“Ciò che è accaduto a Lucca, dove il sindaco e la sua maggioranza di destra si sono rifiutati di intitolare una via all’ex presidente della repubblica Sandro Pertini, è un fatto di una gravità inaudita. Sandro Pertini fu votato dal Parlamento della Repubblica ed è stato un rappresentante del popolo, anche prima di diventare Presidente, con la sua lotta nelle fila partigiane, per la sconfitta del nazifascismo e la nascita della Repubblica. Dire di no ad un riconoscimento a Pertini vuol dire rinnegare quei valori costituzionali che sono alla base dell’ordinamento democratico del nostro Paese a cui tutte le istituzioni si devono rifare, compreso il sindaco ed i consiglieri di Lucca. Il fatto è che l’attuale maggioranza si compone di personaggi che rinnegano questi valori fondanti e simpatizzano e militano apertamente in forze di estrema destra. La gestione dei lavori dello stesso Consiglio comunale, intrisi di autoritarismo e prevaricazione piuttosto che il confronto democratico, sono la prova evidente della loro appartenenza. Oggi, dietro un’ondata di protesta che si è levata da tutto il Paese, il Sindaco balbetta sull’accaduto ed è stato isolato anche da parte di personaggi politici che lo hanno appoggiato. Quello che è successo è in aperto contrasto anche con la volontà di Lucca di candidarsi a capitale europea della cultura, che a questo punto appare una mera velleità!
La reazione della città dimostra che il popolo di Lucca non è tutto così anzi; purtroppo, come spesso accade, per ragioni complesse, questa Amministrazione non ci sembra che possa rappresentare degnamente la sua cittadinanza.
Come Partito Comunista italiano riconfermiamo la condanna e la riprovazione verso quanto è accaduto così come abbiamo fatto anche di recente nei confronti di atti gravi compiuti da questa Maggioranza. Nei prossimi giorni invieremo al Sindaco di Lucca, come a tutti i sindaci della nostra provincia, una proposta di adozione di atti istituzionali inequivocabili che prendano le distanze, in modo netto, dal fascismo e da chi trama contro la democrazia.”
La segreteria di Federazione del PCI