In tanti a Lido di Camaiore per Mimmo Lucano. Solidarietà anche a Massimo Lettieri e Gianfranco Castellotti e a chiunque subisce repressione

Alla fine sono un centinaio circa gli autoconvocati che si sono ritrovati a Lido di Camaiore per esprimere solidarietà a Mimmo Lucano, arrestato in modo pretestuoso per colpire un altro modello di accoglienza. L’appuntamento era al Pontile ma la pioggia ha fatto spostare il raduno sotto le logge tra via Gigliotti e il viale Colombo. Appena uscito il sole c’è stata una passeggiata con tanto di striscioni e bandiere fino in cima al pontile. Oltre a Laboratorio contro la Repressione “Sacko”, Cantiere Sociale Versiliese, Communia Viareggio, Potere al Popolo Versilia, Officina “Dada Boom”, CSOA SARS, Partito Comunista dei Levoratori, Repubblica Viareggina, Brigata Muto Sociale per l’Abitare che hanno distrtribuito un volantino firmato congiuntamente dove denunciavano il pesante clima che si respira nel paese anche per responsabilità del ministro dell’interno. Hanno partecipato anche ARCI, ANPI, Associazione Senza Confini, Lega Ambiente, il consultorio transgenere e il comitato 9 febbraio antifascista e antirazzista. Davanti al pontile sono stati fatti alcuni interventi. Oltre a Mimmo Lucano la solidarietà è stata estesa a Massimo Lettieri di Ri – Maflow, arrestato ad agosto con accuse infamanti e adesso ai domiciliari e a Gianfranco Castellotti nelle mani della polizia turca. L’unica colpa di Massimo è quella di avere contribuito a recupaerare una fabbrica e creare lavoro senza padroni. L’unica colpa di Gianfranco è quella di essere andato a fare l’osservatore in Turchia dove un regime dispotico incarcera, se addirittura non uccide, gli oppositori.

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Scatta la solidarietà a Castellotti fermato in Turchia dalla polizia

Esprimiamo al compagno Gianfranco Castellotti, bloccato in modo del tutto anomalo e singolare dalla polizia in Turchia la nostra piena solidarietà. Gianfranco si trovava in Turchia come osservatore internazionale per seguire alcuni processi che vedono imputati alcuni avvocati perché nel regime di Erdogan gli avvocati che difendono imputati che non piacciono al sultano vengono inquisiti, arrestati e torturati. Conosciamo Gianfranco per la sua dedizione e il suo impegno in quanto fa parte della associazione “Berkin Elvan” che ha sede presso il Cantiere Sociale Versiliese. Chiediamo alle autorità italiane di intervenire celermente presso il governo turco per chiederne l’immediato rilascio. Condanniamo per l’ennesima volta le azioni del governo turco ed estendiamo la solidarietà a tutte/i le persone incarcerate per opporsi alla dittatura fascio islamica del Sultano Erdogan.

Cantiere Sociale Versiliese

Libertà immediata per il compagno Gianfranco Castellotti nelle mani del regime imperialista di Erdogan!!! Pronti a mobilitarsi in una logica internazionalista e di solidarietà di classe per sostenere le ragioni del compagno trattenuto e di tutti i prigionieri politici turchi.

Laboratorio Contro la Repressione “Sacko”

Siamo giunti a conoscenza che l’attivista comunista Gianfranco Castellotti è, trattenuto contro la sua volontà, nelle mani della polizia del dittatore turco Erdogan. Si tratta di un fatto molto grave perché i capi di accusa non sono stati ancora formulati e perché lui si trovava in una missione di solidarietà internazionale. Esprimiamo a Castellotti e a tutti i prigionieri nelle carceri turche la piena solidarietà. Invitiamo le autorità italiane a mobilitarsi perché sia immediatamente rilasciato.

