Il caso del consigliere leghista di Viareggio che posta una foto dell’ISIS.

Era inevitabile che la foto postata, sul proprio profilo facebook, dal consigliere comunale della Lega, Alessandro Santini, creasse indignazione e disgusto. L’ex delfino del sindaco Giampaolo Bertola, nel quale poi ha sputato nel piatto appena ha avuto l’occasione dopo averci mangiato per anni, è da qualche mese consigliere della Lega, dopo aver militato in AN, PDL e Forza Italia. Per accattivarsi le simpatie di un elettorato becero e intollerante, ogni tanto, ne spara di grosse, ma quella che ha postato la sera del 11 maggio è una mancanza di rispetto per tutti che non può passare sotto silenzio. Il signor Santini ha messo sul suo diario facebook un immagine dei taglia gole dell’ISIS, con scritto grazie ragazze il bonifico è appena arrivato. Chiaro il riferimento alla liberazione di Silvia Romano. La propaganda politica purtroppo ormai viaggia con odio e demagogia, con strumentalizzazioni e fake news. Ma qui il politico moderno, quello che nel 2020 vorrebbe riaffidare le sorti del paese ad un re di casa di Savoia, si è superato con il cattivo gusto. Non si tratta nemmeno della stucchevole polemica contro silvia Romano piuttosto del non rendersi conto che verso certi criminali come i terroristi dell’ISIS non si può tenere un atteggiamento leggero e irresponsabile. In molti hanno giustamente criticato questa uscita che a voler essere buoni giudichiamo infelice. Repubblica Viareggina ha ripreso il post definendo l’immagine vergognosa, sottolineando come alle volte tra gli integralisti islamici e quelli leghisti vi siano punti programmatici comuni e chiedendosi come possa uno che posta simili robe pensare di candidarsi a sindaco della città?

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COBAS solidali con l’infermiere Marco Lenzoni.

Solidarietà all’infermiere Marco Lenzoni!
La Confederazione Cobas Pisa esprime tutta la sua solidarietà e vicinanza a Marco Lenzoni, infermiere che lavora nella zona della Lunigiana. Pochi giorni fa a Marco è arrivata una contestazione disciplinare da parte dei vertici della Asl Toscana Nord-ovest per aver denunciato la mancanza di adeguati dpi per i lavoratori della sanità in prima linea nell’emergenza sanitaria, in particolare all’interno delle RSA. Ancora una volta viene utilizzato per zittire le critiche e il dissenso l’articolo 2105 del codice civile, per cui i lavoratori hanno un “obbligo di fedeltà” nei confronti dell’azienda. Anche in passato la stessa arma è stata usata spesso contro lavoratori ritenuti “scomodi”, ad esempio anche nei confronti di Riccardo Antonini, ferroviere viareggino che venne licenziato per essersi schierato al fianco delle vittime della strage ferroviaria di Viareggio e aver denunciato la mancanza di sicurezza in ferrovia. Mentre il numero degli operatori sanitari che hanno perso la vita durante questa tragica pandemia continua ogni giorno a salire e soprattutto mentre emerge sempre più chiaramente come le RSA siano stati in diverse regioni veri e propri focolai, la vicenda di Marco non è purtroppo un caso isolato: basti pensare ai lavoratori della struttura milanese del Don Gnocchi sospesi per aver denunciato il diffondersi del contagio nella struttura. In generale assistiamo nel mondo del lavoro ad un tentativo di pacificazione e di repressione, sfruttando l’emergenza sanitaria che ogni giorno di più si trasforma in crisi sociale ed economica: in questo senso vanno letti anche i provvedimenti contro i lavoratori di Geofor che alcune settimane fa si sono rifiutati di lavorare per alcune ore in mancanza dei dpi. Di fronte a tutto ciò è compito del sindacalismo conflittuale e di tutti i lavoratori e le lavoratrici rispondere con la solidarietà, l’unità e la lotta.
Se toccano uno toccano tutti!
Confederazione Cobas Pisa e Versilia

