Un anno di sportello medico popolare

Il 4 giugno 2019 ha aperto lo sportello medico popolare, un servizio offerto da Potere al Popolo Versilia per supportare coloro che hanno difficoltà ad orientarsi nel complicato sistema sanitario nazionale, che non riescono a usufruire del servizio pubblico o che ne sono esclusi. Negli ultimi decenni la sanità ha subito una profonda trasformazione, aprendo alle privatizzazioni e alla logica del profitto ad esse sottesa: i continui tagli, la mancata assunzione di personale, il depotenziamento del nostro ospedale hanno reso difficoltoso l’accesso alle cure, costringendo le persone a lunghe attese oppure a rivolgersi al settore privato e arrivando, di fatto, ad escludere ‘gli ultimi’ che non possono permettersi di pagare le cure o gli spostamenti necessari. Tutto questo è divenuto ancor più evidente durante l’attuale crisi sanitaria dovuta al covid-19. Tuttavia, anziché cogliere l’occasione per ripristinare un sistema sanitario efficiente e realmente pubblico, si è preferito mettere delle toppe e cercare di dimenticare una volta passata l’emergenza. Lo sportello medico popolare è principalmente un luogo di ascolto, dove chi ha problemi di salute fisica e mentale riceve attenzione e aiuto. Con cadenza settimanale viene garantita la presenza di un operatore che raccoglie le informazioni utili e inquadra il caso attraverso un colloquio, attivando, se necessario, una rete di professionisti che si rendono disponibili volontariamente. Offriamo supporto a tutti i soggetti “invisibili” che per svariati motivi non hanno una residenza e quindi non hanno un medico a cui rivolgersi. Sono infatti questi gli utenti che maggiormente si sono rivolti a noi e che abbiamo aiutato a trovare una soluzione nell’immediato e poi ad ottenere l’assistenza di un medico di base a cui rivolgersi in futuro. Ma non sono stati i soli, si sono rivolte a noi anche persone con regolare residenza che non potevano attendere i lunghi tempi previsti per le visite specialistiche e che non potevano permettersi di rivolgersi al privato. Durante questo anno di attività abbiamo, ad esempio, riscontrato diverse criticità e necessità emerse in ambito odontoiatrico dove esistono poche strutture di mutuo aiuto a Viareggio, nella maggior parte dei casi portate avanti da studenti o volontari che non riescono a sopperire le molte richieste. Un altro ambito in cui abbiamo notato necessità di intervento e sostegno è quello della salute mentale: la richiesta di sostegno psicologico, in base a quanto riferito dagli utenti, attraverso il normale iter ASL prevede tempi di attesa molto lunghi (minimo 9 mesi), durante i quali chi ha bisogno di aiuto rischia di incorrere in situazioni di crisi anche acute e, soprattutto, di sentirsi ‘abbandonato’. Proprio per questo abbiamo deciso di attivare, durante il periodo di lock down, un servizio di “primo soccorso psicologico” grazie all’aiuto di due psicoterapeuti che si sono resi disponibili per colloqui telefonici; servizio si è rivelato molto utile, soprattutto durante la pandemia in cui le persone, costrette all’isolamento e alla convivenza forzata, avevano maggior bisogno di parlare con qualcuno e di ricevere un sostegno psicologico. Durante il periodo di quarantena la nostra attività non si è mai fermata, mantenendo operativi i servizi dello sportello telefonicamente, servizi che sono stati utilizzati da diversi utenti che non sapevano a chi rivolgersi, dato che l’accesso all’ospedale era fortemente sconsigliato, che alcuni medici di base si trovavano in quarantena e che la guardia medica spesso non aveva le protezioni e gli strumenti necessari per assistere in sicurezza le persone. Adesso lo sportello è tornato nella sua sede, presso il Cantiere Sociale Versiliese, che ringraziamo vivamente perché senza la loro ospitalità la realizzazione di questo progetto non sarebbe stato possibile. Ricordiamo inoltre che al Cantiere Sociale sono attivi altri due sportelli aperti per tutti e tutte coloro che si trovano in difficoltà: lo sportello Lavoro, gestito dal sindacato Cobas, e lo sportello per il diritto all’abitare, gestito dal sindacato ASIA. Avremmo voluto festeggiare un anno di attività invitando tutti e tutte a venire a trovarci nella nostra sede ma l’emergenza sanitaria, che ancora non è stata del tutto superata, impone giudizio e prudenza. Abbiamo pensato questo comunicato per far conoscere la nostra realtà e il nostro lavoro, augurandoci di poter essere d’aiuto a sempre più persone. Siamo disponibili tutti i martedì dalle 18.00 alle 20.00 presso il Cantiere Sociale Versiliese, in via Belluomini 18 a Viareggio, ricordando l’obbligo di indossare la mascherina e di presentarsi su appuntamento, prenotabile contattandoci ai numeri 3881990981 e 3711797831. Mai prima d’ora si è reso così evidente che salute per tutti significa salute di tutti.

