In tanti firmano l’appello di Unione Inquilini per una proroga degli sfratti.

Il sindacato Unione Inquilini ha inviato un appello all’amministrazione comunale e alla prefettura per chiedere la proroga del blocco degli sfratti. All’appello hanno aderito numerose associazioni, forze politiche, liste civiche e sindacati. Pubblichiamo qui sotto l’appello in versione integrale. “Appello: Proroga del blocco degli sfratti a dicembre 2021 e istituzione di un fondo di supporto al reddito a fronte dell’emergenza sanitaria e lavorativa Vista la ormai prossima scadenza del blocco degli sfratti, attivo fino al 31 dicembre 2020 e la scadenza del blocco dei licenziamenti al 31 marzo 2021. Vista la grave crisi economica legata all’emergenza da Covid-19, che si è acutizzata nell’ultimo mese con le ulteriori misure restrittive per la maggior parte delle attività economiche, commerciali e produttive e che ciò ha comportato la perdita di numerosi posti di lavoro in conseguenza dell’emergenza da Covid-19 per chi aveva contratti atipici e a tempo determinato, oltre che nell’ambito del lavoro autonomo e stagionale. Ricordato che sono in grave crisi interi comparti dell’economia turistica, come il settore dell’ enogastronomia e del settore alberghiero, associandosi a tale sofferenza anche tutta la filiera dedicata. Considerato che è atteso un significativo aumento della disoccupazione nell’anno in corso e nel 2021. Considerato come l’intero comparto sociale e abitativo vige già in estrema crisi dovuta all’acutizzarsi della precarietà lavorativa e del caro affitti del Comune di Viareggio; di come molte famiglie stanno subendo la riduzione del reddito dovuta all’emergenza Covid-19; considerando che la carenza di case popolari (significativo squilibrio nel rapporto domanda/offerta) non riesce a sostenere l’emergenza abitativa. Considerato che al mese di settembre si riscontrano 28 sfratti esecutivi confermati in sede giudiziaria e 8 nuove richieste presentate al tribunale di Lucca, si prevede un minimo di 50 nuclei familiari (minimo 100 persone) che saranno sotto sfratto entro la fine dell’anno. Considerata la carente disponibilità di alloggi ERP da assegnare dalla nuova graduatoria e da quella futura del bando integrativo, in rapporto alle numerose richieste di case popolari e di contributo affitto aumentate dopo l’emergenza sanitaria, nel Comune di Viareggio vi è un evidente squilibrio di domanda offerta per far fronte all’emergenza abitativa e questa è una condizione sociale che andrà aggravandosi con la crisi economica dovuta all’emergenza sanitaria da Covid-19. Considerato come già da marzo sia esplosa l’emergenza abitativa che sta coinvolgendo numerosi nuclei familiari che si trovano in stato di morosità incolpevole e che la situazione rischia di generare una gravissima crisi sociale, a seguito della perdita della casa conseguente alla perdita del lavoro.​”

