Sciopero dei lavoratori SEA e presidio davanti al comune ma l’amministrazione Del Ghingaro non da risposte.

Stamane, martedì 1 giugno dalle 10 alle 13, c’è stato un presidio nutrito dei lavoratori di SEA Ambiente e SEA Risorse davanti al municipio di Viareggio. In un comunicato stampa firmato dalle sigle che hanno aderito allo sciopero: FIT CISL, UIL TRASPORTI, FIADEL AMBIENTE e USB si legge: “Mercoledì 2 giugno festa della Repubblica che sancisce principi costituzionali indelebili, dovrebbe essere una festa di unità nazionale, ma per i lavoratori di SEA Ambiente e SEA Risorse non sarà così. I 19 lavoratori e le loro famiglie stanno subendo in maniera passiva, decisioni adottate da altri, per salvaguardare gli interessi di pochi e salvare l’ ignominia perpetrata ed attuata ai loro danni da personaggi che nulla hanno a che fare con il mondo del lavoro. Il risparmio che l’azienda SEA AMBIENTE sta avendo, grazie al distacco attuato a danno dei 19 Lavoratori, e di circa €400 mila, mentre gli stessi Lavoratori stanno avendo un aggravio di spesa di €200 al mese, ma nonostante ciò nessuno ci ha convocato per addivenire ad una soluzione. Fanno appello al nostro senso di responsabilità, ma LORO SIGNORI l’hanno avuto la responsabilità ??? Non ci sembra proprio.” Parole dure quelle dei sindacalisti e dei lavoratori ma che ci sembrano adeguate alla gravità dei fatti. Infatti non è possibile che un questione delicata che riguarda un servizio importante per il comune di Viareggio non sia affrontato a dovere dagli amministratori di qeusta città. Cosa fa Giorgio Del Ghingaroin merito? Perché non riceve i lavoratori? Lavoratori fino adesso troppo pazienti e responsabili che si sono anche scusati con la cittadinanza per il disservizio. Critiche all’amministrazione per la gestione sono arrivate anche da Repubblica Viareggina che in una nota afferma: “A pagare gli errori di SEA dovrebbero essere gli amministratori e non i lavoratori e invece temiamo che qualcuno avrà presto un incarico in un luogo, come il parco, dove non ha alcuna competenza.” Solidarietà ai lavoratori arriva anche dalla Rete Versiliese contro la Crisi che auspica che sia trovata presto una soluzione dignitosa per tutti i dipendenti. E Potere al Popolo afferma: “È inaccettabile la riduzione drastica di stipendio per 19 dipendenti che saranno trasferiti ad ERSU a Pietrasanta, con il rischio della parziale sospensione del porta a porta a causa del relativo sottorganico delle maestranze.”

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In tanti a Largo Risorgimento per difendere gli alberi. Del Ghingaro sempre più nervoso continua ad abbattere alberi.

Giorgio Del Ghingaro è sempre più nervoso e lo manifesta, non solo, bannando dal suo profilo chiunque lo critica ma anche con post ridicoli sugli alberi. E chissà quali altre uscite dovremo aspettarci ancora visto il successo della mobilitazione in difesa degli alberi a Largo Risorgimento. La proposta di candidare Fabrizio Miracolo alla presidenza del parco non può apparire una cosa seria ma solo l’ennesima provocazione di un sindaco in profonda difficoltà. Al presidio assemblea, promosso dal comitato per la Salvezza della Pineta e ben coordinato da Andrea Lami, hanno partecipato circa 150 persone in particolar modo cittadini che abitano in zona. Tutti critici verso lo sviluppo di questa periferia. Numerosi gli interventi che hanno ribadito la volontà di difendere gli alberi da questo abbattimento selvaggio che colpisce, oramai, n varie zone della città. Presenti il consigliere comunale Tiziano Nicoletti ed esponenti di Repubblica Viareggina, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana, Movimento Cinque Stelle, ecc.. Numerosi gli striscioni e i cartelli tra i quali quelli dei “No Asse”. Tra gli interventi quello di Francesca Trasatti di Potere al Popolo che ha criticato la PAM non solo per la gestione degli alberi ma anche per come ha delocalizzato molti dipendenti. Una azienda da boicottare perché mette il profitto davanti alla vita di alberi e persone. Mario Giannelli di Repubblica Viareggina ha ribadito, invece, l’importanza di unire lotte diverse e la necessità di puntare verso l’ecosocialismo e non in transizioni ambientali che puzzano di demagogia. Sono state salutate le azioni realizzate dal museo Giak Verdun ed è stata espressa solidarietà ai denunciati di Pietrasanta per la lotta in difesa dei Tigli di Piazza Statuto. La mobilitazione di Largo Risorgimento è stata solo la prima tappa di un lungo percorso di lotte che farà sicuramente innervosire Del Ghingaro, Miracolo e banda.