Sportello Medico Popolare

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Potere al Popolo Versilia sarà in piazza il 5 a Viareggio per il presidio unitario del sindacalismo di base.

Potere al Popolo Versilia ha deciso di aderire e partecipare al presidio promosso da Cobas e Asia-Usb apprezzandone lo spirito unitario che emerge dall’appello. In un momento di grave difficoltà emergenziale per il paese vanno rifuggite tutte le scorciatoie settarie e autoreferenziali lavorando ad unire la classe. Vogliamo dire con chiarezza che la crisi creata dai padroni non la devono pagare i lavoratori. Servono interventi concreti e continuativi per aiutare lavoratori dipendenti, stagionali, precari, disoccupati e piccole partite iva. Serve un reddito di emergenza che dia sostegno alle tante famiglie in difficoltà che magari dopo avere perso il lavoro rischiano di perdere la casa. Serve una proroga al blocco degli sfratti e degli affitti ma serve un vero e proprio piano casa con investimenti nell’edilizia popolare. L’operato del governo centrale, delle regioni e di quasi tutte le amministrazioni comunali, a prescindere che siano di centrodestra o centrosinistra, è insufficiente perché fortemente influenzato da confindustria. Aderiamo quindi alla mobilitazione, del 5 giugno davanti al municipio di Viareggio, portando il nostro contributo fatto di pratiche mutualistiche e interventi sul sociale.

Potere al Popolo Versilia

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La FGC per il Fronte Unico di Classe

Nel corso della quarantena, il FGC ha proseguito la sua lotta per una scuola pubblica e accessibile a tutti, opponendoci alla modalità della didattica a distanza la quale non ha dato alcuna garanzia per gli studenti. Oggi il FGC vuole fare la sua parte per l’organizzazione del contrattacco verso la crisi che scoppierà dopo l’emergenza Covid-19, che ci porterà a condizioni ancora peggiori della crisi del 2008. Vi è oggi la necessità di un orizzonte tattico diverso, che sia in grado di mobilitare la classe lavoratrice su punti avanzati come l’opposizione alle politiche dell’Unione Europea, opposizione al Governo Conte e una forte alternativa al Centro Sinistra (PD e LeU). Se non ci sarà l’organizzazione, i lavoratori saranno totalmente privi di difese. I grandi gruppi imprenditoriali oggi sono sempre in contrasto tra loro sulla gestione dell’economia; ma hanno un solo e unico punto in comune: quello di far pagare i costi della crisi ai lavoratori. Ecco perché a questo Fronte Unico dei Capitalisti noi proponiamo la costruzione del Fronte Unico di Classe e la gioventù può e deve esserne un asse portante. Il FGC farà la sua parte per questo durissimo lavoro, coinvolgendo il movimento studentesco il quale deve unirsi alla lotta dei lavoratori per dar loro maggior forza in un momento di così grande difficoltà. Dunque saremo presenti in piazza a Viareggio per promuovere le rivendicazioni politiche della mobilitazione che si terrà in tutta Italia il prossimo 6 Giugno per il Fronte Unico di Classe, con la prospettiva di proseguire questo importante percorso per la salvaguardia della nostra classe di riferimento contro i padroni.