Unione Inquilini

Considerate le domande per contributo affitto dell’anno 2018 pari a 236 (167 ammessi e 69 esclusi) e le domande per contributo affitto dell’anno 2020 (straordinario più ordinario) pari a 1317 ( 410 ammessi e 906 non ammessi); si evince come l’emergenza sanitaria abbia inciso gravemente nel disagio economico e abitativo delle famiglie e di come la costante precarietà e perdita del lavoro sia strettamente correlata al disagio socio-abitativo della città. Tenuto conto che ad oggi il Governo nel Decreto Rilancio ha previsto un incremento di soli 140 milioni di euro del Fondo Affitti relativo all’anno 2020 (circa lo 0,20% delle risorse complessive stanziate con il decreto governativo), una cifra inadeguata rispetto ad un bisogno che sarà triplo o quadruplo rispetto agli anni passati; Considerato che l’impoverimento è generalizzato ma colpisce con maggior forza le fasce più fragili della popolazione e che questa situazione di emergenza richiede una revisione complessiva delle politiche abitative: Si ricorda che il precedente consiglio regionale della Toscana e il consiglio comunale di Firenze hanno approvato una mozione d’indirizzo che prevede la proroga del blocco degli sfratti al 31 dicembre 2021per il consiglio regionale e al 31 settembre per il consiglio comunale fiorentino (ne alleghiamo documentazione, specificando che nel testo della mozione regionale vi è un errore sulla data richiesta per la proroga degli sfratti richiesta per settembre 2021, poi corretta in aula in corso di consiglio dagli stessi consiglieri promotori e approvata per dicembre 2021), tale mozione dovrebbe essere oggetto di discussione anche nel consiglio comunale di Viareggio. Si fa richiesta all’amministrazione comunale di impegnarsi nel richiedere, in sede di Prefettura, la proroga per il blocco dell’esecuzione degli sfratti per morosità almeno fino al 31 dicembre 2021, al fine di poter definire politiche abitative e sociali, di ricontrattazione dei canoni d’affitto sia residenziale che commerciale e di programmare nuove strategie di regolazione del mercato privato. Si chiede all’amministrazione comunale di farsi promotrice di tale appello anche verso l’attuale giunta regionale toscana, chiedendo alle forze politiche di proseguire gli obiettivi approvati nella mozione sopra citata, approvata dalla precedente giunta. Si crede inoltre necessario costruire un fondo emergenziale di soccorso al reddito, per tutti coloro che non ricevono in tempi congrui la cassa integrazione e in deroga, oltre a tutte le forme di sostentamento economiche promesse dal Governo. Il Comune di Viareggio deve garantire e proteggere i propri cittadini con atti concreti, anticipando somme economiche affinché le famiglie non ricevano sfratti abitativi o commerciali a causa dei ritardi degli ammortizzatori sociali nazionali, affinché possano far fronte al caro vita e al pagamento di utenze e spese sanitarie.

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Sciopero delle educatrici del comune di Camaiore.

Sciopero delle educatrici nel Comune di Camaiore, ieri di fronte alle scuole di Capezzano Pianore. Sono scese in piazza le lavoratrici dei servizi educativi in appalto, per rivendicare l’internazionalizzazione del servizio e il 100%di salario e diritti. Tanta solidarietà alla lotta è stata espressa da genitori e insegnanti. Purtroppo, l’intervento della questura, che ha minacciato denunce, ha impedito lo svolgersi di un piccolo sit in di fronte al Comune di Camaiore. Ma la lotta non si ferma oggi!

COBAS Lavoro Privato Viareggio e Versilia

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Gli educatori scolastici e gli operatori sociali scioperano per il 100% di salute, salario e qualità dei servizi.

Una lezione al liceo Leonardo Da Vinci di Milano: metà classe è collegata in streaming, 14 settembre (Ansa/Matteo Corner)

Il 13 novembre in tutta Italia vanno in sciopero lavoratrici e lavoratori che si prendono cura delle persone diversamente abili nelle scuole, nei centri diurni e residenziali, nei servizi di assistenza domiciliare, nel settore dell’accoglienza e delle povertà.

Una giornata di sciopero, convocata dalla Rete Intersindacale Nazionale degli Operatori Sociali (IOS), per chi lavora in un servizio pubblico ma come dipendente delle cooperative sociali vive una condizione di discriminazione causata da appalti ingiusti, misere paghe e diritti contrattuali minimi.

Il meccanismo delle esternalizzazioni, con appalti al massimo ribasso e l’applicazione dei contratti del privato sociale continuano a peggiorare la qualità dei servizi, la continuità della presa in carico e della cura degli utenti, le condizioni di lavoro di centinaia di migliaia di educatori scolastici ed operatori sociali in tutta Italia.

Contratti ciclici, riduzione di orario, discontinuità di salario, lavoro a cottimo, ammortizzatori sociali che coprono non più del 50% della retribuzione, sono solo alcuni degli aspetti problematici e strutturali che il Covid-19 sta portando alla luce in maniera preponderante in tutti i Servizi socio-educativi e socio-sanitari.