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Presidio sulla strage ferroviaria ancora impunita in piazza Assemblea 29 giugno e CLA.

Memoria, solidarietà e mobilitazione. queste le parole d’ordine che hanno spinto l’ Assemblea 29 giugno e il Coordinamento Lavoratori lavoratrici Autoconvocati (CLA) a scendere in piazza, con un presidio, dalle 10 alle 20 davanti all’hotel Royal in passeggiata per solidarizzare con i Rappresentanti dei lavoratori alla Sicurezza sanzionati con 80.000 euro e per valorizzare la straordinaria campagna in loro sostegno. E’ stata, inoltre, l’occasione per denunciare la gravità del fatto che a cinque mesi dal vergognoso dispositivo le motivazioni sulla strage di Viareggio non sono ancora state emesse. La provocazione di far pagare ai lavoratori è stata respinta al mittente e a Viareggio non solo i familiari delle vittime ma in tanti chiedono ancora giustizia e torneranno a pretenderla il prossimo 29 giugno. Negli intereventi è stato ricordato il drammatico fatto della funivia di Mottarone dove ancora una volta il colpevole ha un nome preciso: “profitto”.

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Per Rifondazione Comunista l’erba al viale dei Tigli è stata falciata in malo modo ma soprattutto sono stati feriti i Tigli e devastati i vialetti.

“In questi giorni si è provveduto al taglio dell’erba sul viale dei Tigli.

Il tutto è avvenuto, presumiamo, senza alcun controllo e verifiche degli uffici competenti, se invece il controllo fosse avvenuto, crediamo che gli addetti al controllo non abbiano svolto adeguatamente il lavoro affidatogli, o forse non erano sufficientemente preparati.

Si è proceduto in questo lavoro con mezzi e attrezzature obsolete, degne di una fattoria maremmana e non di un luogo sensibile e delicato come il viale, dove si deve intervenire con estrema cura e attenzione.

L’erba è stata falciata in malo modo, lasciandone la gran parte a terra con raccolta frettolosa o inesistente, che continua ad elevare il manto erboso rispetto al manto stradale e a riempire i fossi d’erba e sabbia rimossa dal macchinario.

Nella falciatura si è trinciato ogni cosa che la macchina trovava sul percorso come lattine, mascherine e ogni detrito che persone incivili avevano abbandonato nel tempo.

Le ruote del trattore hanno devastato ulteriormente i vialetti laterali lasciando solchi profondi e pericolosi, ma la cosa ancora più grave è che sono state inferte ferite alle piante di Tiglio in giovane età, pregiudicando quindi la vita delle stesse.

Veniamo quindi a chiedere nuovamente che l’Amministrazione comunale si doti di apposito dirigente e personale in possesso delle specifiche conoscenze e titoli atti al controllo e alla salvaguardia del verde urbano.