Duccio Checchi- segretario Fronte della Gioventù Comunista Versilia

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Il Partito Comunista dei Lavoratori aderisce al presidio di COBAS e ASIA USB il 5 giugno a Viareggio

E’ il momento di scendere in piazza a sostenere le legittime rivendicazioni di chi anche questa volta è sacrificabile sull’altare del profitto e destinato a pagare una crisi doppia ( economica e sanitaria). Se non mettiamo in campo nuove forze ed energie, il futuro é già scritto in tutte le pagine nazionali e internazionali del capitalismo.

La lettura della crisi, iniziata nel 2008 e non finita, ce lo insegna:

•         Impoverimento e taglio di diritti per molti

•         Arricchimento e mani libere per pochi.

Ancora una volta chiediamo a TUTTI/E uno sforzo di attenzione non solo all’analisi della fase (importante, ma solo se propedeutica), ma anche e principalmente alla costituzione di una forza senza la quale la nuova sconfitta é scontata.

·         UNITA’ SINDACALE CHE SPAZZI L’APATIA DELLE BUROCRAZIE

·         UNITA’ POLITICA CHE  SPAZZI L’IMPOTENZA  DEI SETTARISMI

SOLO LA LOTTA PRODUCE DIRITTI E LIBERTA’

PCL Lucca Versilia

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Alta tensione tra i tifosi del CGC e la dirigenza.

E’ da diverso tempo che si registravano malumori tra la tifoseria del CGC e la dirigenza anche per la totale incapacità di quest’ultima di comunicare con chiarezza le scelte strategiche. I primi attriti risalgono ad alcuni anni fa; quando tanti genitori non hanno più iscritto i propri figli alla scuola hockey del CGC, prima per le gestioni dei giovani atleti, poi per la cacciata in malo modo di chi come i fratelli Bertolucci avevano investito con passione e generosità nel settore giovanile. Poi a far storcere la bocca ai tifosi ci furono i biglietti durante le partite di cartello messi a 15 euro, troppi per precari e studenti, alla faccia di uno sport popolare e di una società che si vantava di essere diversa dalle altre perché poggiava sul volontariato. Una volta che il CGC ha acquistato il palasport, i tifosi pensavano ad un rilancio dopo tante delusioni per finali perse a causa di rose corte e acquisti sbagliati. Purtroppo non è stato così. La squadra ogni anno vedeva perdere i pezzi più forti. Quest’anno la mancata iscrizione alle coppe europee, cosa inspiegabile se non per totale assenza di capacità. Tutto questo è avvenuto prima dell’emergenza sanitaria covid. Con l’arrivo della pandemia del covid 19, e l’impossibilità di disputare la Viareggio CUP sono mancati gli introiti e, la società del CGC ha deciso di ridurre oltre modo l’investimento nel principale sport cittadino. Ci vien fin troppo facile ricordare che se la Viareggio Cup si fosse svolta, come avveniva una volta nelle date del carnevale di Viareggio, (coppa carnevale così la chiamano ancora i vecchi viareggini), anche questa edizione si sarebbe svolta. Insomma errori su errori che hanno indispettito anche i tifosi più pazienti. Basta girare sui profili social di molti appassionati per rendersi conto che ormai l’idillio tra la società guidata da Alessandro Palagi e i tifosi è rotto.

Riportiamo qui integralmente il comunicato della Curva Est Viareggio:

“È brutto dire “ve lo avevamo detto”, ma il tempo ci ha dato ragione. Sempre più persone cominciano, con i propri occhi, a vedere la gestione disinteressata della dirigenza alla prima squadra della città, ma ormai è tardi. La nave sta affondando irrimediabilmente, ma se siamo giunti a questo punto lo dobbiamo a un lungo processo di smantellamento. Tutto ha avuto inizio con le squadre giovanili. Il progetto di lavorare con i ragazzi, per portare un giorno ad avere una squadra di campioni locali, in pochi anni aveva reso Viareggio protagonista nelle competizioni nazionali ottenendo anche la possibilità, per alcune di queste, di partecipare all’Eurohockey cup, cosa che non avvenne perché “sarebbe stato un costo”. Fu chiesto ai tifosi di credere nella società sottoscrivendo l’abbonamento a scatola chiusa, non fornendo una minima presentazione, salvo informare alla chiusura della campagna che l’anno successivo ci sarebbe stata una riduzione dell’organico e la non partecipazione alle competizioni europee perché “sarebbe stato un costo”. Arriviamo ai giorni nostri dove il virus ha creato un problema non da poco, per tutti, ma gli altri parlano di futuro, e concretamente, cercando un modo per partecipare al massimo campionato, aiutati anche da quella federazione da voi tanto bistrattata, facendo pagare solamente la tassa sugli stranieri, che noi non abbiamo più perché li avete voluto mandare via tutti senza neanche provare una trattativa. Gentile dirigenza, vi anticipiamo, non ci interesseranno le vostre eventuali risposte, tanto le conosciamo già.
“Se la gente tirasse fuori X euro a testa” (RISPOSTA CHE TIRATE FUORI OGNI VOLTA CHE SI SOLLEVA IL MALCONTENTO, MA IN PASSATO VI SONO VENUTI SOGGETTI PRONTI A FINANZIARE CHE AVETE SPEDITO AL MITTENTE, COME NEL 2013 QUANDO SI PRESENTARONO TIFOSI CON UNA RACCOLTA PER ACQUISTARE MONTIVERO E MONTIGEL).
“Se dovessimo dipendere dalle aziende viareggine” (COME MAI GLI SPONSOR SI SONO RIDOTTI? AH È VERO, COLPA LORO).

“Noi siamo solo volontari” (NESSUNO VE LO HA CHIESTO DI FARLO GRATIS, SE SI LAVORA BENE SI PUÓ ANCHE RECEPIRE UN COMPENSO, NON È UNA COSA IMMORALE). “Non sapete le cose come sono” (NO NO, VI ASSICURIAMO CHE QUANDO SCRIVIAMO LO SAPPIAMO BENISSIMO)
“Se ci fosse stato X, quando veniva Y”.
Ecco il fulcro di tutto, per voi non è vero “Avanti Centro non ti voltare” perché voi vivete costantemente girati, e fate girare, richiamando una età dell’oro che di aureo ha avuto il merito di formare molti di quei campioni, locali, che adesso calcano le panchine di A1, e prima in pista, riscuotendo successi che qui invece non vi sono riusciti e non può essere sempre colpa loro. Tuttavia non volete accettare che quello che conta è il presente, ma soprattutto il futuro di cui a Viareggio non vi è nessuna traccia se non le rovine. In ultimo un pensiero verso voi che fino a ieri ci avete criticato, demonizzato è accusato come traditori. Oggi mettete “mi piace” ai nostri post , ma ricordate che se siamo giunti a questo punto è anche grazie a voi che per fregiarvi del titolo di “amico”, per non si capisce quale vantaggio, avete permesso questo scempio.
Buon Centro a tutti, ovunque esso finirà.”

Anche sulla pagina del fu Gruppo Autonomo arrivano critiche alla società ma sono tantissimi i tifosi che si dichiarano delusi del comportamento della dirigenza del CGC che non ha spiegato le scelte e ha dato il ben servito a dei giocatori, come Montigel e Jepi Selva che hanno onorato la maglia.

Una società sempre più isolata in città, che mentre chiudevano le piscine comunali non trovava la forza di solidarizzare con i lavoratori e le lavoratrici delle piscine e che stava in silenzio anche mentre lo stadio dei pini cadeva a pezzi. Silenzi politici verrebbe da pensare. Ma no il CGC non fa politica, anzi ha sempre criticato chi in curva esponeva il “Che Guevara.” Il CGC non fa politica. A Viareggio la fanno Giorgio Del Ghingaro e Sandra Mei. Poi se agli attuali dirigenti del CGC piacciano questo sindaco e questa assessora non c’è niente di male e non c’è niente di male se noi oggi, però, lo vogliamo ricordare.

La società che si vanta, e a ragione diciamo noi, di essere la più importante di Viareggio avrebbe dovuto avere un altro stile. Chi non accetta critiche o fischi dopo una competizione sportiva forse non conosce fino in fondo che il fischio è un espressione democratica di dissenso.

Non pretendiamo di essere stati obbiettivi in questo articolo. Anzi dichiariamo di essere faziosi e partigiani. Nella diatriba tra i tifosi e la dirigenza del CGC, noi ci schieriamo dalla parte dei primi senza “se” e senza “ma”.


