Sabato 30 ottobre presso la croce verde di Pietrasanta c’è stata la costituzione del circolo dell’associazione di amicizia Italia Cuba di Pietrasata, intitolato a Ernesto Che Guevara. Davanti a più di una trentina di persone è intervenuto Marco Papacci, presidente nazionale dell’associazione. Dopo c’è stato un interessante dibattito, dal quale è emerso l’importanza di difendere Cuba dall’aggressione Imperialista USA. E’ stato ricordato, inoltre, il vergognoso embargo che da decenni colpisce l’isola ma anche la solidarietà internazionalista di Cuba a partire dai medici mandati in tutto il mondo per curare il covid 19. Si è parlato delle provocazioni dei fuoriusciti e della CIA fatte passare come manifestazioni di massa da un informazione manipolata. In italia, oltre alla destra, anche il signor Saviano ha contribuito a diffondere fake news contro Cuba. Cuba da noia ai capitalisti, perché non si piega ai ricatti del mercato e perché continua ad avere una te le migliori sanità e le migliori istruzioni al mondo, naturalmente pubbliche e gratuite.
Dopo il dibattito si è svolta una cena di finanziamento.
La vergognosavotazione del senato, che ha affossato il disegno di Legga Zan, ha provocato una reazione in tutto il paese. Manifestazioni spontanee si sono svolte, dalle Alpi alla Sicilia, in tutte le più importanti città italiane. A Viareggio promossa da Non una di Meno, con l’adesione di moltissime realtà politiche e sociali come ARCI, Sportellofreerobe, Repubblica Viareggina, Potere al Popolo, Cantiere Sociale Versiliese, Comitato Lumaca, Rifondazione Comunista, Possibile, Collettivo “Dada Boom” sabato 30 ottobre in Piazza Campioni si sono radunate più di centocinquanta persone. Numerosi gli interventi dal microfono aperto che hanno condannato quel voto e ribadito l’importanza, ora più che mai, di prosegiire la lotta. Tra le persone intervenute anche la vicesindaca di Viareggio Federica Maineri.
IL 6 novembre è prevista una manifestazione promossa da studenti e giovani comunisti.
Venerdì 29 ottobre, presso il Cantiere Sociale Versiliese, durante il mercatino contadino “Liberi Tutti”, dove vengono venduti prodotti a chilometri zero si è svolto un incontro con le compagne e i compagni di Genuino Clandestino di Firenze. Genuino Clandestino è una comunità di lotta per la sovranità alimentare formata da contadini, lavoratori e consumatori che si rivolge al mercato alternativo e Clandestino.
Giovedì 28 ottobre, a Torre del Lago, in occasione dell’inaugurazione del Festival della Salute è stato consegnato da parte di una delegazione in rappresentanza di associazioni ambientaliste, movimenti, comitati e di liberi cittadini, un appello-denuncia al sindaco Giorgio Del Ghingaro. L’appello sarebbe dovuto essere consensagnato anche a Roberto Speranza, Ministro della Salute, ed a Eugenio Giani, governatore della Toscana, ma alla fine non si sono presentati lasciando da solo il sindaco di Viareggio. Nel documento si sottolinea che il legame fra salute e ambiente è imprescindibile e quindi tutelare l’ambiente significa salvaguardare la nostra salute. Si richiamano le istituzioni al rispetto dei molti impegni presi e quasi sempre disattesi. Si evidenziano le molte aree di fragilità ambientale dalle Apuane a San Rossore, passando per la Versilia e Viareggio, chiedendo interventi concreti per la difesa del territorio dal degrado, dalle speculazioni e dai progetti invasivi più volte annunciati.
“Ieri, mercoledì 27 ottobre, abbiamo deciso di compiere un’azione simbolica di protesta in via Ponchielli. Come Brigata Mutuo Sociale per l’Abitare con le mascherine di personaggi della Wrner Bross Siamo andati ad appendere uno striscione con su scritto: “Le case vanno assegnate”. In via Ponchielli, infatti, da alcuni anni sono state terminate alcune abitazioni destinate all’emergenza abitativa ma non sono ancora state assegnate. Dopo una singolare assegnazione ad un consigliere comunale che poi ha rinunciato quelle case sono rimaste disabitate nonostante in città ci siano sempre più persone in emergenza abitativa. Il signor Del Ghingaro, invece, di occuparsi delle campagne elettorali in altre città farebbe bene a risolvere l’emergenza abitativa nella nostra città, che purtroppo è destinata ad aumentare anche per la negligenza e gli errori di questa amministrazione.