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Il PCI scrive alle forze politiche progressiste della città una lettera aperta “oltre la pandemia”

Alle Forze Politiche cittadine

Articolo Uno

CARC

Repubblica Viareggina

Partito Democratico

Partito Rifondazione Comunista

Partito Comunista dei Lavoratori

Potere al Popolo

Sinistra Italiana

p.c Al Sindaco di Viareggio

Alle OO.SS Agli Organi di Stampa OGGETTO: Oltre la pandemia

La nostra città è stata colpita in modo pesante e deciso dagli effetti della pandemia sostenuta da SARS CoV 2, ancora in atto; come nel resto del Paese, Viareggio vive sospesa tra paure ed incertezze, disperazione e bisogni, speranza e desideri. La frase più abusata, ad ogni livello, è che niente “sarà più come prima”, frase che lascia aperti gli scenari più vari e alla quale noi vorremmo dare una connotazione positiva. Questo potrebbe essere possibile se davvero la classe politica, le forze economiche e sociali, i cittadini tutti traessero da questa drammatica esperienza i giusti insegnamenti e la giusta volontà di cambiare lo stato attuale delle cose; essa potrebbe preludere a mutamenti importanti, a prospettive di un mondo più giusto ed umano. Quanto sta accadendo non è infatti frutto di un destino malvagio, al contrario ha trovato il proprio nutrimento nei disastri e nelle ingiustizie proprie dell’attuale modello di sviluppo, fatto di saccheggio delle risorse del pianeta e di attacchi ai diritti ed alla dignità sociale del lavoro e dei lavoratori. Così non si può continuare, ce lo ha fatto vedere il virus, ce lo dicono milioni di migranti, ce lo dimostrano i sempre più immensi disastri ambientali; non è lì che si deve tornare. Occorre mettere in atto strategie e percorsi diversi che mettano al centro della nostra attenzione e della nostra vita i valori della solidarietà, del rispetto della tutela delle persone e dei beni ambientali, del progresso generale dell’umanità contrapposto all’esclusivo sviluppo economico asservito al grande capitale e alla disinvolta finanza predatoria. Viareggio con la sua storia, con le sue peculiarità civili e produttive è del tutto inserita in questo doppio processo: di contrasto e rinascita, di innovazione e di civiltà.
Per questo riteniamo che in questa delicata fase tutti debbano sentirsi protagonisti, tutte le realtà economiche operanti si debbano confrontare dunque con una nuova visione del mondo che diviene oggi non mera espressione di un’auspicata diversa sensibilità ma una reale e improrogabile necessità, se si vuole davvero operare per il progresso cittadino, in una visione finalmente solidale. Come comunisti ci rivolgiamo quindi alle forze politiche democratiche e antifasciste, al sindacato e alle categorie economiche più reattive e sensibili al futuro collettivo della città perché diano il proprio appassionato contributo a ridefinire il nostro orizzonte sociale ed economico. L’obiettivo è quello di dare risposte concrete ai bisogni e alle difficoltà di interi comparti produttivi, come il commercio ed il turismo, la cantieristica e il florovivaismo, i servizi di cura e alla persona e infine, ma non certo per importanza, al settore della cultura ma in un concreto rispetto dell’ambiente, della dignità del lavoro, dell’accoglienza, della solidarietà; tutto ciò nella consapevolezza che dovranno essere rivisti gli stili di vita, i modelli di sviluppo. Per raggiungere questo obiettivo dovremo superare le logiche di una bassa politica, non lo dovremo confondere con le aspettative seppur legittime di una prossima campagna elettorale, e muoverci e lavorare dunque per un progetto a lungo respiro, progetto di cui Viareggio ha bisogno da molto tempo, ben prima dell’arrivo del Coronavirus. L’Amministrazione Comunale non dovrebbe essere sorda a questo richiamo ma al contrario farsi parte attiva in virtù del proprio ruolo istituzionale, rivolgendosi anche al resto del territorio versiliese, per favorire un efficace momento di confronto, riflessione e decisione. Ma sappiamo purtroppo che così non sarà, perché l’Amministrazione in carica da sempre ha dato segni di inadeguatezza, sia culturale che politica, per comprendere prima e indirizzare poi la vita della nostra città.