Repubblica Viareggina

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Antimperialist Front Italia denuncia che il compagno Gianfranco Castellotti è nelle mani del regime turco

Questa mattina le forze della repressione del governo fascista di Recep Taypp Erdogan, hanno fatto irruzione in un centro culturale ad Istambul, dove dormivano alcuni compagni impegnati nel sostegno agli avvocati del popolo, sotto processo perché parte del collegio di difesa di coloro che hanno osato opporsi al regime, trasferendoli in un commissariato.

Tra loro c’è il compagno Gianfranco Castellotti, da sempre impegnato in prima linea nella lotta contro il fascismo e la repressione che i governi borghesi attuano contro chi vi si oppone e che è stato in Turchia molte altre volte nel recente passato.

Non abbiamo ancora notizie precise sulle modalità dell’irruzione della polizia, al momento sembra non ci siano contestazioni di reato, il vice-console italiano è riuscito a vederlo e a parlargli. Si trova all’interno di un commissariato della polizia turca, non è né in stato di fermo né in arresto, ma solo ospite, “loro ospite” come ci dicono dal consolato.

Ospite” è il termine beffardo con cui la polizia turca definisce lo stato di Gianfranco, una ben strana ospitalità che è stata “offerta” con la forza e la violenza e che prevede che il compagno non solo non abbia potuto rifiutarla ma che non possa nemmeno lasciare liberamente, come dovrebbe fare ogni ospite degno di tale nome, il luogo in cui è rinchiuso.

Gianfranco si trovava ad Istanbul per partecipare ad uno dei numerosi processi che dopo la farsa del tentato golpe, Erdogan con magistratura e polizia stanno inscenando in Turchia. Tentato golpe che ha dato il via libera al governo fascista di Ankara di fare tabula rasa di oppositore politici, giornalisti non compiacenti, ma soprattutto militanti rivoluzionari che all’interno del paese erano riusciti ad imporsi come punto di riferimento contro le politiche di oppressione e sfruttamento nei confronti della classe lavoratrice e in generale di tutti coloro messi ai margini della società.

Presenziare a processi, se così vogliamo definirli, è una situazione molto pericolosa di questi tempi in Turchia. Partecipare a dei processi dove gli avvocati difensori diventano IMPUTATI solo per essere “avvocati difensori” di presunti terroristi è certamente una cosa molto pericolosa.

La denuncia che vogliamo fare in primis riguarda la salvaguardia della salute di Gianfranco, denunciando chiaramente come in questo stato di “ospitalità” i responsabili della sua salute e integrità fisica siano le autorità turche, ma sicuramente anche le autorità italiane sono coinvolte e le invitiamo ad essere presenti e attente.

Ma chiaramente vogliamo e pretendiamo la liberazione immediata di Gianfranco, questa è una provocazione e una intimidazione nei confronti di tutti coloro che pensano, scrivono, dibattono come oggi in Turchia il regime che spadroneggia sia un regime fascista

Anti-Imperialist Front – Italia

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Le performance artistiche non vanno censurate.

Chi ha paura del seno delle donne nel 2018? Difficile dirlo ma evidentemente qualcuno c’è che ha paura di quella parte di corpo che allatta nuove vite. Se no non si spiegherebbero gli allontanamenti da certi luoghi di madri impegnate a nutrire i loro neonati e non si spiegherebbero le censure sui social network. Si tratta sicuramente di atteggiamenti bigotti, conservatori ma, anche, ipocriti visto che i seni, e non solo quelli, vengono, invece, ben accettati dove c’è pubblicità e mercificazione. Come sempre la nostra società rimane dentro il doppio peso di una morale ipocrita che ha un prezzo stabilito dal denaro.