Una crisi sanitaria che sta impoverendo ancor di più questa categoria di lavoratori della scuola e del welfare, composta per lo più da giovani, qualificati e laureati ma veri e propri working poor.
Inoltre, in tema di tutela della salute e sicurezza nei Servizi, abbiamo visto in questi ultimi mesi moltissime operatrici e operatori prestare servizio in situazioni totalmente a rischio per sé, per gli utenti e per la salute di tutti a causa della mancanza di DPI e di adeguati protocolli d’intervento, con rimpalli continui tra Enti pubblici affidatari (Comuni, Ausl) ed Enti privati gestori.
Le numerose assemblee fatte in questi mesi con educatori scolastici ed operatori sociali di tutto il Paese ci hanno portato, il 12 settembre a Bologna, in occasione dell’assemblea nazionale della Rete Intersindacale Nazionale IOS, a dichiarare lo stato di mobilitazione permanente e decidere di costruire dal basso questa giornata di sciopero nazionale.

Lo sciopero del 13 novembre 2020 è stato indetto per chiedere la re-internalizzazione dei servizi pubblici in appalto, per chiedere pari dignità, diritti e salari del terzo settore rispetto ai contratti pubblici perchè se lavoriamo in servizi pubblici essenziali allora vogliamo lo stesso salario, le stesse tutele e gli stessi diritti dei dipendenti pubblici.

SCIOPERIAMO perché diamo il 100% nel nostro lavoro e vogliamo il 100% del salario in caso di un ulteriore lockdown, salute e sicurezza sul lavoro, perché vogliamo:

-Contrastare la mercificazione del welfare e dei servizi sociali
– Costruire un processo di re-internalizzazione dei Servizi socio-educativi e socio-sanitari dati in appalto dagli enti pubblici alle cooperative sociali

–  Riconoscerci attori importanti nella costruzione di ponti e progetti di autonomia ed emancipazione personale e sociale, a partire dai soggetti più fragili. Portare avanti una reale ricomposizione di categoria e unificazione delle figure professionali a partire dal ruolo sociale e lavorativo che siamo chiamati a svolgere.

– Rivendicazioni sui contratti collettivi (cooperative sociali, uneba, aninsei, etc…) che puntino al superamento della frammentazione contrattuale e all’unificazione in un unico contratto di categoria a livello del pubblico impiego

– Rivendicare il diritto alla salute e sicurezza all’interno dei Servizi, per utenti e operatrici/operatori, investimenti sulla manutenzione delle strutture e delle scuole, adeguatezza degli strumenti di lavoro, protocolli e dispositivi di protezione.

Ha indetto lo sciopero la Rete Intersindacale nazionale Operatori Sociali (IOS):
ADL COBAS
COBAS Lavoro privato
SGB Sindacato Generale di Base

SIAL COBAS
COBAS Coop Sociali Roma
COBAS AsacomScuola
COMITATO romano AEC
SOCIAL WORKERS
EDUCATORI e operatori sociali Monza e Brianza
EDUKI – Collettivo educatrici educatori Reggio Emilia
RETE educatori/educatrici Rimini
Educatori Uniti contro i tagli (Bologna)
ASSEMBLEA Autoconvocata lavoratori/trici del sociale di Firenze

Aderiscono

OPERATORI sociali Varesotto
USI-CIT Educazione
USI-CIT Cooperative sociali
RSA USI Consorzio Servizi Sociali Olgiatese
RETE Operatori sociali La Spezia
OPERATORI Sociali Autorganizzati Perugia
CLAP
SINALP Operatori Sociali Sicilia
Operatori Sociali Mantova
CUB SANITA’ Segreteria Nazionale
Attac Italia

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Atti vandalici contro le piante messe a dimora in via Bartoletti alla Migliarina.