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COBAS e ASIA USB si preparano a scendere in piazza assieme a Viareggio e lanciano appello unitario.

E’ IL MOMENTO DI TORNARE IN PIAZZA: LA CRISI NON LA PAGHIAMO!

La drammatica emergenza sanitaria Covid 19 che si è diffusa negli ultimi mesi in tutto il mondo sta volgendo rapidamente, com’era più che prevedile, in una enorme crisi sociale ed economica. In queste prime settimane di riapertura graduale delle attività produttive e di allentamento delle misure di distanziamento si sta già delineando lo scenario, in continuo mutamento, che affronteremo nell’immediato futuro. Il territorio versiliese, per la sua struttura socio-economica, risulta particolarmente esposto a gravi problematiche: il turismo, in particolare quello dall’estero, rappresenta indubbiamente uno dei settori trainanti dell’economia locale e sarà fortemente ridimensionato per le conseguenze legate alla pandemia mondiale. Dai segnali che stiamo ricevendo dalle lavoratrici e dai lavoratori si sta innescando una doppia dinamica. Da una parte ci sarà una forte riduzione del personale stagionale nelle attività legate al turismo, che avrà pesanti ripercussioni sul tessuto sociale: dopo la crisi del 2008, che colpì pesantemente la nautica viareggina e non solo, sono centinaia le famiglie che sopravvivono grazie al lavoro stagionale e alla Naspi nei mesi invernali. Dall’altra parte invece, per i pochi “fortunati” che lavoreranno, si prospettano condizioni lavorative anche peggiori rispetto ad una normalità che certamente non era già rosea: il ricatto occupazionale insomma porterà ad una ulteriore contrazione dei diritti e dei salari, in un settore già martoriato da sempre dalla piaga del lavoro nero e grigio. Allargando la prospettiva, tutto ciò si va a sommare alle centinaia di persone che attendono ancora il pagamento della cassa integrazione, portando di conseguenza ad un’esplosione dei casi di morosità per le famiglie in affitto e di mancati pagamenti delle utenze. Si stanno pesantemente scontando in questo senso anni di tagli al sociale e la mancanza assoluta di qualsiasi politica degna di questo nome di contrasto all’emergenza abitativa che già flagellava Viareggio e la Versilia. Il ciclo di occupazioni abitative degli anni passati sono ancora lì a dimostrarlo. In poche parole a nostro avviso sta per scoppiare una crisi sociale enorme e le misure governative delineate anche nell’ultimo decreto Rilancio sono a dir poco insufficienti. Il cosiddetto Reddito di emergenza rappresenta semplicemente un piccolo palliativo che avrà pochissimi beneficiari. Le risorse stanziate per il contributo affitti e per le utenze sono una miseria rispetto a quelle che sarebbero realmente necessarie. A sommare il problema, una devastante politica di svendita del patrimonio pubblico ha prodotto la mancanza di strutture necessarie ad accogliere la reale emergenza abitativa, senza considerare gli appartamenti murati come Via delle Catene, gli immobili demaniali alla mercè dei vandali e le numerose case ERP vuote. A livello locale invece sembra che per ora tutto taccia: non ci sembra di ravvisare alcuna volontà politica di mettere in campo strumenti eccezionali per una situazione evidentemente fuori dall’ordinario. Per tutto questo crediamo che sia necessario cominciare ad organizzarsi e a dare una risposta. È necessario sviluppare percorsi dal basso che leghino lavoratori precari, stagionali, disoccupati, lavoratori cassaintegrati, famiglie in emergenza abitativa per rivendicare il diritto ad un vero Reddito di emergenza, il blocco degli affitti e del pagamento delle utenze per le famiglie in difficoltà. Ci appelliamo pertanto a tutte le realtà sociali e politiche, ai lavoratori e alle lavoratrici, ai disoccupati e ai cassaintegrati per mettere in piedi un primo momento di piazza venerdì 05 Giugno dalle ore 9.30 di fronte al Comune di Viareggio. È necessario mettere al centro dell’agenda politica l’emergenza sociale e per farlo dobbiamo finalmente riprenderci le piazze, come primo passaggio per un percorso che a nostro avviso ci dovrà vedere impegnati nel prossimo futuro. Non possiamo permettere che ancora una volta siano gli ultimi a dover pagare i costi della crisi economica. O la politica e le amministrazioni vanno in questa direzione, o saremo costretti a presentare un conto salato per ogni emergenza sociale in atto.