Tutti i lavori appaltati e non, vengono eseguiti senza alcuna verifica e collaudo da parte dell’Ente, un comune come il nostro, dove l’attività principale è il turismo e quindi l’accoglienza, necessiterebbe di un apposito assessorato con la solo delega alla tutela del verde, alla sua manutenzione e al conseguente miglioramento della città.”

Bruno Belluomini

Segreterio del Circolo di Viareggio del Partito della Rifondazione Comunista

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Doppia azione del Museo Popolare “Giak Verdun” contro il capitalocene e l’abbattimento di alberi in via Indipendenza e alla PAM.

“Il Museo Popolare Gïåk Vërdün si allarga, ma purtroppo questa non è una buona notizia. Il museo si allarga perché le politiche aggressive delle forze oscure dei cultori del denaro contro l’ecosistema in Versilia si moltiplicano. Il nostro museo è nato 4 anni fa per contrastare lo scellerato progetto dell’Asse di Penetrazione, ma ormai dobbiamo opporci anche al passaggio della Ciclovia Tirrenica all’interno della riserva naturale della Lecciona, al disboscamento selvaggio e all’abbattimento degli alberi da Pietrasanta a Viareggio. Il massacro degli alberi in via Indipendenza è un vero scempio che non poteva lasciare indifferente la nostra responsabile ambienti, sig.ra Costanza Riciclabile che, insieme al nostro direttore artistico, dott. Pino Marino, ha deciso di appoggiare un’idea di Gigi Blù per denunciare come la pineta sia ormai diventata un cimitero in nome del profitto. Con il suo intervento, Gigi ha infatti accostato la morte di ogni pianta ad altre morti, anch’esse figlie del profitto e dell’egoismo individualista di questa società, morti di persone o animali, ma anche di idee e opere. Per questo su ogni pianta abbattuta ha messo un nastrino a lutto e, dopo averle dipinte con del rosso vivo come il sangue, ha scritto alcune frasi di denuncia per creare sensibilità e collegare le varie lotte per la vita contro il profitto. Ed è proprio per collegare tante situazioni diverse tipiche del Capitalocene che il Museo Gïåk Vërdün ha deciso di allargare il suo raggio di azione. Dopo aver appoggiato la protesta di Pietrasanta contro l’abbattimento degli alberi con un’azione r(Ǝ)o dadaista, a cui si è aggiunta quella di Gigi Blù in via Indipendenza, il 29 maggio ha organizzato un’azione davanti alla PAM di Viareggio, durante la quale ha installato tre sagome di alberi di cartone al posto di quelli che sono stati abbattuti e di cui non esiste ormai più nessuna traccia, a parte quelle sagome e l’immagine virtuale su Google Earth. Ma non finisce qui. Sono tanti gli interventi in cantiere con cui il museo intende continuare a denunciare la devastazione del territorio, sia nella pineta che nella riserva naturale della Lecciona e invita tutti e tutte a partecipare alle mobilitazioni che sorgeranno in difesa del nostro territorio, a partire dall’assemblea /presidio prevista proprio in Largo Risorgimento per domenica 30 maggio alle ore 17:00. L’abbattimento degli alberi non è un progetto separato come vogliono farci credere. Ogni cosa è collegata, dal disboscamento dell’Amazzonia al surriscaldamento del Sud-Est Asiatico, dai migranti che muoiono in mare agli operai che muoiono nelle fabbriche o ai palestinesi che muoiono sotto le bombe di Israele. Tutto è riconducibile al profitto. “

Museo Popolare “Gïåk Vërdün”

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Marta Collot e Giuliano Granato sono i nuovi portavoce nazionali di Potere al Popolo.

Potere al Popolo, dopo tre anni dalla sua nascita, si rinnova. Dopo aver votato a larghissima maggioranza il nuovo Statuto e il nuovo Documento Politico, le aderenti e gli aderenti di Potere al Popolo hanno votato i nuovi membri degli organismi nazionali.