Pubblichiamo integralmente quanto postato da Giacomo Marchetti esponente di Viareggio più verde e attivista del Cantiere Sociale Versiliese in merito agli atti vandalici avvenuti in via Bartoletti. Esprimiamo il nostro profondo disprezzo per gli autori di questo vile gesto.

“Vandalismi in Via Bartoletti il bilancio è grave, su 15 piante, almeno 10 sono state distrutte o comunque versano in gravi condizioni tali da suggerirne la sostituzione. L’ impegno di Cristina nell’annaffiare le essenze durante questi 9 mesi è stato veramente degno di encomio, purtroppo basta l’ azione di pochi singoli per rovinare il lavoro di molti. Strano perché durante la pandemia dovrebbe apparire più chiaro l’importanza della salute, e di conseguenza dell’ambiente in cui viviamo… Noi qui stiamo cercando di lasciare qualcosa alle future generazioni, quegli alberi potevano diventare un giorno grandi, dare ossigeno e purificare un ambiente sempre più inquinato, sarebbero potuti campare anche per secoli, ma adesso sono piccoli e indifesi e non hanno resistito alla cattiveria di qualche vigliacco. Di fronte a questi episodi verrebbe la voglia di abbandonare, questo sentimento è umano e più che legittimo, perché a cosa serve sforzarsi? A cosa serve portare dei secchi d’acqua a mano, essere costanti? Se poi basta così poco per distruggere?? Invece no… noi dobbiamo perseverare, perchè sappiamo di essere nel giusto, è un nostro dovere, quello che stiamo cercando di portare avanti ha un valore, e molti cittadini se ne rendono conto, apprezzano le nostre iniziative, vengono a dare una mano, lasciano un contributo, o anche una parola di incoraggiamento. Gli incivili sono una minoranza in questa città, ma con il loro comportamento danneggiano tutti. Ma noi continueremo, al nostro posto ci troverete, perché è proprio grazie a questi episodi che ci appare più chiara la futilità del male, e al contempo il valore indistruttibile del bene, la sola realtà che può dare un senso al nostro vivere. “

Giacomo Marchetti di Viareggio più Verde

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Mercoledì assemblea versiliese sulla fase online promossa da COBAS ASIA/USB e Sportello Medico Popolare.

La seconda ondata della pandemia di coronavirus che si sta abbattendo in Italia e in Europa, ha drammaticamente colto impreparato il nostro Paese, con possibili conseguenze persino peggiori rispetto a quanto avvenuto pochi mesi fa. Pochissimo è stato fatto nei mesi estivi per quanto riguarda innanzitutto il potenziamento del sistema sanitario: i reparti covid (in primis le terapie intensive) cominciano già ad essere in sofferenza, manca personale medico e infermieristico e il sistema di tracciamento dei contatti è già in tilt in diverse regioni d’Italia. Anche però le misure economiche approntate dal Governo si stanno rivelando del tutto insufficienti rispetto alla gravità della crisi che si sta per abbattere sul tessuto socio-economico, in particolare, come sempre, sulle fasce più povere della popolazione. I settori popolari sono usciti perlopiù stremati dal primo lockdown di marzo: i vari bonus per stagionali e partite iva, la misera cassa integrazione arrivata quasi sempre con grande ritardo, hanno azzerato i pochi risparmi dei lavoratori più fragili. Per migliaia di famiglie, basti pensare a tutti coloro che campano con l’economia informale (lavoro nero ecc.), ulteriori restrizioni senza alcun supporto economico significherà la fame.

