Residenze Sanitarie Assistite in Toscana. Di fronte al dramma vissuto cambiare radicalmente modello di gestione. Compreso l’avvio del percorso di ripubblicizzazione delle strutture. Presenteremo ordine del giorno nei consigli comunali su questo.
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maggio. Anche in Toscana serve capire cosa è avvenuto in questi mesi
dentro le Residenze Sanitarie Assistite. Serve non solo accertare i
fatti rispetto ad alcuni casi specifici ma occorrono anche correttivi
di fondo rispetto a tutto il sistema di gestione.
Al
di là di alcune inchieste specifiche aperte dalla Magistratura, a
cui toccherà individuare eventuali responsabilità personali, anche
nel caso Toscana l’emergenza sanitaria ha fatto emergere in maniera
ancora più evidente, come ripetiamo da tempo, che il modello di
gestione privata di queste strutture vada cambiato alla radice,
avviando da subito un percorso che porti – fra l’altro – alla
ripubblicizzazione.
Per
questo abbiamo presentato – o presenteremo a brevissimo, o
solleciteremo la presentazione – nei consigli comunali in cui siamo
presenti un ordine del giorno – in parte rimodulato da ciascuno
alla luce delle diversità del suo territorio – con cui avviare a
partire dai territori un radicale cambiamento nelle politiche
pubbliche regionali sia sul versante prevenzione, sia
sull’organizzazione delle cure primarie con una riqualificazione
dei servizi territoriali, compresi quelli rivolti alla popolazione
anziana e alla popolazione anziana non autosufficiente, cambiando
nettamente direzione rispetto alle politiche di privatizzazione e
depotenziamento del settore sanitario condotte in questi anni dalla
giunta regionale Rossi.
Se
è vero che i Comuni non hanno competenze dirette
nell’accreditamento, hanno un ruolo importante sia per la
concessione dell’autorizzazione dell’apertura delle strutture sia
per la vigilanza e controllo dell’organizzazione e gestione dei
servizi, nonché sul pagamento della retta sociale per quei cittadini
residenti che non sono in grado di provvedere perché soli e o in
condizioni economiche che non lo permettono. Ma indipendentemente
dagli aspetti formali, le amministrazioni comunali non possono
tirarsi fuori dal contribuire a far chiarezza ed individuare le
ragioni di una tragedia che ha colpito molti dei loro concittadini
anziani, e attivarsi per chiedere le condizioni affinché queste
tragedie non si ripetano.
Nel
documento che abbiamo presentato rimettiamo quindi al centro la
richiesta di realizzazione di un diverso modello di gestione delle
strutture sociosanitarie territoriali, a tutto tondo: attraverso un
processo di ripubblicizzazione delle stesse, ma al contempo anche una
revisione dell’ dell’accreditamento regionale con la previsione
di nuovi parametri quanti- qualitativi e misure stringenti in termini
di verifica e controllo; nonché l’avvio di un’urgente
riqualificazione dei servizi di cura territoriali con un deciso
potenziamento dell’assistenza domiciliare integrata (anche con
forme di vera e propria “ospedalizzazione” domiciliare) con le
dovute risorse umane, le necessarie figure professionali, i dovuti
finanziamenti ed il ricorso alle innovazioni che le tecnologie della
moderna medicina permettono di mettere in campo.
Occorre
voltare pagina per non rivivere più quanto abbiamo vissuto, e non
tornare ad un passato che ha reso possibile questo dramma.
Una Città in Comune Pisa
Partito della Rifondazione Comunista – Toscana
Buongiorno Livorno
Repubblica Viareggina
Sinistra Anticapitalista – Toscana
Gruppo Consiliare Mugello in Comune (FI)
Gruppo Consigliare Rifondazione Comunista – Comune di Piombino
Gruppo Consiliare Sinistra unita per un’altra san Giuliano- Prc – Comune di San Giuliano Terme (PI)
Massa Città in Comune