“NoAsse” e “La Lecciona Non Si Tocca” denunciano le modalità di svolgimento degli incontri partecipativi sull’asse.

I Coordinamenti “NoAsse” e “La Lecciona Non Si Tocca” denunciano le modalità di svolgimento degli incontri partecipativi sull’asse.


I 2 incontri partecipativi sull’asse si sono rilevati una farsa. Nel primo sono state date una serie di informazioni ai presenti rinviando domande e risposte al secondo. Le informazioni in buona parte scontate e banali, sono risultate segno di analisi approssimative e non connesse con la vita reale.Nel secondo alle molte domande formulate non si è risposto, o lo si è fatto in modo sommario palesando in modo inequivocabile che tutto è già deciso e che il concetto di “partecipazione” è assai distante da quanto messo in atto dagli organizzatori. Sono stati chiesti dei contributi entro il 30 maggio che con perseveranza invieremo riportando qui le nostre domande per raccontare alla cittadinanza cosa sta accadendo auspicando di ottenere maggiore ascolto con i contributi. Il tema trattato è l’ipotesi di realizzare una variante al piano strutturale della città che interessa solo la porzione a sud, ovvero la Darsena.
E qui la prima domanda: è stato recentemente affidato allo studio Boeri di Milano il nuovo Piano strutturale, perché avviare adesso una variante che interessa solo la Darsena, come se i flussi di traffico, gli impianti sportivi e le scuole, la attività imprenditoriali, commerciali, i servizi che la interessano non abbiano un legame inscindibile con il resto della città? Anche l’avvio di procedimento ha vizi di forma e di questo faremo presente nelle sedi opporune.
Inoltre non vi è stata alcuna risposta convincente, supportata da dati e motivazioni. Anzi alla richiesta di avere visione degli studi svolti sui flussi di traffico,sul transito delle imbarcazioni e sulle misure considerate per una loro riduzione: miglioramento del servizio pubblico, trasporti per scuole, realizzazione di parcheggi scambiatori con navette per turisti e pendolari, si è ottenuto un deciso NO con risposte confuse ed evasive: Non possiamo poi tralasciare di commentare la fantasiosa presentazione degli unici due scenari possibili dove il primo tratto del tracciato, comune ad entrambe, attraverserà la Pineta di Levante pare senza alcun impatto(!) . In una visione “onirica” le auto e i carichi eccezionali in transito non costituiranno un rischio per chi oggi frequenta in tranquillità la Pineta, non ci sarà nessun aumento di rumore e nessun aumento di inquinamento e tantomeno impatto sulla vegetazione e sulla fauna.
Evidentemente a Viareggio ne sanno di più dell’Agenzia Nazionale per la Protezione dell’ambiente e dell’Istituto Nazionale d’Urbanistica che definisce le strade come elementi di frammentazione e di criticità nella gestione delle aree di collegamento ecologico funzionale.
Nell’affrontare il secondo tratto i due scenari mostrano due tracciati diversi uno a nord ed uno a sud dello stadio, entrambe in aree verdi, ma il focus (anche in questo caso senza argomentazioni tecniche) viene indirizzato sull’area a sud. Alle osservazioni che l’Asse insisterebbe sul confine della Zona Speciale di Conservazione della Rete Natura 2000, della Macchia Lucchese, si afferma che solo dopo la “scelta del tracciato” si procederà a ricercare i dati per lo studio d’incidenza che, a questo punto ci sorprenderebbe molto, se desse parere negativo, ma ci auguriamo di essere stupiti. Altra “perla”, l’Assessore Pierucci, ha ribadito che non saranno considerate altre alternative perché la nautica deve avere un futuro, non i cittadini. E questo futuro può essere assicurato solo se si pensa l’Asse per il transito di imbarcazioni di 40×12 metri. Ma a quanto pare nessun cantiere viareggino produce simili barche- Inoltre secondo il prof Leandri, uno dei relatori, l’Asse “sarà delle dimensioni classiche delle strade urbane di quartiere: circa 9 metri complessivi per marciapiedi e due corsie SENZA ciclabile”. Si creerà dunque un’altra struttura in città senza prevedere lo sviluppo della mobilità dolce, in totale distonia con le prescrizioni europee. E ancora: se le dimensioni delle strade sono le medesime, perché non considerare la viabilità esistente, con il passaggio a nord dello stadio, come previsto nel Piano Strutturale Vigente?
Ciò detto non possiamo che essere d’accordo con il segretario regionale della FIOM CGIL che trova “fuori luogo pensare ad uno sviluppo della nautica intesa come costruzione di imbarcazioni oltre la ferrovia” e soprattutto quando accenna ad una “scusa che nasconde altri scopi” Chiediamo che sia considerato anche lo scenario previsto nell’attuale Piamo a nord dello stadio sulla viabilità esisistente insieme alle proposte emerse dal Percorso Partecipativo del 2019

“Tutti Uniti per la Pineta ed una Viareggio migliore” finanziato dalla Regione e che venga fatta chiarezza “sugli scopi” per non svendere la Darsena e Viareggio alla speculazione

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