Giuliano Granato (35 anni, napoletano, laureato in Relazioni Internazionali, ex lavoratore in una fabbrica chimica) e Marta Collot (28 anni, trevigiana ma bolognese di adozione, Laureata al Conservatorio e all’Università in discipline della musica, lavoratrice precaria della scuola e della cultura) sono i nuovi portavoce nazionali di Potere al Popolo (QUI i loro curricula sociali completi).

“Il virus ha approfondito ulteriormente le distanze tra una minoranza di ricchi sempre più ricchi e una maggioranza sempre più in difficoltà. Al servizio dei primi lavora il Governo tutto. Al servizio della nostra gente, invece, dobbiamo mettere un progetto capace non solo di dare voce, ma soprattutto di trasformare la realtà nell’interesse di un’enorme maggioranza. Questo è l’orizzonte che abbiamo davanti come Potere al Popolo”, ha dichiarato Giuliano Granato.

Questa crisi ha dimostrato che il capitalismo non offre soluzioni, e anzi ha creato problemi che oggi mettono in pericolo la vita di milioni di persone: diritto alla salute privatizzato, degrado ambientale quasi irreversibile, lavoro che uccide… Uno dei nostri compiti principali è offrire un orizzonte in cui lo sfruttamento, la rabbia e la frustrazione della nostra gente si trasformino in voglia e necessità di organizzarsi, e insieme indicare un’alternativa di sistema. Perché finora l’alternativa di governi e Confindustria è stata solo sinonimo di barbarie, come quella dei partiti che si erano candidati a rappresentare il malcontento e che oggi sono confluiti nell’ammucchiata del governo Draghi.”, ha aggiunto Marta Collot.

Se la somma delle età di Granato e Collot è minore di quella di numerosi leader della politica italiana, anche esaminando i curricula dei nuovi Coordinatori Nazionali, Potere al Popolo si conferma l’organizzazione più giovane nello scenario politico nostrano: i millennials infatti abbondano non solo tra le file dei militanti di base, ma anche all’interno del massimo organismo dirigenziale. Ma il nuovo Coordinamento Nazionale rappresenta un vero e proprio spaccato della migliore parte d’Italia, 80 donne e uomini (di cui la maggior parte di età inferiore ai 40 anni) che rappresentano le vertenze e le attività mutualistiche e solidali sparse in tutto il territorio nazionale, ma anche all’estero. Tra i nomi spiccano anche personalità di primo livello come Nicoletta Dosio, storica attivista del Movimento No Tav, e Valerio Evangelisti, storico scrittore e fumettista italiano.

Coordinamento nazionale, commissione di garanzia e tutti gli organismi previsti si insedieranno ufficialmente nei prossimi giorni.

Nel coordinamento nazionale è stata riconfermata anche l’avvocata Francesca Trasatti portavoce versiliese di Potere al Popolo.

Potere al Popolo

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Viareggio non è il lunapark dei padroni. Rifondazione Comunista al fianco dei lavoratori della PAM.

VERTENZA PAM: VIAREGGIO NON È IL LUNAPARK DEI PADRONI, RIFONDAZIONE COMUNISTA A FIANCO DEI LAVORATORI

Come ampiamente previsto, la Pam riapre dopo la finta chiusura.

Questa vicenda ha tutti i tratti di una speculazione finanziaria vera e propria, sia a danno della collettività e dell’ambiente (ricordiamo che Pam si fece autorizzare l’intervento sull’area un giorno prima di annunciare la chiusura) sia a danno dei lavoratori, in parte licenziati e in parte trasferiti, che oggi si trovano rimpiazzati da precari, assunti con i contratti vessatori e le retribuzioni da fame introdotte dai governi a guida PD e Forza Italia negli ultimi anni: le stesse forze politiche che con servilismo e ridicola adorazione applaudono ad ogni supermercato che viene aperto su un territorio già saturo di offerta della grande distribuzione, magnificando nuovi posti di lavoro senza mai dire che con un mercato saturo ad ogni nuova apertura corrisponde la chiusura di un altro supermercato con relativi posti di lavoro tragicamente persi e storie di famiglie spezzate che si ritrovano nel dramma della disoccupazione.