Cordialmente

Paolo Annale

PCI segreteria Viareggio


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Repubblica Viareggina chiede che sia garantito a tutti il diritto ad andare in spiaggia e chiede garanzie per i lavoratori stagionali.

Si vocifera l’ipotesi che quest’estate potrebbero riaprire solo gli stabilimenti balneari e non le spiagge libere. L’emergenza covid 19 potrebbe essere una scusante per favorire, ulteriormente, quei balneari che si comportano sempre di più come lobby. Oltre a lamentarsi e chiedere la difesa dei loro privilegi qualcuno di loro, in Liguria, è arrivato a chiedere, in nome della sicurezza, la gestione appunto di quelle porzioni di spiagge attualmente libere. Insomma quest’estate potrebbe essere possibile andare al mare solo per i ricchi. Si tratterebbe di una grave ingiustizia che confermerebbe come un gruppo di privilegiati si sia appropriato, indebitamente, di un bene comune che è di tutti. Andare al mare non è solo una questione ludica o di svago ma è per molti una necessità di salute, quindi deve essere garantito a tutte e tutti indistintamente. In una situazione di emergenza sanitaria come questa avremmo gradito che le amministrazioni comunali si riprendessero per almeno una stagione le spiagge e sotto una gestione totalmente pubblica garantissero un servizio indispensabile e mai cosi delicato come quest’anno per essere lasciato nelle mani dei privati. Sentiamo, invece, purtroppo parlare di rigidi regolamenti di entrati e di uscite dagli arenili, di divieti di transiti sulla battigia. Insomma in nome del profitto di pochi si passa sopra il diritto di molti. Niente di nuovo sotto il sole. Eppure pensavamo che l’esperienza del covid 19 avrebbe dovuto portarci verso una ripubblicizzazione e una maggiore attenzione dei beni comuni. Come Repubblica Viareggina, siamo anche preoccupati per le condizioni dei lavoratori stagionali, bagnini in primis, pensiamo che la loro condizione vada tutelata con dispositivi che garantiscano loro l’impossibilità di contagi, con adeguati stipendi e con nessun sovraccarico di lavoro. Temiamo che se le amministrazioni comunali e le capitanerie di porto non stileranno un piano adeguato, i proprietari degli stabilimenti balneari potrebbero approfittarsi dei lavoratori più di quanto già avviene a cose normali.
Chiediamo all’amministrazione comunale di Viareggio di adibire una parte di arenile come spiaggia attrezzata, gratuita sotto la gestione diretta del comune. Pensiamo che questa sia una priorità che un’amministrazione che stia attenta al sociale non possa in alcun modo negare.
Repubblica Viareggina

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Potere al Popolo: “Serve reddito di emergenza e blocco d sfratti, affitti e utenze.”

“In queste settimane si affaccia un’immane crisi sociale ed economica, che rischia di gettare ancora di più sul lastrico quella parte della popolazione che viveva già in condizioni difficili nel pre-pandemia, e che di fronte alle mancanze delle istituzioni tutte, a partire dal Governo, rischia sprofondare ancor più nella miseria. In merito alla questione Casa, la delibera n°442-31 Marzo 2020 della Regione Toscana somiglia più a uno spot che a un intervento concreto, poiché la delibera non stanzia nessuna risorsa straordinaria, ma permette soltanto l’accesso da parte dei Comuni a fondi pre-esistenti, e quindi ordinari, a disposizione prima dell’emergenza COVID-19. Risorse già insufficienti, ancora di più in questa crisi.

Le criticità del provvedimento sono diverse. La Giunta regionale ha infatti dato la possibilità ai comuni capoluogo ed ad Alta Tensione Abitativa (ATA) di esaurire le proprie risorse in avanzo dal

Fondo Nazionale di Morosità 2019 già integrate nel Fondo Nazionale Affitti 2020. A tutti gli altri comuni è permesso di accedere alle risorse già presenti sul bilancio regionale, come integrazione regionale al Fondo Nazionale Affitti.