Ad oggi i settori più colpiti dalla pandemia sono il turismo, il mondo dello spettacolo e della cultura, il mondo dello sport (palestre, ecc.). Nelle scorse settimane, anche con contraddizioni e ambiguità, decine di piazze si sono riempite in tutta Italia per rivendicare maggiori tutele per i settori più colpiti. A fronte di tutto questo, sentiamo fortemente la necessità di un confronto rispetto alla fase drammatica che stiamo vivendo, per capire come potersi organizzare anche sul nostro territorio per rivendicare quello che ci spetta. Ci appare evidente infatti che, quando tutto questo sarà finito, non ci sarà nessun ritorno alla normalità (che comunque neanche ci auguravamo): la pandemia segnerà inevitabilmente un prima e un dopo, anche e soprattutto a livello socio-economico. Ci attendono tempi a dir poco difficili. Per questo è assolutamente urgente cominciare fin da subito un percorso il più possibile unitario che coinvolga in primis i lavoratori e le lavoratrici del turismo, della sanità, della scuola, dello spettacolo, della cultura e degli appalti, le famiglie in emergenza abitativa, ma anche le realtà politiche, sociali e sindacali della Versilia per riuscire quanto prima a far emergere le nostre istanze, a partire dalle parole d’ordine che già nelle ultime settimane hanno cominciato a prendere piede: la rivendicazione di un reddito di emergenza universale, che permetta a tutte e tutti di superare la crisi sanitaria ed economica, e l’istituzione di una patrimoniale sui grandi capitali, perché non devono essere sempre i più poveri a pagare i costi della crisi ( se come dicono siamo tutti sulla stessa barca, chi ha di più deve dare di più!).

Per discutere di tutto ciò invitiamo quindi tutte e tutti a partecipare all’assemblea online che si svolgerà mercoledì 11 novembre alle ore 21.

Cobas Lavoro privato Versilia

Asia-Usb Viareggio

Sportello medico popolare

Qui sotto il link per partecipare alla riunione mercoledì 11 alle 21

https://meet.jit.https://meet.jit.si/Assembleacontrolacrisisi/Assembleacontrolacrisi

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Messo a dimora il primo albero al parco della Vetraia dove sorgerà un bosco urbano.

Venerdì 6 novembre è stato messo a dimora il primo albero al parco della vetraia dove sorgerà un bosco urbano. Il progetto presentato da Giacomo Marchetti di Viareggio più Verde e appoggiato da varie realtà politiche, sociali e ambientaliste come Repubblica Viareggina, Cantiere Sociale Versiliese e altre è stato approvato dall’amministrazione comunale. Nell’area dovrebbero essere messi a dimora settanta piante. Si tratta di qualcosa di molto importante per chi ha cuore la riqualificazione delle periferie, la difesa dell’ambiente e della salute e per chi crede in una politica ecosocialista.

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A Pietrasanta in tanti in piazza, per scuola e sanità pubbliche, al presidio del Picchio Rosso e di FIALS.

Stamane 6 novembre la piazza del Duomo a Pietrasanta è stata riempita dai giovani studenti del collettivo il Picchio Rosso e dai lavoratori del sindacato FIALS. La difesa della scuola e della sanità pubblica al centro del presidio che ha visto la presenza di cartelli, striscioni e interventi che hanno sottolineato come questo governo si dimostri sempre più inadeguato ogni giorno che passi. Gli interventi hanno affrontato la questione della didattica a distanza, del trasporto pubblico insufficiente al momento per garantire la sicurezza degli studenti che da casa devono raggiungere le scuole. Sono stati chiesti anche più investimenti per gli edifici scolastici che cadono a pezzi. I lavoratori della sanità aderenti alla FIALS sono intervenuti per chiedere l’aumento dei posti di letto, maggiori assunzioni e servizi sanitari garantiti. In piazza era presente anche il comitato contro il depotenziamento dell’ospedale Versilia, militanti del partito della rifondazione comunista e del partito comunista dei lavoratori. Dopo gli interventi c’è stato un flash mob.

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“Tu ci chiudi, tu ci paghi!” Presidio sotto la prefettura a Lucca per chiedere reddito e misure urgenti di sostegno alle fasce più deboli.

