“In queste settimane si affaccia un’immane crisi sociale ed economica, che rischia di gettare ancora di più sul lastrico quella parte della popolazione che viveva già in condizioni difficili nel pre-pandemia, e che di fronte alle mancanze delle istituzioni tutte, a partire dal Governo, rischia sprofondare ancor più nella miseria. In merito alla questione Casa, la delibera n°442-31 Marzo 2020 della Regione Toscana somiglia più a uno spot che a un intervento concreto, poiché la delibera non stanzia nessuna risorsa straordinaria, ma permette soltanto l’accesso da parte dei Comuni a fondi pre-esistenti, e quindi ordinari, a disposizione prima dell’emergenza COVID-19. Risorse già insufficienti, ancora di più in questa crisi.
Le
criticità del provvedimento sono diverse. La Giunta regionale ha
infatti dato la possibilità ai comuni capoluogo ed ad Alta Tensione
Abitativa (ATA) di esaurire le proprie risorse in avanzo dal
Fondo
Nazionale di Morosità 2019 già integrate nel Fondo Nazionale
Affitti 2020. A tutti gli altri comuni è permesso di accedere alle
risorse già presenti sul bilancio regionale, come integrazione
regionale al Fondo Nazionale Affitti.
Nessuno
stanziamento di fondi straordinari da parte della Regione quindi,
soltanto esercizi di ragioneria e bilancio. Fondi straordinari che
sarebbero estremamente necessari per le città capoluogo e ad alta
tensione abitativa, ovvero con problematiche abitative maggiori come
l’area sempre più “metropolitana” fiorentina, che si trovano
invece a dover esaurire le risorse per il prossimo esercizio. Anche i
criteri di accesso sono fortemente escludenti. Il vincolo di
residenza nell’immobile, la titolarità di un contratto regolare di
affitto, la posizione di lavoratore dipendente o autonomo, esclude
una vastissima fetta di popolazione da tale contributo, tra i più
quella giovanile, universitaria e non, costretta non di rado a
lavoretti a grigio o a nero, e con affitti molto spesso non regolari.
Anche la dimostrazione della perdita di reddito di almeno il 30%
rispetto al periodo gennaio-giugno 2019 e il massimo ISE a 28.600€
sono combinatamente due criteri che limitano ancora di più l’accesso
di chi avrebbe bisogno di queste risorse. Le misure fin qui adottate
per l’emergenza non sono sufficienti. Per tutto questo appoggiamo a
pieno la campagna nazionale per il blocco immediato di affitti e
utenze. Sostenendo la giornata di mobilitazione nazionale del 5
maggio, chiediamo per il periodo di emergenza:
–
Blocco immediato degli affitti e delle utenze;
–
Reddito incondizionato per chiunque abbia perso reddito o senza
lavoro, integrato direttamente in quota parte per il pagamento di
affitto e utenze;
–
Blocco delle intimazioni di sfratto per la morosità accumulata per
tutto il periodo dell’emergenza
sanitaria;
–
Tassazione dei grandi patrimoni immobiliari, e dello sfitto con cui
sostenere questi provvedimenti – Indennizzo ai
soli proprietari di un’abitazione in affitto con il versamento del
dovuto attraverso i bandi comunali finanziati dalla regione Toscana.
Nel post-emergenza sosteniamo la necessità dell’abolizione della legge 431/98 per fermare il libero mercato degli alloggi, la reintroduzione di un equo canone, e ovviamente una nuova politica nazionale abitativa che implementi il patrimonio dell’Edilizia Residenziale Pubblica.”
Potere
al Popolo Toscana