Nessuno stanziamento di fondi straordinari da parte della Regione quindi, soltanto esercizi di ragioneria e bilancio. Fondi straordinari che sarebbero estremamente necessari per le città capoluogo e ad alta tensione abitativa, ovvero con problematiche abitative maggiori come l’area sempre più “metropolitana” fiorentina, che si trovano invece a dover esaurire le risorse per il prossimo esercizio. Anche i criteri di accesso sono fortemente escludenti. Il vincolo di residenza nell’immobile, la titolarità di un contratto regolare di affitto, la posizione di lavoratore dipendente o autonomo, esclude una vastissima fetta di popolazione da tale contributo, tra i più quella giovanile, universitaria e non, costretta non di rado a lavoretti a grigio o a nero, e con affitti molto spesso non regolari. Anche la dimostrazione della perdita di reddito di almeno il 30% rispetto al periodo gennaio-giugno 2019 e il massimo ISE a 28.600€ sono combinatamente due criteri che limitano ancora di più l’accesso di chi avrebbe bisogno di queste risorse. Le misure fin qui adottate per l’emergenza non sono sufficienti. Per tutto questo appoggiamo a pieno la campagna nazionale per il blocco immediato di affitti e utenze. Sostenendo la giornata di mobilitazione nazionale del 5 maggio, chiediamo per il periodo di emergenza:

– Blocco immediato degli affitti e delle utenze;

– Reddito incondizionato per chiunque abbia perso reddito o senza lavoro, integrato direttamente in quota parte per il pagamento di affitto e utenze;

– Blocco delle intimazioni di sfratto per la morosità accumulata per tutto il periodo dell’emergenza

sanitaria;

– Tassazione dei grandi patrimoni immobiliari, e dello sfitto con cui sostenere questi provvedimenti – Indennizzo ai soli proprietari di un’abitazione in affitto con il versamento del dovuto attraverso i bandi comunali finanziati dalla regione Toscana.

Nel post-emergenza sosteniamo la necessità dell’abolizione della legge 431/98 per fermare il libero mercato degli alloggi, la reintroduzione di un equo canone, e ovviamente una nuova politica nazionale abitativa che implementi il patrimonio dell’Edilizia Residenziale Pubblica.”

Potere al Popolo Toscana

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Le note dell’Internazionale intergalattica, i petardi e lo spirito reo – dadaista hanno accompagnato Giacomo Verde al cimitero di Ponte San Pietro.

Accanto ai pioppi, in un piccolo cimitero tra Lucca e Viareggio, come da sue espresse volontà, riposa da ieri 7 maggio Giacomo Verde. A salutarlo in tanti, ma sarebbero stati di più senza l’emergenza sanitaria del covid.

Giacomo è morto vivo, lo diciamo volendo fuggire ad ogni retorica. Giacomo è morto dopo avere celebrato il 25 aprile, aver fatto gli auguri per il 1 maggio anzi facendoci già quelli per il 2021 e partecipando fino all’ultima riunione quella di giovedì 30 aprile. Giacomo è morto il 2 maggio lo stesso giorno in cui è morto Leonardo da Vinci, nel centenario delle giornate rosse viareggine e nel settantacinquesimo anniversario della bandiera rossa sul Reichstag di Berlino. Dopo essere stato cremato è stato tumulato nel cimitero di Ponte San Pietro il 7 maggio, giorno in cui nel 1972 moriva assassinato a Pisa l’anarchico Franco Serantini, a cui proprio Giacomo Verde aveva dedicato il video “S’era tutti sovversivi.” Date, numeri, probabilmente coincidenze e non cabala. Quello che però non è coincidenza è la commozione che si leggeva nei volti di almeno tre generazioni di artisti, e non, che sono venuti a portare l’ultimo saluto a Giacomo. In realtà poi non sarà nemmeno l’ultimo, perché Giacomo sarà ricordato come da lui volutamente espresso all’Officina Dada Boom appena ci saranno le condizioni e perché tante saranno le iniziative in sua memoria, in tutta Italia, per tenere vivi i suoi insegnamenti. Nel piccolo cimitero di Ponte San Pietro hanno parlato il fratello Sabatino, il figlio Tommaso, i compagni del Dada Boom e del Collettivo SuperAzione. Si è esibito anche il coro intergalattico Stella Rossa Dadaista, una cosa fortemente voluta da Giacomo. Ed è stato toccante sentire le note dell’internazionale con le parole della versione intergalattica e non potevano mancare lo scoppio dei petardi tanto cari a Giacomo. Un encomio per un grande uomo ancor prima che per un grande compagno e artista che aveva il senso dell’ironia. I pappagalli per le urine con il simbolo del reo – dadaismo appoggiati sulla tomba, anche questa sua esplicita richiesta hanno strappato un altro sorriso ai presenti.