Cobas lavoro privato Versilia
Asia-Usb Viareggio

per adesioni scrivere a cobascoordinamentoversilia@gmail.com

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Potere al Popolo, Repubblica Viareggina e Romina Cortopassi intervengono sullo sfruttamento del lavoro stagionale.

“Si preannuncia una stagione bollente sul litorale versiliese, in tutti i sensi. I presupposti di questa estate saranno senz’altro la diminuzione della quantità di lavoro in termini di presenza turistica e, dall’altra parte, un consistente aumento delle mansioni, delle responsabilità e dei rischi da parte del personale stagionale, che si troverà a dover vigilare sul rispetto delle norme di sicurezza post-emergenza e a dover costantemente mantenere un ambiente sanificato. Sulla base di questi presupposti, l’aumento di casi di sfruttamento del lavoro sommerso nero e grigio (che la nostra Versilia conosce molto bene) e di mancato rispetto delle più basilari norme di sicurezza per la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici, è un rischio più che prevedibile. È vero che tutti piangiamo miseria, ma alcuni la subiscono più di altri e non stiamo certo riferendoci ai proprietari degli stabilimenti balneari, o meglio, ai concessionari delle spiagge di pubblica proprietà. La triste uscita di qualche settimana fa, ad opera del comproprietario di un grande albergo del nostro territorio, secondo il quale chi dovesse andare in cerca di lavoro da loro non dovrebbe avanzare pretese e, di conseguenza, accettare al buio condizioni e salario pur di lavorare, è indicativa dell’aria che si respira nell’imprenditoria turistica, che tuttavia non è certamente una novità esclusiva di questa crisi, essendo una mentalità diffusa e radicata negli anni. Nostro compito sarà quello di vigilare affinché i giusti diritti di lavoratrici e lavoratori stagionali, dal rispetto delle condizioni contrattuali e delle norme di sicurezza, fino ai regolari pagamenti, vengano rispettati. Non tollereremo che questa crisi, ancora una volta, venga pagata da lavoratrici e lavoratori stagionali.”

Romina Cortopassi per Viareggio  Bene Comune

Potere al Popolo Versilia

Repubblica Viareggina

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I COBAS scrivono al sindaco di Massarosa sul tema dei servizi educativi per disabili.

LETTERA APERTA AL SINDACO DI MASSAROSA ALBERTO COLUCCINI

Egregio sig. Sindaco,

in questi giorni abbiamo assistito ad un continuo botta e risposta sui giornali e sui social, in merito alla questione dei servizi educativi per gli studenti diversamente abili del Comune di Massarosa, e vorremmo mettere in luce anche il punto di vista di chi quel lavoro lo svolge con passione e abnegazione.

In primo luogo vorremmo sottolineare come non ci sia piaciuta per niente la sua definizione dell’assistente educativo, il cui ruolo secondo lei si definirebbe “per sottrazione” (!?), ovvero quello che non fa né il professore di sostegno né il personale ATA. Il ruolo dell’educatore scolastico in realtà è estremamente importante, frutto di anni di studio e di lavoro sul campo, ma che purtroppo è svilito dalle esternalizzazioni di questi anni e da gare d’appalto al ribasso che riducono ogni anno la qualità del servizio e gli stipendi degli operatori. All’interno delle scuole gli educatori sono oggettivamente lavoratori di serie B: basti pensare che in questi drammatici mesi di chiusura delle scuole per l’emergenza Covid 19, gli educatori hanno  percepito l’80% dello stipendio, mentre gli statali, giustamente, lo stipendio pieno. Cosa accadrà poi nei mesi estivi quando gli educatori si ritroveranno senza alcun reddito, avendo il contratto con sospensione estiva, e di conseguenza con  nessun accesso agli ammortizzatori sociali? Per questi motivi crediamo, com’è successo per gli appalti di pulizie di pulizie scolastiche, che sia necessario reinternalizzare questi servizi: solo così potrà essere finalmente coniugata qualità del servizio e stabilità lavorativa degli operatori.