L’azione è stata simbolica ma visto che c’è sempre più gente senza casa e sempre più case senza gente non escludiamo azioni di altro genere. La lotta per il diritto all’abitare in questa città continua.”
I talebani si sono ripresi Kabul e quasi tutto l’Afghanistan, tra la disperazione di molte donne e l’ipocrisia dell’Occidente capitalista. L’incapacità degli USA e dei loro alleati di importare la “democrazia” è lapalissiana. Molti, stimolati anche da alcune foto di elicotteri USA che si alzavano in volo per portare via i militari, hanno avanzato il suggestivo quanto azzardato paragone: Kabul come Saigon. Questo paragone al di là delle fascinazioni è del tutto fuorviante, perché lontano dalla realtà. Dispiace vedere che anche tante compagne e compagni si siano fatti trascinare in questa suggestione che risponde di più a certi desideri che alla realtà dei fatti. La prima differenza può apparire scontata. Il Vietnam del 1975 marciava verso il socialismo l’Afghanistan del 2021 verso la sharia. La seconda differenza anche questa, ovvia, è che in Vietnam c’era un intero popolo a sostenere il partito comunista, l’Afghanistan rimane diviso in bande e tribù. I sostenitori però dell’equiparazione la pongono su di un piano esclusivamente militare e geopolitico. In entrambi i casi, secondo loro, l’imperialismo USA ne sarebbe uscito sconfitto ma è davvero così? Se analizziamo attentamente i fatti appare evidente come gli USA abbiano deciso una ritirata ridisegnando nuove strategie internazionali dopo accurate valutazioni. In Vietnam gli USA non avevano effettivamente possibilità di vincere. In Afghanistan, con l’utilizzo di ulteriri mezzi e più uomini avrebbero potuto riprendere in mano il territorio. Tuttavia, al Pentagono, lo hanno ritenuto sconveniente. In primio luogo perché il governo fantoccio che avevano messo su non era sufficientemente forte e affidabile; in secondo perché i nuovi talebani hanno un nemico comune con gli USA, ovvero l’ISIS. Inoltre la presenza talebana nella regione destabilizza il mondo islamico e rappresenta una potenziale minaccia per l’altro grande nemico degli USA nella regione, ovvero gli sciiti appoggiati dall’Iran. In Afghanistan, alla fine, tornano al potere i talebani che non sono altro che gli eredi di quei mujaheddin che i nordamericani sostennero in chiave anticomunista e antisovietica. Il paragone quindi Saigon Kabul è un paragone del tutto strampalato. L’equiparazione una bestemmia antimarxista che può essere sostenuta solo da chi non vuole e/o non sa leggere la realtà e la piega ai suoi desideri. Un errore tipico dei ribelli idealisti, i quali si accontentano di essere contro a prescindere. Errore che non può essere commeso di certo di chi abbraccia il materialismo storico. Una altra obiezione che ci viene fatta è quella che Cina e Russia siano pronte per riconoscere il nuovo regime di Kabul. Questa contestazione non prova niente. A volere essere cinici e manichei ci verrebbe da dire che anche Cina e Russia sono due potenze imperialiste come gli USA. A voler essere più moderati e pragmatici ci viene da limitarci a sostenere che un conto è la diplomazia di uno stato e un conto è l’analisi sociale e politica di un fenomeno o di un avvenimento storico. Comunque la si voglia vedere né i russi né i cinesi si sono spinti a questo infelice paragone e meno che mai i vietnamiti.
La confusa decisione di rifar partire l’ennesimo procedimento penale per un compagno che contestò Salvini sta provocando alcune reazioni le pubblichiamo qui sotto.
