È un provvedimento tardivo e insufficiente, i finanziamenti stanziati rendono impossibile avere un parco mezzi adeguato, da utilizzare per il tempo necessario. È una soluzione che non può bastare, la foglia di fico che non riuscirà a nascondere i nodi annosi che vengono al pettine.Il problema è strutturale, è sotto agli occhi di tutti coloro che da anni salgono su autobus e treni regionali, che essi siano sempre pieni nelle ore di punta. La scelta di privatizzare la forma societaria o la stessa proprietà del trasporto pubblico toscano, perseguita con costanza dagli amministratori di centrosinistra e di destra, ha depotenziato fortemente la capillarità, le possibilità di accesso al servizio, la qualità e tutela del lavoro.Le logiche di profitto, della privatizzazione, pretendono che gli autobus siano utilizzati al massimo della loro capienza e che le linee e gli orari meno frequentati vengano soppressi. I servizi meno redditizi sono spesso proprio quelli indispensabili per le fasce di popolazione più deboli, che nel trasporto pubblico hanno l’unico strumento per esercitare il proprio diritto alla mobilità. Le logiche di profitto e della privatizzazione hanno anche impedito il rinnovo del parco circolante, pretendendo lo sfruttamento ad esaurimento di quello esistente, nonché adeguate assunzioni di personale.L’ormai più che decennale vicenda della gara regionale sul trasporto pubblico locale, non ancora del tutto conclusa, moltiplica le incertezze e le preoccupazioni. Questo modello privatistico appare assolutamente inadeguato -tanto più in questa fase emergenziale – per dare risposte strutturali, specialmente alle aree ingiustamente definite più periferiche della Toscana.Chiediamo e ci mobiliteremo perché la Regione provveda con urgenza:– a prevedere ulteriori fondi per il reperimento di mezzi aggiuntivi (oltre a nuove assunzioni), anche con strumenti eccezionali come le cosiddette requisizioni in uso, ampliando la platea dei soggetti coinvolti e quindi dei mezzi da poter reperire;– a una revisione profonda, di concerto con gli enti locali, degli strumenti urbanistici e dei piani della mobilità che permetta di aumentare le frequenza specialmente negli orari di punta, la cosiddetta velocità commerciale; che tenga conto, nei diversi strumenti programmatori regionali e locali, delle diversità di esigenze del trasporto urbano ed extra urbano, senza che nessun territorio rimanga abbandonato di fatto da un servizio essenziale come quello del trasporto pubblico– a contribuire ad una programmazione immediata degli scaglionamenti di entrata e uscita per il lavoro e la scuola, che riduca l’impatto sul trasporto.– a una profonda revisione delle tariffe del trasporto pubblico locale, alla luce del forte peggioramento della crisi economico sociale, revisione ispirata a criteri di forte progressività, financo a prevedere la gratuita per studenti e lavoratori in tratte individuate e dedicate, ad esempio dalle stazioni ai luoghi di lavoro e studio– a assumere un forte impegno da subito e nel medio periodo, direttamente e come richiesta nei confronti del governo nazionale, al fine di potenziare il trasporto sia su ferro che su gomma, favorendo il rinnovo del parco mezzi anche con soluzioni come mezzi meno inquinanti ed elettrici e comunque sempre ove possibile il ferro alla gomma.– un impegno, di concerto con gli enti locali, che individui il tema della mobilità sostenibile come assolutamente prioritario sia per il trasporto individuale che collettivo, con un serio piano per la mobilità elettrica, car pooling e car sharing, dell’uso e acquisto bici, piste ciclabili, intermodalità bici/trasporto su ferro e bici/trasporto su gomma, ecc.Tutte le suddette proposte ovviamente devono essere ben individuate e dettagliate negli strumenti deputati a livello nazionale, regionale e localeDa un punto di vista strutturale appare necessaria in ultima istanza una gestione pubblica e partecipata (con forme di partecipazione al controllo anche da parte di cittadini, utenti e lavoratori) del servizio, che si potrà ottenere solo usando gli strumenti dell’affidamento diretto, consentito dal diritto europeo, a società pubbliche e giuridicamente di diritto pubblico, con obbiettivi quali il rafforzamento delle linee e degli orari deboli, rinnovo e ampliamento del parco mezzi, rafforzamento della intermodalità ferro-gomma, nonché il forte rafforzamento degli strumenti scambiatori alle porte delle città onde sfavorire l’afflusso incontrollato dei mezzi private, rafforzamento della mobilità elettrica e di tutti gli strumenti per la mobilità su bici. Iter questo che va avviato quanto prima al fine di arrivare ad una transizione ordinata dall’attuale modello in essere, a quello indicato.Una revisione che porti a un rilancio della programmazione per aree omogenee e a una inversione di tendenza rispetto alla privatizzazione, con l’obiettivo di fondo il considerare il trasporto pubblico locale un servizio pubblico, atto a rendere effettivamente accessibile a tutti – senza distinzioni di condizione sociale e di collocamento territoriale – un diritto fondamentale di tutti e tutte.Impegni i suddetti che, per la fase di emergenza, rimangono comunque indifferibili anche a fronte di provvedimenti di ulteriore restrizione della mobilità delle persone emessi o che dovessero essere emessi, così come non più rinviabile un piano di priorità sul medio periodo per il rilancio del trasporto pubblico locale e regionale.”