Per quanto riguarda l’attivazione della didattica a distanza dell’assistenza educativa innanzitutto è giusto ricordare come fosse già stata stabilita dal Decreto Cura Italia del 17 marzo, precisamente dall’articolo 48. Nei fatti, questa è avvenuta a macchia di leopardo: da una parte indubbiamente per oggettive difficoltà, ma dall’altra per la mancanza di volontà da parte delle amministrazioni comunali stesse. Fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria, come Cobas ci siamo attivati per richiedere delle soluzioni anche alla vostra amministrazione in merito a due aspetti: garantire la continuità lavorativa attivando i progetti per via telematica e garantire lo stipendio pieno, visto che i servizi educativi erano già a bilancio. Ma in realtà la nostra lettera è stata completamente ignorata.

In conclusione Sig. Sindaco, crediamo che, se veramente ha a cuore il sostegno agli alunni con disabilità e le lavoratrici e i lavoratori che quel servizio svolgono, sia necessario trovare soluzioni per i difficili mesi che verranno, mettendo in campo centri estivi, con tutte le misure di sicurezza necessarie, che permettano da una parte il sostegno dei ragazzi e dall’altra una continuità lavorativa per gli addetti: questo appello ovviamente lo allarghiamo a tutte le amministrazioni comunali. Questa crisi ha messo in luce le gravi problematiche anche del settore scolastico: sarebbe significativo che fosse un’occasione per dare nuova dignità lavorativa a tutti i soggetti che ne rendono possibile, tra mille difficoltà, il funzionamento.

Cobas lavoro privato Versilia

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Comitato Sanità e Medicina Democratica intervengono sul problema del monitoraggio delle unità di trattamento dell’aria.