Riteniamo che il limite della sopportazione sia stato da tempo oltrepassato, tanto nel comune di Viareggio quanto in quelli limitrofi di Massarosa e Camaiore, e saremo in prima linea con le nostre strutture e i nostri militanti a fianco dei lavoratori, come già all’epoca della chiusura, in ogni azione che vorranno intraprendere su questa e altre vertenze simili.

Nicolò Martinelli

Segretario Partito della Rifondazione Comunista Federazione della Versilia

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Piazza negata per un’assemblea. Per ambientalisti, sindacati e sinistra è un precedente gravissimo.

Era prevista, per domenica 23 maggio alle ore 17 nel piazzale della Pam, una assemblea di cittadine e cittadini contrari all’abbattimento degli alberi. Purtroppo i dirigenti del commissariato di polizia hanno negato l’autorizzazione motivando come insufficiente il tempo della richiesta di preavviso. Solo 2 giorni, invece, che 3. Questa è la rigida motivazione formale che crea un gravissimo precedente nel rapporto della gestione tra istanze dei movimenti democratici e ordine pubblico in città. Si tratta per noi di un eccesso di zelo, di un atto burocratico che risponde a logiche di controllo e repressione. Mentre la Toscana, e Viareggio non fa eccezione, si trova sempre di più nelle mani della criminalità organizzata, le forze di polizia si concentrano nel negare un sacrosanto diritto di espressione democratico sancito dalla carta costituzionale come quello di manifestare. Noi ci schieriamo dalla parte di chi denuncia le nefandezze del profitto su ambiente e salute. Siamo di fronte ad un precedente spiacevole che per noi equivale ad una censura politica. Ci atterremo alle disposizioni emesse pur non condividendone

Alcune cittadine e cittadini contro il taglio degli alberi

AS.I.A. USB

Brigata Mutuo Sociale per l’Abitare

Cantiere Sociale Versiliese

COBAS Lavoro Privato Viareggio

Collettivo “Dada Boom”

Collettivo “SuperAzione”

Comitato per la Salvezza della Pineta

CSOA SARS

Fronte della Gioventù Comunista

Laboratorio Contro la Repressione “Sacko”

Partito Comunista federazione Versilia

Potere al Popolo Versilia

Repubblica Viareggina

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Labortorio Contro la Repressione “Sacko” al fianco dei denunciati che protestavano per il taglio dei tigli a Pietrasanta.

Decine di manifestini sono stati attaccati, nel comune di Pietrasanta, da parte del Laboratorio Contro la Repressione “Sacko” in solidarietà con i denunciati che a Pietrasanta si sono opposti al taglio dei tigli di Piazza Statuto. Nel manifesto c’è un invito ad organizzarsi per contrastare la repressione.

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Continua la protesta del PCA. Nuovo presidio a Lido di Camaiore.

Continuano le proteste degli operatori del PCA, sostenuti dal Comitato Sanità Pubblica Versilia. Anche stamane venerdì 21 maggio una ventina di persone ha fatto volantinaggio sulla statale Aurelia davanti all’ospedale unico della Versilia a Lido di Camaiore per protestare contro la soppressione di un servizio importantissimo nell’ausilio ai tossicodipendenti nella città di Pietrasanta. Ai dirigenti dell’ASL sembra non interessare però tutto questo. Dopo la riorganizzazione dei servizi, che ha visto enormi tagli, non ci sono state risposte adeguate alle richieste del personale e soprattutto degli utenti e delle loro famiglie che vivono un forte disagio. Erano circa 120 gli utenti seguiti dal PCA. Chi amministra è stato, totalmente, incapace di affrontare questa emergenza. Noi continueremo a seguire e sostenere la lotta degli operatori del PCA.

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