“Apprendiamo, con un certo sollievo, che la Corte di Cassazione ha dato ragione alla Procura di Lucca sulla questione preliminare della doppia azione giudiziaria concernente le contestazioni a Salvini del maggio 2015 a Viareggio. Eravamo, infatti, seriamente preoccupati che, anche questa volta, come la prima, la faccenda si risolvesse con una debacle completa della pubblica accusa. ll primo processo, durato ben cinque anni con uomini e donne della polizia impegnati dapprima in meticolose indagini e poi come testimoni nel corso delle udienze, si era, infatti, concluso con la Procura stessa che chiedeva l’assoluzione di tutti gli imputati. Non paghi di una sentenza di assoluzione piena, hanno quindi incaricato i Crabinieri di indagare ancora e ancora, con tanto di proroga dei termini, del resto, si sa, la caccia alle streghe richiede tempo e determinazione. Hanno poi notificato un avviso di conclusione indagini a 27 persone, salvo poi, accorgersi che si stava procedendo ad un secondo processo per gli stessi fatti e ne hanno rinviate a giudizio soltanto due. La questione del doppio processo, per uno dei due imputati, torna quindi davanti alla Corte di Appello. Siamo abbastanza divertiti dal fatto che si profondano cotante energie e risorse – pubbliche sic! – per tenere in piedi un (altro) procedimento che non potrà che concludersi con un’(altra) assoluzione, e che si insista così caparbiamente nel voler vedere finalmente punito chi, si dice, danneggiò l’auto su cui viaggiava la Personalità – come definita negli atti di indagine –. Volontà che neppure i diretti interessati hanno mai manifestato, visto che per il fantomatico danneggiamento non è stata neppure sporta querela. Invitiamo dunque tutte e tutti a godere del tragicomico spettacolo la cui prossima puntata andrà in scena a gennaio presso il Tribunale di Lucca, certi del fatto che se ne vedranno delle belle. Sarà una risata che li seppellirà!”
Potereal Popolo Versilia
“Nonostante un processo che ha visto tutti gli imputati assolti, continuano i procedimenti giudiziari nei confronti dei contestatori di Salvini a Viareggio. Non ci interessa esprimere in questo momento analisi approfondite o giudizi di sorta, ma ribadire con forza che quel giorno eravamo tutte e tutti in piazza, insieme a centinaia di cittadini! Non sarà questo ennesimo processo a fermarci.”
CantiereSociale Versiliese
“Continua l’accanimento giudiziario nei confronti di chi contestò Matteo Salvini, a Viareggio, nel maggio del 2015. Presunti e pretestuosi reati ormai lontani nel tempo riemergono nonostante che la magistratura giudicante si sia già chiaramente espressa. Siamo di fonte ad una azione repressiva destinata comunque a fallire. Ci chiediamo tuttavia perché la stessa solerzia e lo stesso impegno non siano stati messi per processare quei leghisti che minacciarono il giudice che assolse i 27 imputati. Siamo di fronte a due pesi e due misure alla faccia di chi poi parla di toghe rosse. Da parte nostra ribadiamo la piena solidarietà a chi contestò il razzista Salvini. Non un passo indietro nella lotta contro il razzismo.”
Repubblica Viareggina
Sembra una storia infinita, tanto lunga quanto noiosa e ridicola. E’ arrivato ennesimo rinvio a giudizio per chi contestò Salvini nel maggio 2015. Questa volta la cassazione accoglie il ricorso della procura e rimanda in appello, per un reato dove manca anche la querela di parte necessaria per procedere. Le sentenze ci sono già state ma in modo ostinato e ottuso qualcuno non vuole accettarle e persevera. Da parte nostra non solo solidarizziamo, pienamente, con chi è stato raggiunto da questo ennesimo provvedimento ma ricordiamo come, in quella piazza meticcia, quel giorno eravamo presenti anche noi con orgoglio a contestare chi semina solo odio e razzismo. Il Movimento di Lotta per la casa viareggino in questi anni ha incontrato spesso la legge e mai la giustizia. Molti sono stati i processi che abbiamo dovuto affrontare e in moltissimi casi abbiamo smontato le tendenziose accuse. Siamo fiduciosi che anche in questa vicenda la repressione non vincerà.
Si è svolto domenica 24 ottobre a Viareggio un presidio promosso dal Fronte della Gioventù Comunista e dell’Unione di Lotta per il Partito Comunista (ULPC) a cui hanno partecipato anche compagne e compagni di altre realtà. Sono stati distribuiti centinaia e centinaia di volantini e sono stati fatti interventi dal microfono. Questo il testo del volantino distribuito.
Le elezioni passano … i problemi veri restano!