Giacomo Verde ha cessato la sua vita di uomo qui sulla terra ma il suo pensiero artistico e politico è ancora vivo e ci regalerà ancora tante emozioni.

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La Casa Rossa Occupata non si ferma con un incendio. Chi volesse può donare tramite IBAN per sostenerla.

Lo scorso 28 aprile, un incendio, di cui non è ancora chiara la natura, ha colpito la Casa Rossa Occupata (C.R.O.) di Montignoso. Fortunatamente i danni hanno riguardato solo una stanza al piano terra. La C.R.O. è un’esperienza politica e sociale importantissima attiva sul territorio apuano da circa otto anni. A tutte le compagne e i compagni che la gestiscono va la nostra piena solidarietà ma molti sono gli attestati di solidarietà che si leggono sulla pagina facebook della C.R.O.
L’otto marzo scorso, in conseguenza dell’emergenza sanitaria, avevano scelto, di comportarsi con responsabilità nei confronti di tutta la comunità sospendendo le attività all’interno dello spazio con la prospettiva di ripartire a crisi finita mantenendo attive le pratiche del mutualismo e della solidarietà, attivando gli sportelli telefonici ed continuando ad operare sul territorio. Purtroppo il 28 aprile un incendio ha colpito l’ex casa cantoniera situata lungo la statale Aurelia ma le compagne e i compagni non si sono scoraggiati e hanno scritto giustamente: “Ci sono cose che non bruciano!” 

I lavori per rimettere in sicurezza e fare tornare lo spazio efficiente sono partiti immediatamente e procedono in modo celere.

Per chi volesse fare sostenere le compagne e i compagni può fare una donazione.
IBAN: IT86 E076 0113 6000 0000 1570 080
Causale: raccolta fondi straordinaria per Casa Rossa Occupata
Intestatario/beneficiario: comitato promemoria

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Repubblica Viareggina solidale con in infermiere convocato dalla commissione disciplinare per avere denunciato mancanza di sicurezza.

“Prima vengono chiamati “eroi”, poi se un infermiere come Marco Lenzoni dell’Asl della Lunigiana denuncia che sono stati mandati allo sbaraglio viene convocato dalla Commissione Disciplinare dalla Asl. I dispositivi di protezione individuale (Dpi), adottati in questi mesi di emergenza contro il Covid-19′ sono risultati inadeguati o totalmente assenti, la situazione catastrofica all’interno delle Residenze Sanitarie Assistite (Rsa), oltre ai tamponi non eseguiti o eseguiti in ritardo. Marco ha denunciato la mancanza di sicurezza per loro, per i pazienti e utenti.
“La colpa”: “ aver leso l’immagine dell’azienda.
Succede e Succederà ad altri lavoratori, finche i datori di lavoro si serviranno dell’art. 2105 del Codice civile del ’42 strumento del ventennio fascista. Con questo atto si pretende di cancellare il diritto di cronaca e di critica di lavoratori e lavoratrici che subiscono intollerabili rappresaglie da parte padronale oltre il rischio del licenziamento.

