La pioggia non ha fermato la manifestazione “Fermare l’escalation” prevista per sabato 21 ottobre. Circa 5000 manifestanti hanno sfilato, partendo dalla basilica di San Piero a Grado arrivando fino alla base militare di Camp Darby. Un corteo deciso e determinato che dice no alla distruzione di ettari di parco per costruire l’ennesima base militare. Numerose le bandiere della Palestina per solidarizzare con un popolo che oltre ad essere militarmente occupato da Israele è vittima dell’imperialismo statunitense. Lo stesso imperialismo che ci ruba un pezzo di parco e che costringe i nostri governi a destinare una parte della spesa pubblica in armamenti, invece che sanità ed istruzione. Dopo aver fermato la costruzione della base di Coltano, questo generoso movimento, continua la lotta contro ogni base militare.
E’ stata una manifestazione determinata e combattiva che non si è limitata alla denuncia delle catastrofi che “guerra, armi e fossile” stanno producendo in tutto il pianeta ma facendo cadere decine e decine di metri di filo spinato a poca distanza dalle forze militari di occupazione e piantando bandiere della pace e del movimento No base che è possibile e necessario prendere posizione contro l’ escalation della terza guerra mondiale!
Loro le guerre nostri i morti! Disertare, boicottare e sabotare diverranno verbi che il proletariato internazionale dovrà usare per fermare la follia dei criminali che ci governano.