Molti profili di facebook sono stati temporaneamente bloccati per alcuni giorni perché hanno fotografato o ripreso l’intensissima performance contro il maschilismo, lo sfruttamento e la mercificazione realizzata da Laura Serafin, presso l’Officina Dada Boom, in occasione dell’undicesima edizione di “Esserci senza Esserci” che ha visto tra l’altro l’esposizione di 500 opere di mail art. Sulla maglietta della performer vi erano scritte alcune parole come sfruttamento, mercificazione, ecc che lei tagliava con le forbici e bruciava volta volta con una candela. Quando alla fine è rimasta a petto nudo ha scritto su di se con la vernice rossa “tornare libera”. Una simile performance artistica non è assolutamente tollerabile che sia censurata ma purtroppo questo accade sui social che non hanno la stessa solerzia verso razzismo, omofobia e apologia di fascismo. La censura, fa comodo, esclusivamente al potere arrogante che la esercita a senso unico. Ancora una volta dobbiamo ringraziare l’Officina “Dada Boom” non solo perché continua ad essere una voce fuori dal coro ma perché cerca di coniugare l’arte con l’impegno sociale.

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Quale futuro per i lavoratori precari di SEA ambiente?

Ad oggi diversi lavoratori e lavoratrici precari che da anni lavorano per Sea Ambiente, principalmente durante i mesi estivi, non hanno ancora risposte rispetto al loro futuro lavorativo. Infatti sono all’incirca quindici ancora i lavoratori presenti nella graduatoria di Sea stipulata a seguito della selezione del 2010. Graduatoria che è stata nuovamente prorogata fino al 31 dicembre 2018.

Le necessità di nuove assunzioni sono sotto gli occhi di tutti. Da tempo le organizzazioni sindacali denunciano un organico all’osso che crea disagi per gli utenti e non pochi problemi ai dipendenti, alla luce del continuo aumento dei servizi che si è determinato nel corso degli anni.

Alla luce di ciò, crediamo che la soluzione migliore non possa che essere la stabilizzazione diretta dei lavoratori. Da quasi dieci anni queste persone lavorano per Sea ambiente durante i mesi più difficili per l’aumento notevole della popolazione in estate, o sostituendo dipendenti in malattia. Si parla quindi di professionalità acquisite negli anni che rischiano di andare perdute. L’azienda dal canto suo, ha espresso la necessità di dover ricorrere per forza ad un nuovo concorso pubblico, alla luce dell’entrata di Sea Ambiente nel gestore unico Reti Ambiente. Pur nutrendo alcuni dubbi su quest’obbligo sollevato dall’azienda, crediamo che anche se si dovesse palesare questa seconda ipotesi, sia necessario inserire clausole nell’eventuale bando che valorizzino al meglio, i tanti anni spesi da questi lavoratori e lavoratrici al servizio di Sea ambiente. È nell’interesse di tutti dare risposte certe ed un futuro lavorativo stabile a queste persone. Da parte nostra non possiamo che sostenere con forza le legittime rivendicazioni dei lavoratori precari di Sea Ambiente.

Cobas lavoro privatoVersilia

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Potere al Popolo Versilia ha eletto i suo portavoce

Si è svolta presso Villa Emilia a Lido di Camaiore lo scorso mercoledì 26 luglio l’assemblea che di fatto trasforma PaP da assemblea camaiorese in assemblea versiliese. L’assemblea, introdotta da Andrea Dini, ha visto un interessante dibattito sui temi del mutualismo e sulle pratiche sociali fatte fino ad oggi e quelle da fare. Alla fine l’assemblea ha votato i referenti dei vari campi di intervento ed ha votato due portavoce che sono Francesca Trasatti e Matteo Genovali. Per il 2 ottobre alle ore 21 presso a Camaiore è prevista un’assemblea per tutti quelli che hanno aderito o aderiranno per un confronto tra i due statuti da votare sulla piattaforma di potere al popolo.

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Contro il decreto che colpisce i poveri, contro le nuove leggi raziali, al fianco di chi contesta Matteo Salvini e subisce repressione!!!

La sicurezza che dovrebbe interessarci principalmente è quella sul lavoro visto i continui infortuni e decessi, quella per l’ambiente visto incendi e devastazioni ambientali, quella della salute visto i continui tagli alla sanità. Purtroppo nel decreto Salvini non c’è traccia di tutto questo.