“Alcuni Rls aziendali dell’ospedale delle Apuane di Massa hanno posto il problema del monitoraggio delle UTA (Unità di Trattamento dell’Aria) in ambienti chiusi, rispetto alle emissioni in atmosfera del SARS-COV2. L’azienda ASL Nord-ovest ha risposto che: “entrambi i filtri usati per il monitoraggio hanno dato esito negativo alla ricerca del SARS COV-2” e che “non vi sia emissione nell’ambiente esterno di aria potenzialmente infetta”.
Purtroppo, risulta che:- nelle note si afferma: “non essendo disponibile al momento un procedimento ufficiale, il metodo di campionamento è stato dedotto dalla normale prassi utilizzata nell’Igiene Industriale”.In realtà nella normale prassi dell’igiene industriale i metodi di campionamento sono diversi a secondo dell’inquinante ricercato e sono supportati da metodi specifici. Infatti, anche se poco utilizzate, in quanto non esistono valori limite da rispettare nel campo del rischio biologico, esistono anche metodiche per il campionamento di bioaerosol: i pochi studi disponibili che hanno tentato di campionare la dispersione di SARS Cov–2 nell’atmosfera, riferiti all’aria dei reparti ospedalieri con pazienti CoVid, utilizzano filtri in gelatina o usano il metodo di gorgogliamento (Impinger); Il campionatore ed i filtri utilizzati sugli UTA di Massa sono invece quelli normalmente usati per raccogliere sui filtri fibre di amianto.- Nel certificato del laboratorio di analisi chimico cliniche e immuno allergologia dell’ospedale Apuane di Massa che ha analizzato i filtri del campionamento è scritto: “COVID-2 RNA Genoma non rilevato”.Mostra messaggio originale la dizione COVID-2 RNA Genoma è sbagliata in quanto il Covid si riferisce alla malattia (per l’esattezza CoVid -19), mentre il nome corretto del virus è SARS COV–2. Inoltre, nei certificati non sono indicati il metodo utilizzato per l’analisi, né il limite inferiore di rilevabilità che tale metodo implica, né il numero progressivo del certificato.Queste specifiche sono richieste nei certificati di analisi dei laboratori che trattano campioni di Igiene industriale, così come nei certificati che trattano campioni biologici umani.Peraltro, il laboratorio che ha effettuato le analisi non è tra quelli indicati nella circolare del ministero della Salute del 03/04/20 che possono effettuare la diagnosi molecolare su campioni clinici respiratori secondo protocolli specifici.Tutte queste deficienze e mancanze alimentano seri dubbi sull’autenticità del certificato di analisi.– I tamponi che vengono eseguiti per la ricerca del virus, prima di venire analizzati con metodo “PCR” (Reazione a Catena della Polimerasi), sono conservati in terreno di coltura e in precise condizioni di temperatura.Nel documento che descrive il campionamento e l’analisi non viene indicato se il campione raccolto a Massa sia stato sottoposto a coltura. Come è possibile, quindi, da un unico campione, eseguito e analizzato in maniera a dir poco dubbia, che il responsabile del servizio di prevenzione e protezione della USL Toscana Nord-ovest possa affermare che gli esiti del campionamento confermino l’ipotesi che non vi sia diffusione del virus all’esterno dell’ospedale tramite i reflui dell’impianto di aspirazione, non solo, ma che tali risultati siano estendibili anche nelle altre realtà aziendali?Il problema sulle UTA sussiste perché, nei 4 nuovi ospedali costruiti in Toscana con il Project Financing, Prato, Pistoia, lucca e Massa, sono state realizzate utilizzando la ruota entalpica con la quale si raggiungono elevati rendimenti energetici tramite lo scambio di calore tra l’aria in uscita e quella in entrata; purtroppo, poiché tra i due flussi vi è contatto diretto, ne viene sconsigliato l’uso per ospedali e sale chirurgiche. Inoltre, la presenza di gel di silice per la deumidificazione del flusso in entrata potrebbe essere ricettacolo di inquinanti.La grande promiscuità di UTA presenti sui tetti dei 4 ospedali, compresa la contiguità degli sfiati dei WC, può favorire il rientro di aria contaminata in uscita da una unità a un’altra (leggiamo nel documento che i filtri installati sull’UTA indagata sono di classe G2 secondo la norma EN 779:2002: G sta per grossolano e normalmente viene usata come pretrattamento prima di un filtro con maggiori prestazioni, che nell’UTA indagata non c’è, presentando così un’ulteriore criticità del sistema).Alcuni anni fa gli operatori della terapia intensiva dell’ospedale San Luca di Lucca, gemello dell’ospedale Apuane, hanno evidenziato la presenza maleodorante nel reparto e alcuni di essi hanno avuto malori. Anche dall’ospedale di Massa sono pervenute lamentele in questo senso.Il problema quindi, non è tanto nell’aria che esce, ma in quella presente all’interno dei reparti:l’unità UTA indagata serve sia il reparto Covid che 2 aree chirurgiche, ostetricia e pediatria, come si legge nel documento.Auspichiamo che la USL Toscana Nord-ovest abbia già valutato da tempo queste problematiche e vi abbia posto rimedio, anche in considerazione del fatto che prima della pandemia da CoVid-19 la Regione Toscana ha subìto la diffusione di setticemie da batterio ‘New Delhi’ che, nel maggio 2019, l’ha indotta alla costituzione di una unità di crisi.Se questa valutazione è stata effettuata, gli RLS dovrebbero essere informati di cosa è emerso e di quali misure sono state attuate; se così non fosse si proceda immediatamente a rendere le UTA conformi e sicure.”

Comitato per la sanità pubblica contro il depotenziamento dell’ospedale unico della Versilia e dei servizi socio-sanitari territoriali

Medicina Democratica Sezioni Viareggio-Pisa

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Lavoratore di SEA ustionato da un liquido la solidarietà di Repubblica Viareggina.

“Un operatore di SEA addetto alla raccolta del multimateriale è rimasto ferito da una sostanza corrosiva all’interno di un flacone. Il contenitore durante la pressatura ha liberato un liquido pericoloso, che stando ai notiziari diffuse in queste ore ha causato un’ustione di primo e secondo grado all’addetto impegnato nella raccolta. Solidarietà e vicinanza all’operatore e alla sua famiglia. Operatori che spesso rischiano la salute per la stupidità di chi non ha ancora imparato quanto possono essere pericolosi alcuni rifiuti, conferiti in modo errato. Pensiamo che ai lavoratori vada garantito il massimo della sicurezza.”

Repubblica Viareggina

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