“La crisi pandemica e la gestione capitalistica dell’emergenza sanitaria dimostrano incapacità e malaffare del sistema di far fronte ai bisogni essenziali della classe lavoratrice e della maggioranza della popolazione. In nessun modo il carattere imprevisto e contingente del ‘Covid-19’ può nascondere, o far passare in secondo piano, le responsabilità dei governi che hanno subordinato la salute e la sicurezza della popolazione agli interessi del profitto e del mercato. 132mila sono le Vittime per l’inadeguatezza delle misure sanitarie di contenimento dei contagi, dei servizi sanitari devastati, di una politica di privatizzazioni e taglio del personale, dell’attacco alla spesa sociale e ai servizi socio-sanitari sul territorio. La situazione drammatica in sanità è stata la principale alleata del ‘coronavirus’; tornare alla precedente ‘normalità’ vuole dire perpetuare le stesse condizioni (smantellamento della sanità pubblica, solidale e universale) che hanno determinato l’immane tragedia. Le misure sul “green pass” sono la foglia di fico dietro cui si nascondono un governo e uno Stato che non hanno voluto assumersi neppure la responsabilità di istituire un obbligo vaccinale. Misure ipocrite, che si inseriscono nel contesto della tendenza crescente dello Stato e dei governi a disimpegnarsi da una gestione pubblica di emergenza sanitaria. Il possesso del green pass vincola l’accesso a servizi essenziali e diritti fondamentali, dal diritto al lavoro al salario, dai treni alle università, diventando nei fatti una fonte di discriminazione e divisione, in particolare, tra i lavoratori nei luoghi di lavoro. Il TUTTO in una situazione dove sono in forte aumento povertà, precarietà, licenziamenti, disoccupazione, morti e feriti sul lavoro, repressione, costo della vita, disuguaglianze, ingiustizie. La lotta contro il governo Draghi va sottratta alla finta polarizzazione tra sostenitori e “cospirazionisti”, tra integralisti Si-Vax e negazionisti No-Vax (una divisione utile alle forze di governo e padronali), con l’impegno di porre al centro il terreno dello scontro di classe, sino a imporlo con la forza della lotta cosciente e organizzata di lavoratori, disoccupati, precari, pensionati, studenti. Denunciaree smascherarela politica reazionaria di Confindustria e del governo Draghi, organizzarsi e mobilitarsi, solidarizzare e sostenere le lotte operaie e proletarie. Come alto deve essere il sostegno alla lotta degli operai della Gkn di Firenze che dal 9 luglio hanno promosso una straordinaria mobilitazione sino alla manifestazione dei 40miladel 18 settembre. PURTROPPO la Gkn non è il solo caso di pesante attacco al posto di lavoro, PURTROPPO è un singolo caso dove vi è stata una risposta così forte. Compito dei comunisti organizzati è unire le proprie forze e favorire ogni forma unitaria di classe, utile a rafforzare il fronte della lotta e a dar vita, nei fatti più che con sigle e proclamazioni, a un fronte unico di classe da contrapporre al fronte unico dei capitalisti che governa il paese.”
Venerdì 22 ottobre, in Piazza Carducci a Pietrasanta, si è svolto un partecipato flash mob promosso dal comitato la voce degli alberi per denunciare i 14 alberi abbattuti dall’amministrazione per rifare la piazza.
“Eran 14 Eran giovani e forti E son tutti morti. La performance è stato un omaggio a quegli alberi che un tempo furono in piazza Carducci. Uccidere un albero è uccidere noi stessi.. è uccidere l’Amore,la bellezza,l’aria,la cultura,le generazioni,le tradizioni,la storia,il presente,l’aria,la biodiversità,la natura…i sogni. Ci siamo buttati a terra al rumore di motoseghe perché SIAMO TUTTI ALBERI.Grazie di cuore a chi sempre lo usa.”
La pizzeria fascista di Camaiore che è salita alle cronache nazionali fa discutere le forze politiche pubblichiamo qui alcuni comunicati stampa.
“Rifondazione Comunista Camaiore ribadisce la propria vergogna e indignazione nel vedere come una pizzeria della città possa tranquillamente esporre cimeli e slogan risalenti al ventennio fascista e agire indisturbata, nonostante le varie denunce dell’ANPI.
Agire indisturbata dal Partito Democratico, ormai al secondo mandato in maggioranza a Camaiore, che nonostante i numerosi appelli all’antifascismo e al voto utile non si è mai degnato di dire niente sulla questione, fino a quando non è diventata di rilievo nazionale.