Come Repubblica Viareggina, esprimiamo a Marco la piena e globale solidarietà e siamo disponibili per eventuali iniziative.”

Repubblica Viareggina

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Repubblica Viareggina: “Non siamo disposti a tollerare sul nostro territorio una sola antenna che minacci la salute della cittadinanza.”

Torniamo ad intervenire sul 5G, e lo facciamo per diffidare l’amministrazione comunale di Viareggio dal procedere all’istallazione, senza prima avere consultato i comitati che da anni sono attivi sul territorio. Come Repubblica Viareggina abbiamo, più volte, ribadito la nostra contrarietà ad una tecnologia che numerosi scienziati hanno definito, dopo attenti studi, nociva per la salute.Preso atto che la Rete Ambientale della Versilia, il Comitato Via Matteotti, il Comitato Marco Polo e il Comitato Pedona Ambiente e Salute, sono stati impossibilitati a causa dell’emergenza sanitaria da covid di avere un incontro come precedentemente fissato per il 6 aprile tramite la stampa hanno inviato al sindaco una lettera aperta con precise richieste, di cui non hanno ancora avuto alcuna risposta, per avere ragguagli anche in merito a quale tipo di tecnologia è stata installata sull’antenna in via dei Coltivatori alla Migliarina e sul perché sono state tagliate le piante di alto fusto nelle vicinanze; ci sentiamo di dovere sostenere queste richieste. Pensiamo che la cittadinanza tutta debba esigere il massimo della trasparenza su questa vicenda e su tutte quelle che riguardano l’ambiente e la salute dei cittadini.Come Repubblica Viareggina ricordiamo che sono moltissime le amministrazioni comunali che si sono impegnate a non istallare sul proprio territorio la tecnologia a 5G e chiediamo che l’amministrazione comunale di Viareggio faccia altrettanto, dimostrando di avere buon senso e nel rispetto della Delibera Consigliare n. 21 del 29/04/2019, votata all’ unanimità, contro le istallazioni di antenne della tecnologia 5G sul nostro territorio. Se così non dovesse essere da parte nostra l’opposizione sarà durissima. Non siamo disposti a tollerare sul nostro territorio una sola antenna che minacci la salute della cittadinanza. Non siamo disposti nemmeno a diventare cavie per il profitto delle solite multinazionali che vogliono passare sulle teste e sulla pelle dei cittadini.

Repubblica Viareggina

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Il Cantiere Sociale Versiliese ha reso omaggio a Giacomo Verde con uno striscione.

La perdita di Giacomo Verde artista e militante dell’ Officina Dada Boom e del collettivo SuperAzione ha lasciato profondo sgomento in tutti quelli che lo conoscevano e lo apprezzavano per le sue qualità artistiche, il suo impegno politico e la sua generosità. Giacomo Verde muore, come è capitato, capita e capiterà a tutti gli uomini ma non morirà il suo ricordo. Il patrimonio di idee che Giacomo ci lascia è immenso e in molti si stanno già adoperando per ricordarlo. Anche le compagne e i compagni del Cantiere Sociale Versiliese, che in più di un’occasione avevano collaborato con Giacomo Verde, lo hanno voluto subito omaggiare. La sera del 2 maggio hanno partecipato davanti all’Officina Dada Boom ad un’istallazione con i monitor e i lumini e ieri hanno esposto uno striscione con il simbolo del Reo – Dadaismo e la scritta Ciao Giac. Infatti poco più di un anno fa, alla fine di aprile, nasceva il manifesto Reo -Dadaista di cui Giacomo Verde non è solo uno dei firmatari ma è uno degli artefici.

Postiamo qui sotto tre video l’omaggio a Giacomo del 2 maggio scorso realizzato dal Cantiere Sociale Versiliese e dal Dada Boom un video realizzato da Dada Viruz Project  dal titolo Ciao Giacomo vecchio Dadaista un piccolo omaggio montato in occasioni del centenario del dadaismo nel 2016 e infine il video dell’Officina Dada Boom sul manifesto reo-dadaista.

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