Si è svolto sabato 31 ottobre, in Piazza Napoleone a Lucca, un presidio sotto la prefettura per protestare contro le indecisioni e i ritardi del governo nel sostenere i soggetti in crisi. Le parole d’ordine erano: “Tu ci chiudi, tu ci paghi!” A voler sottolineare come la crisi sanitaria ed economica non possa ricadere sulle spalle dei più deboli. La salute prima di tutto ma senza soldi non si campa recitava l’appello che ha visto l’adesione di Lavoratori e disoccupati di Lucca e provincia, Cip-Biblioteca popolare di S. Concordio, Il Tafferuglio-Cronache dal mondo si sotto, Non Una di Meno Lucca, XR Lucca, Priorità alla scuola, Cobas scuola, Potere al Popolo Lucca, Società di mutuo soccorso Giuseppe Garibaldi, Potere al Popolo Versilia, ASIA USB Viareggio, Brigata Mutuo Sociale dell’Abitare.

Il presidio, che si è svolto nel rispetto delle norme anticovid, ha permesso di fare sentire una voce fuori dal coro e di essere visibile ad una parte della città.

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Repubblica Viareggina interviene su trasporti, sanità, ambiente e sostegni ai bisognosi.

Un paio di settimane fa eravamo intervenuti per chiedere all’amministrazione comunale di provare ad attivarsi presso le aziende dei trasporti perché potenziassero gli autobus, che studenti e lavoratori usano quotidianamente per recarsi a scuola o nei luoghi di lavoro. Si tratta non solo di un sacrosanto servizio ma di una necessità per la sicurezza in tempi di emergenza COVID. Purtroppo da Del Ghingaro e dai suoi amministratori non è arrivata alcuna risposta in tal senso. Nel frattempo è esplosa la rabbia di tanti commercianti e ristoratori costretti a ridurre il proprio orario di lavoro. Crediamo, che seppure il compito principale di intervento aspetta al governo, il sindaco abbia il dovere di dire qualcosa. Se ci sarà un nuovo lockdown oltre a queste persone ne risentiranno i tanti lavoratori dipendenti, stagionali e precari. Per questo rifiutiamo ogni divisione e guerra tra poveri. Condanniamo quelle forze di destra che provano a strumentalizzare certe proteste e che propongono di tassare chi è già tassato come chi ha una busta paga. Rifiutiamo ogni guerra tra poveri. La crisi la devono pagare i ricchi. La deve pagare chi anche con la pandemia si è arricchito. La deve pagare ad esempio chi affitta al nero monolocali di 20/30 metri quadrati a 500 euro al mese e ce ne sono anche nella nostra città. Sosteniamo l’idea di un reddito universale per tutte/i. Facciamo nostro lo slogan se ci chiudi se ci paghi se ci mandi al lavoro ci metti in sicurezza. Il Sindaco Del Ghingaro, durante la campagna elettorale, ha affermato più volte che siamo usciti dal dissesto. Non sappiamo se ciò sia realmente vero ma se cosi fosse è giunto il momento che stanzi qualche soldo per il sociale a partire dall’emergenza abitativa. Ricordiamo, inoltre, che in quanto primo cittadino è il primo responsabile della salute pubblica e quindi deve impegnarsi perché il servizio sanitario sia il più rapido e funzionale possibile. Secondo noi servirebbero più punti dove poter fare i tamponi e avere risposte più rapide. I prossimi mesi saranno difficili e non è nostra intenzione strumentalizzare. Seppur forza di opposizione, che mai si sarebbe astenuta sul voto al programma come hanno fatto tutti i consiglieri di centrodestra e lo stesso Bonaceto al primo consiglio comunale, siamo disposti a collaborare nell’interesse della città. Pensiamo che una particolare attenzione vada data al carnevale che non è solo il più grande evento culturale della città ma che crea, direttamente e indirettamente, centinaia e centinaia di posti di lavoro. Non sarà assolutamente possibile svolgerlo nelle date prestabilite, siamo per un rinvio verso giugno luglio. Sbagliato sarebbe farlo in forme chiuse e ristrette e troppo presto sarebbe farlo in primavera. Crediamo che con l’arrivo della stagione estiva e ci auguriamo anche della cura o del vaccino sarebbe un modo anche per festeggiare la fine della pandemia. Un carnevale poi alle soglie della stagione estiva potrebbe essere propedeutico per il turismo.