C’è, invece, la solita discriminazione verso gli stranieri e verso i poveri figlia della più becera demagogia e del più bieco razzismo.

Un decreto, probabilmente anticostituzionale, sicuramente disumano e contro il buon senso, che rischia pure di fare aumentare il numero dei clandestini. Tra le varie stupidaggini inserite nel decreto c’è l’aumento delle pene per chi recupera immobili e viene ripristinato il reato di blocco stradale. Invece di depenalizzare certi reati permettendo alla magistratura di concentrarsi contro i veri criminali si rischia di ingolfare i tribunali con processi che hanno il sapore della repressione e hanno come unico scopo la guerra al povero. Chi occuperà una casa rischierà anni di galera ma chi ha rubato 49 milioni di euro come la feccia leghista potrà restituire la cifra in comode rate. (Semplicemente vergognoso)

Salvini è nemico delle classi sociali più deboli e come tale va trattato. Poco importa se buona parte di queste classi si è fatta abbindolare dalla sua propaganda. Il tempo ci darà ragione. Il tempo darà ragione alle centinaia di persone che lo contestarono a Viareggio nel maggio 2015 e darà ragione alle 27 scelte, a caso tra quelle centinaia, dagli inquirenti e messe sotto processo con accuse ridicole e con reati risalenti al codice fascista Rocco. Adunata sediziosa e manifestazione non autorizzata, tra l’altro quest’ultimo assurdo se si pensa che si era in un comizio nel bel mazzo di una campagna elettorale, questi sono i reati dati a degli attivisti antirazzisti, impegnati quotidianamente in numerose attività sociali e culturali. A tutti gli imputati va la nostra piena e incondizionata solidarietà.

Brigata Mutuo Sociale per l’Abitare, Cantiere Sociale Versiliese, Communia Viareggio, COBAS Viareggio e Versilia, CSOA SARS, Donne in Cantiere, Gruppo Autonomo Viareggio, Laboratorio Contro la Repressione “Sacko”, Les Trois “A” Movimento Anarco Antispecista, “Officina Dada Boom”, Partito Comunista dei Lavoratori, Potere al Popolo Versilia, Repubblica Viareggina, Unione Inquilini.

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500 opere di mail art a Viareggio per questo week end

Per il terzo anno di fila “Esserci senza Esserci” sarà ospitata dall’Officina d’arte fotografica e contemporanea “Dada Boom”. Più di 500 opere di mail art arriveranno a Viareggio e saranno curate da Guroga ed Enzo Correnti. Siamo giunti all’undicesima edizione di un appuntamento che ogni anno si rinnova mantenendo inalterato l’entusiasmo delle prima volta. Chiunque sia interessato potrà assistere all’esposizione sabato 29 a partire dalle ore 18 con buffet e domenica 30 settembre presso l’Officina “Dada Boom” di via Minghetti 12 al Varignano.

Si tratta di un evento imperdibile che ha una risonanza che ha valicato i confini nazionali visto che diverse opere provengono dall’estero. Numerose saranno anche le performance e due gli importanti eventi collaterali come: il nuovo progetto di Vittore Baroni “Me/We” e “Retrato con Sombrero” dell’artista argentina Maya Lopez Muro. Non mancheranno poi altre sorprese per tanto invitiamo tutte e tutti a partecipare.

Officina “Dada Boom”

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Repubblica Viareggina contro il nuovo regolamento urbanistico che prefigura nuovi scempi

Come Repubblica Viareggina eravamo presenti a Villa Paolina la sera del 20 settembre alla presentazione del nuovo Regolamento Urbanistico atteso da 21 anni a cura della Giunta Del Ghingaro. Una prima nota di demerito: vista la notevole affluenza di pubblico la sala si è subito rivelata insufficiente alle esigenze dei cittadini, tanto è che alcuni rimasti in piedi se ne sono andati.