Partito della Rifondazione Comunista – ToscanaUna Città in Comune PisaSinistra Anticapitalista ToscanaSinistra Italiana – ToscanaPossibile – ToscanaMassa Città in ComuneViareggio a SinistraRepubblica ViaregginaSinistra per MontemurloConfederazione Cobas – FirenzeConfederazione Cobas – PisaSinistra Per…..Rete degli Studenti Medi – PratoFriday for Future Massa CarraraFriday for Future VersiliaPriorità alla Scuola – FirenzeGruppo Consiliare Diritti In Comune (Pisa Possibile – Una Città In Comune – Rifondazione Comunista) – Comune di PisaGruppo Consiliare “Sinistra progetto Comune” – Comune di FirenzeGruppo Consiliare “Buongiorno Livorno” – Comune di LivornoGruppo Consiliare Sinistra Unita per l’altra San Giuliano – PRC – Comune di San Giuliano Terme (PI)Enrico Carpini – Consigliere Città Metropolitana di FirenzeIvan Moscardi Presidente del Consiglio Comunale di Sesto FiorentinoGruppo Consiliare “Buongiorno Empoli – Fabbrica Comune”. Comune di EmpoliGruppo Consiliare “Borgo in Comune” – Comune di Borgo San Lorenzo (FI)Gruppo Consiliare “Campi a Sinistra” – Comune di Campi Bisenzio (FI)Andrea Tagliaferri Consigliere Comunale Sinistra Italiana – Comune di Campi Bisenzio (FI)Simona Pizzirusso Consigliera comunale “Si parco no aeroporto” – Comune di Campi BisenzioJacopo Madau – Capogruppo Gruppo Sinistra Italiana – Comune di Sesto FiorentinoAndrea Barducci – Consigliere Sinistra italiana – Comune di CalenzanoGruppo Consiliare Rifondazione Comunista – Comune di PiombinoGruppo Consiliare Liberamente a Sinistra – Comune di Scarperia e San Piero (FI)Gruppo Consiliare Ora Barberino – Comune di Barberino del Mugello (FI)Gruppo Consiliare Laboratorio Politico Rignano Sinistra Unita – Comune di Rignano sull’Arno (FI)Gruppo Consiliare Sinistra per Pelago – Comune di Pelago (FI)Gruppo Consiliare “Agliana in Comune” – Comune di Agliana (PT)

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Al Cantiere Sociale Versiliese sospese le attività sociali ma non la solidarietà.

Alla luce dell’ordinanza firmata dal ministro Speranza che dichiara la Regione Toscana zona rossa, si ribadisce che tutte le attività svolte in presenza al Cantiere Sociale Versiliese sono sospese. Inoltre, vista la diffusione pubblica di notizie errate, si sottolinea quanto segue. All’interno del Cantiere Sociale Versiliese sono presenti compagnie teatrali professioniste. Come previsto dall’ultimo DPCM e schede tecniche allegate e dalla comunicazione AGIS, sono sospesi gli spettacoli con pubblico ma restano consentite le attività di prova e riprese cinematografiche, nel rispetto delle misure per il contenimento del contagio sui luoghi di lavoro previste dall’accordo sindacale firmato da AIDAP e CGIL-CISL-UIL (autocertificazione, misurazione temperatura corporea, sanificazioni ecc.).E’ un momento difficilissimo per tutte e tutti, compreso il nostro spazio: come sempre il Direttivo è disponibile al confronto per la soluzione di tutte le problematiche che potrebbero emergere. Infine ricordiamo che, anche se le attività e le iniziative programmate sono sospese, la solidarietà e il mutuo soccorso non si fermano! Tutti i nostri sportelli restano attivi in via telematica per sostenere coloro che vivono difficoltà sul piano lavorativo, abitativo o sanitario. Segui la pagina dei Cobas lavoro privato Viareggio e Versilia, Asia-USB Viareggio e Sportello medico popolare per tutte le informazioni e contatti!