Abbiamo, infine, apprezzato la decisione dell’amministrazione di far nascere un bosco urbano alla Vetraia è sempre stato un nostro cavallo di battaglia avendolo messo anche nel programma di Viareggio a Sinistra che abbiamo sostenuto. Vigileremo assieme alle tante realtà ambientaliste perché ciò avvenga e la promessa non rimanga vana. Più verde meno cemento e meno inquinamento sono una risposta importante per la salute oltre che per il rilancio della città anche per questo motivo ribadiamo la nostra contrarietà alla costruzione dell’asse di penetrazione. Inoltre in tempi di crisi come questi i soldi vanno spesi altrove. Repubblica Viareggina pensa che serva un modo diverso per affrontare le crisi che avremo davanti. Per questo cercheremo di coniugare l’impegno sociale con la difesa dell’ambiente e della salute in una coerente politica ecosocialista.

Repubblica Viareggina

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Militanti di ASIA/USB vestiti da fantasmi attaccano striscioni a Viareggio sotto la CNA per chiedere la patrimoniale.

PATRIMONIALE PER I RICCHIREDDITO, SERVIZI E SANITA’ PUBBLICA PER TUTT*

Se limitano le attività di ristorazione e chiudono i circoli, se vietano gli spettacoli e chiudono le palestre, se fermano un pezzo di Paese, dobbiamo pretendere che ci permettano di sopravvivere in qualche modo. Occorre al più presto un reddito di emergenza per tutti e tutte coloro che sono costretti a casa, siano essi lavoratori/trici, in particolar modo stagionali, piccole partire IVA o disoccupati/e. E come lo si può finanziare? In questo momento storico in cui la società è provata da un’emergenza pandemica, vi è chi sta perdendo tutto e vi è chi invece sta incrementando i propri guadagni, per cui la soluzione che proponiamo è una patrimoniale che vada a prelevare risorse dai patrimoni dei super ricchi. Provate a chiederlo ad Amazon quanto è cresciuto il commercio online, tanto per fare un esempio banale.Se n’è accorto perfino il Presidente Mattarella che le disuguaglianze crescono, possibile che non capiscano che devono togliere a chi si sta arricchendo per dare a chi rischia di restare senza casa e di morire di fame, oltre che di Covid?Le misure prese durante il primo lockdown sono state insufficienti e pensate male: c’è chi ha preso il bonus di 600€, misura escludente per varie categorie di persone che invece non hanno avuto niente, mentre altri che non ne avevano bisogno hanno avuto modo di accedervi facilmente, e c’è chi ancora aspetta la cassa integrazione di maggio. Noi abbiamo tre proposte concrete per fronteggiare l’emergenza su tutti i fronti:1. Misure economiche di protezione effettiva di tutta la popolazione, un reddito che copra tutta la fase della crisi e della emergenza sanitaria;2. Lockdown veri, capaci di isolare e sconfiggere il virus, senza continuare a subire le pressioni di Confindustria che tiene in ostaggio il Paese perché le fabbriche devono continuare a produrre;3. Mezzi e personale nella sanità pubblica sufficienti a far fronte all’emergenza pandemica e a dare la certezza che tutti e tutte avremo la possibilità di essere curati/e. Dovremo chiedere un piccolissimo sacrificio alla parte più ricca del Paese per consentire a tutti e tutte di sopravvivere, è una questione di giustizia e di civiltà. La gente che scende in piazza lancia un grido che riguarda tutti e tutte noi, un grido che è giusto raccogliere. Le loro ragioni sono le nostre. Anche a Viareggio sentiamo la necessità di costruire un’assemblea unitaria di lotta per affrontare l’ennesima ondata di crisi. Ogni città scelga una piazza, uniamo le forze. Salute pubblica, servizi e reddito per tutte e tutti!

AS.I.A. U.S.B. VIAREGGIO E VERSILIA

BRIGATA MUTUO SOCIALE PER L’ ABITARE

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