Ribadiamo come l’antifascismo sia la colonna portante della nostra Costituzione e auspichiamo che questo episodio possa finalmente far capire alle istituzioni l’importanza della proposta di legge popolare di Sant’Anna di Stazzema contro la propaganda fascista e nazista.
E infine, chiediamo che il Sindaco di Camaiore intervenga per quanto in suo potere, facendo innanzitutto un esposto alla Prefettura di Lucca.
Antifascisti e antifasciste sempre.”
Partito della Rifondazione Comunista Circolo di Camaiore
“La notizia che tiene banco in Versilia, e non solo, è quella della pizzeria fascista a Camaiore. Sulla stampa e sui social non si parla d’altro. E’ scontato che condanniamo fermamente la presenza di luoghi che favoriscono l’apologia del fascismo ma crediamo anche che vada squarciato quel velo di ipocrisia che caratterizza chi si finge indignato, quando fino all’altro ieri taceva e tollerava. A Camaiore tutti sapevano, comprese le forze dell’ordine e chi amministra il comune. In molti tra gli uomini in divisa frequentano quel locale. Quindi ci chiediamo, come mai chi aveva il dovere di intervenire non lo ha fatto? Le dichiarazioni del sindaco Alessandro Del Dotto ci appaiono retoriche. L’antifascismo non è un qualcosa da utilizzare in vista degli appuntamenti elettorali ma è un valore che va sentito e vissuto nella quotidianità cosa che purtroppo né il PD né, tantomeno, gli alleati con cui governa purtroppo fanno. Chi equipara fascismo e comunismo, dimenticando che la maggioranza dei partigiani era comunista, non ci sembra che abbia titolo per dare lezioni di antifascismo, tantopiù quando si limitano a post sui social a ridosso delle campagne elettotali.”
Potere al Popolo Versilia
“In attesa che il governo proceda al più presto allo scioglimento delle organizzazioni neofasciste, come richiesto dal Parlamento, occorre che nel paese non si permettano sceneggiate filofasciste come quella emersa in questo giorni a Camaiore, dove una pizzeria è di fatto una mostra apologetica del fascismo.Fanno bene i cittadini a protestare e ad esprimere sdegno per questa pacchiana e sgradevole esibizione di paccottiglia di un regime vigliacco e infame. Sulla vicenda presenteremo un’interrogazione parlamentare alla ministra dell’interno affinchè sia verificata la possibilità di intervenire per bloccare questa vergogna. Anche se l’episodio conferma la necessità che sia approvata al più presto la proposta di legge presentata dal comune di Stazzema e sottoscritta da migliaia di italiani contro la propaganda nazifascista che come dimostra il caso di Camaiore non si ferma”.
Nicola Fratoianni Sinistra Italiana
“Da tempo sapevamo qual era l’ideologia del proprietario della pizzeria il Mulino di Camaiore. Circa 20 anni fà eravamo venuti a conoscenza di due bottiglie esposte raffiguranti l’effige del duce ed assistito a discorsi inequivocabili fatti dal titolare all’interno dello stesso esercizio.Oggi veniamo ad apprendere che l’allestimento inneggiante al ventennio fascista, nel tempo invece di venir impedito da chi di dovere, ha preso il sopravvento , addirittura vengono attuati ridicoli travestimenti da parte del proprietario, che sembra inforni pizze in divisa non da pizzaiolo come spetterebbe per igiene, a chi lavora dentro alle cucine a contatto con il cibo, ma da soldato tedesco e con tanto di DUE PISTOLE ED ELMETTO, al posto della cuffietta.Di fronte a questo insulto all’umanità, la Federazione Versilia del Partito Comunista fa appello alle forze dell’ordine di Camaiore, non che alla sua amministrazione comunale, e rivolgendosi alla persona del sindaco Alessandro Del Dotto, esorta, a prendere immediatamente provvedimenti, affinché questa indegna offesa smetta di esistere.Chiediamo di far togliere quella vergogna esposta a pochi passi da Sant’Anna di Stazzema.Facciamo inoltre presente che ci resta veramente impossibile credere che tutta questa situazione, in tutti questi anni sia potuta restare invisibile a chi pagato al pubblico, lavora per vigilare, anche su cose come questa.Chiediamo alle forze dell’ordine, quanto all’amministrazione comunale di far togliere quei simboli anticostituzionali e provvedano a far valere la giustizia italiana che aborra ogni forma di apologia figurarsi in un esercizio pubblico dove passano famiglie con bambini anche piccoli.”