Cantiere Sociale Versiliese

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Potere al Popolo: “Sanità pubblica e reddito per tutt*”

Come Potere al Popolo Versilia abbiamo aderito alla campagna regionale di Potere al Popolo attaccando alcuni striscioni all’ospedale di lido di Camaiore e agli ex ospedali di Viareggio e Pietrasanta.

Gli ospedali toscani sono al collasso, con file di ambulanze fuori dai pronto-soccorso, operazioni importanti e analisi diagnostiche non covid rimandate a chissà quando, terapie intensive e sub intensive pericolosamente sature, operatori sanitari sottoposti a circolari contraddittorie. Una situazione che non è frutto di un caso, ma dell’inadeguatezza delle misure prese da una classe dirigente supina a Confindustria e alla sanità privata, che non ha saputo mettere in campo una risposta pubblica alla seconda ondata, tramite tracciamento, isolamento e trattamento dei casi positivi. Una politica che per ora non si è tradotta in una catastrofe sociale solo perché viene mantenuto il blocco dei licenziamenti fino a marzo e un basso costo del denaro, ma i cui costi il governo è pronto a scaricare sulle classi popolari in linea con le indicazioni e agli obiettivi dell’Unione Europea, i cui stessi trattati costitutivi subordinano la salute e la vita delle maggioranze, alle privatizzazioni, alla concorrenza tra lavoratori e ai parametri economici favorevoli “ai mercati”, ossia agli interessi delle multinazionali e della grande finanza. Di chi è la colpa? Regionalizzazione, tagli a finanziamenti e personale, mancanza di pianificazione hanno portato allo smantellamento della sanità pubblica. La centralizzazione operata dalla riforma del 2015 ha indebolito la sanità territoriale, che ci avrebbe permesso di tenere a bada il virus. Ciò si è accompagnato alla precarizzazione di medici, infermieri, operatori sanitari, innalzati ad eroi ma ignorati nelle loro richieste sindacali. Questo rende necessario intervenire sia sul lavoro sia sulla sanità per superare questo momento difficile. Come Potere al Popolo! Toscana il 14 novembre lanciamo una campagna su questi temi, per dare una spinta al cambiamento che vogliamo imprimere a questa società. Che fare? Per tutelare la salute e gli interessi di tutta la collettività dobbiamo rivendicare con forza: NELL’IMMEDIATO o Lockdown regionale con stop delle attività non essenziali, con garanzia del reddito per tutti e tutte. o Patrimoniale sui super ricchi per finanziare un vero reddito di emergenza per tutti coloro che perderanno il proprio. NEL FRATTEMPO o Assunzione di medici e personale sanitario, a partire dallo scorrimento delle graduatorie esistenti, dalla stabilizzazione dei precari e da figure specialistiche oggi carenti; o Estensione dell’orario di apertura al pubblico dei servizi di specialistica ambulatoriale e scorrimento delle liste di attesa; o Organizzazione di spazi e strumenti – anche tramite requisizione – per sottoporre a test affidabili la popolazione della regione con controlli a tappeto. Attuazione immediata del “piano Crisanti” e obbligo di fornitura di tamponi a coloro in possesso della ricetta medica per i laboratori privati; o Individuazione di spazi e strutture per garantire l’istruzione scolastica tramite una mappatura del patrimonio immobiliare nelle mani di Regione, Province e Comuni; o Potenziamento del trasporto pubblico, attraverso assunzioni e riparazione/acquisto dei mezzi necessari, ed eventualmente contrattualizzando l’uso dei bus turistici; o Piano straordinario per il lavoro, riduzione dell’orario a parità di salario, fine del blocco del turn over nella sanità e nelle pubbliche amministrazioni; o Reinternalizzazione dei lavoratori dei servizi essenziali, a partire da quelli sanitari; Di fronte all’enorme sofferenza sociale creata dalla crisi economica e dalla pandemia, nessuno deve essere lasciato solo. Non è più rimandabile la scelta tra il foraggiare la sanità privata, il “si salvi chi può”, l’interesse egoistico, e la sanità pubblica, la pianificazione di una risposta comune, la solidarietà. Tra la barbarie del capitalismo di oggi e un nuovo socialismo del XXI secolo.

Potere al Popolo Versilia 

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