Data la complessità della materia e i relativi argomenti che la compongono il tempo a disposizione circa tre ore è risultato insufficiente. Una discussione sul regolamento urbanistico necessiterebbe della partecipazione attiva di tutta la cittadinanza e dei Comitati che la rappresentano, quindi doveva essere attivato un percorso partecipativo come indicano le disposizioni di legge in materia, non riducendo il tutto a semplice informazione tenuto conto, che una volta approvato il nuovo R.U., cambierà notevolmente l’intero assetto urbanistico della città.

Dopo che sono stati esposti tutti gli argomenti gli organizzatori hanno dato la possibilità alla cittadinanza di presentare tramite una brochure pre-compilata delle domande a cui successivamente hanno dato risposte.

Vista la numerosa mole di argomenti trattati, noi di R.V., vogliamo fare delle considerazioni su alcuni aspetti:

Nuove aree edificabili, abbiamo chiesto quanti mc. sono previsti.

La risposta in merito è stata che non ci sarà un ulteriore carico urbanistico a discapito della città. Ma poi si sono contraddetti da parte degli stessi i quali hanno affermato con dovizia di particolari tutte le zone dove invece avverranno tali cambiamenti e queste saranno: La zona dell’ex Salov, Ponsi, deposito Clap, sottostazione di R.F.I.di via Matteotti e l’area Fervet.

Vogliamo sottolineiamo che l’area della sottostazione di R.F.I.di via Matteotti dove si trova una grossa componente di inquinamento da elettrosmog, verrà riqualificata come parcheggio ma sempre con una struttura a forte impatto inquinante.

Tra gli innumerevoli argomenti trattati dai tecnici, vogliamo segnalare che si sono volutamente o casualmente dimenticati di trattare lo spinoso argomento dell’asse di penetrazione.

Viabilità: E’ stata del tutto ignorata la direttiva europea che impone di togliere gli automezzi dai centri urbani a causa dell’elevato concentramento da polveri sottili e quindi risulta nociva per i cittadini.

Sottopassi: E’ previsto dalla Pam a via S. Francesco, il sottopasso della Rondinella esistente verrà prolungamento verso via Cei.

Non una parola sull’edilizia popolare. Ne sugli impianti sportivi.

Concludendo crediamo che non sarà certamente una città sostenibile! Ne tanto meno a misura di bambino.

Si è però compreso che i beneficiari del nuovo R.U., saranno i privati e i soliti noti.

Dato che il 20 ottobre scadono i termini per la presentazione delle osservazioni invitiamo tutti ad attivarsi in tal senso.

Repubblica Viareggina

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Il CRO sulla presenza di Baldini: “sosteniamo i comitati ma ci vuole rispetto per la nostra storia antifascista”

Da sempre il nostro circolo tiene le sue porte spalancate a comitati e movimenti spontanei di persone che si organizzano per affrontare temi di importanza cittadina spesso dimenticati dalla politica ufficiale. Questa apertura é e rimarrà sempre un pilastro del pensiero politico del CRO, un circolo che ha tra i suoi scopi naturali quello di volersi partecipe della vita sociale della città. Un altro pilastro, altrettanto importante, é invece l’assoluta chiusura nei confronti di soggetti portatori di istanze escludenti ed intolleranti, specie se questi soggetti ricoprono ruoli politici di primo piano. La sera del 18 settembre, sera in cui si è riunita nella nostra sede (con nostra grande soddisfazione) il comitato aria pulita, purtroppo ci siamo trovati a dover scegliere a quale tra questi nostri principi dare la precedenza poiché per la prima volta si sono trovati in contrapposizione. Abbiamo deciso, per rispetto delle persone intervenute, per il primo, l’apertura alla cittadinanza. Vogliamo che sia chiaro a tutti che questa situazione non si dovrà ripetere, ed è responsabilità anche dei soggetti ospiti del circolo, se hanno rispetto della sua storia passata e presente, far si che questo accada.
Ribadiamo con forza che il CRO era, è e resterà antifascista ed antirazzista.

il direttivo ed il presidente del CRO DARSENE

JAN VECOLI presidente ARCI Lucca versilia

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