E’ partito da Bussoleno ed è arrivato a San Didero il corteo dei NO TAV che sabto 12 giugno ha manifestato contro la costruzione del nuovo autoporto di San Didero. Ad aprire lo striscione “Siamo la natura che si ribella No Tav No Tir.” Migliaia e migliaia i manifestanti che hanno confermato la buona salute del movimento NO TAV. Presenti anche alcuni compagni versiliesi. E proprio dalla storica leader NO TAV Nicoletta Dosio e dal nuovo portavoce nazionale di Potere al Popolo Giuliano Granata sono arrivate parole di solidarietà ai 23 denunciati di Pietrasanta per avere difeso i tigli di Piazza Statuto. I due hanno espresso anche parole di incoraggiamento per i movimenti viareggini che si battono contro l’asse di penetrazione e per difendere la Lecciona dalla ciclovia.
“Le Scriventi Segreterie Territoriali, in merito alle esternazioni avute durante il Consiglio Comunale di Viareggio del 07/06/2021, da parte dell’assessore Alberici, dove siamo stati definiti: RESIDUI SINDACALI. Va detto che analizzando il termine, la parola: è un qualcosa che avanza……..insomma uno scarto. Ora essere definiti, in maniera dispregiativa, è sinonimo che stiamo facendo bene il nostro lavoro, la nostra azione di lotta, mettendo in risalto le contraddizioni dell’attuale amministrazione comunale. O forse l’ ex vice Sindaco ora Assessore, intendeva in termini di rappresentatività ??? O magari, forse……. bisogna interagire e confrontarsi con un sindacato solo ??? Magari intendeva, una piccola e sparuta minoranza ??? Quindi fughiamo ogni dubbio. Ci sembra banale ed elementare ricordare all’ex Vice Sindaco, che nel ruolo che ricopre e nella sua funzione Lui rappresenta le Istituzioni Repubblicane, ovvero il Comune di Viareggio ed i suoi cittadini. Cosa tra l’altro che sicuramente ben saprà l’Assessore. Quindi non parla a titolo personale. Infatti Assessore = è colui che siede accanto al Sindaco = ancor più grave se CERTE AFFERMAZIONI VENGONO FATTE DA UN’EX DELEGATO SINDACALE !!!! Tali affermazioni sono oltraggio alla storia Repubblicana, ed ai padri della Patria: Moro, Berlinguer, Calamandrei, Pertini, solo per citarne alcuni. Noi che siano tanti, pochi o alcuni, tuteliamo I Lavoratori, il distaccamento dei 19 Lavoratori all’ERSU è stata una mera operazione economica. I Lavoratori sono LE VITTIME SACRIFICALI di questa vicenda, in quanto la fusione ( ammesso che si faccia …..) nelle intenzioni dell’Amministrazione si dovrebbe fare alla pari ( ERSU = SEA Ambiente ) e non per incorporazione. Pertanto avendo le due società un valore patrimoniale diverso tra loro, si è dovuto alleggerire i costi fissi ( personale ) della SEA Ambiente. Perchè non si è potuto dichiarare lo stato di crisi, in quanto SEA Ambiente sarebbe arrivata all’appuntamento con la fusione con un handicap pesante. Questa è la verità !!!!!! Dichiarando lo stato di crisi, lo scenario sarebbe stato completamente diverso, ovvero: ricordiamo che in piena crisi a luglio 2019, furono assunti n. 10 Lavoratori, ad ottobre 2019 SEA Ambiente perde l’appalto di Camaiore; i 19 Lavoratori individuati, senza concordare alcun criterio con le OO. SS., dopo 20 anni di anzianità sono passati dal fare lo spazzamento manuale alla raccolta porta a porta spinta; Come dire sono passati dalle macchinine delle giostre alla FORMULA 1; Non di certo una passeggiata di salute e di piacere, sopratutto se si considera che l’età media è tra i 50/60 anni; per ultimo l’aspetto più grave, le spese di viaggio per recarsi a Pietrasanta 26 giorni al mese sono € 200, in 6 mesi sono 1200 euro.
Ora le nostre domande, al rappresentante delle ISTITUZIONI REPUBBLICANE e del Comune di Viareggio sono le seguenti: 1. ma Lei, Assessore la pagherebbe UNA CAMBIALE o UN DEBITO contratto da altre persone ?????? 2. ma Lei, se fosse stata la sua azienda privata, avrebbe avuto un comportamento così ???? 3. ma secondo Lei è giusto che con un contratto di servizio di €20 milioni circa, tra il Comune e l’azienda, debbano essere I Lavoratori a rimetterci di tasca propria ?????? Allora la finisca con gli insulti, e con il disprezzare l’azione sindacale, atta a TUTELARE I LAVORATORI E LE LORO FAMIGLIE, se la fusione la volete fare sul serio va fatta con TUTTE E TRE LE AZIENDE: SEA AMBIENTE, SEA RISORSE, ERSU, I LAVORATORI a tempo determinato, più tutti I LAVORATORI degli appalti ( esternalizzati ). Quindi per darle un’idea parliamo di circa 800 LAVORATORI, con le LORO FAMIGLIE. QUESTI SONO I RESIDUI O SCARTI COME DA LEI DEFINITI. Questa è la nostra richiesta IRREMOVIBILE, il nostro percorso ESSENZIALE, se è nelle vostre capacità bene, altrimenti, è bene che si sappia che NON CI SONO STRADE ALTERNATIVE. Facciamo i seri, presentateci : 1. il Piano Industriale; 2. Organigramma. E confrontiamoci sulle questioni tecniche, vere, reali, Viareggio è una città di 70.000 abitanti che in estate, raddoppia la Popolazione. Merita tutto ciò ???? Ma la volete fare la fusione o è come la tela di Penelope ??? Forse leggendo i bilanci delle rispettive aziende, si renderà conto. Ringraziando il Consigliere Santini, per la difesa avuta nei nostri confronti, l’unico del Consiglio Comunale, ci associamo alla richiesta di DIMISSIONI e/o SCUSE in merito al sue esternazioni fatte in seno al Consiglio. Nel ricordarLe che Viareggio è medaglia d’oro al valor militare con la partigiana Vera Vassalle, la lasciamo con una frase celebre di una dei Padri della Patria: “Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante, ci aiuta ad essere coraggiosi.” Aldo Moro Cordiali saluti. Viareggio”
Pubblichiamo integralmente il comunicato del Museo popolare Gïåk Vërdün,
Alcuni tigli di Piazza Statuto hanno aderito all’iniziativa del museo popolare Gïåk Vërdün, “OperAzione 23 volte grazie” esprimendo solidarietà ai denunciati e invitando al presidio che si terrà domenica 13 alle ore 17 in piazza crispi a Pietrasanta dove interverrà il dott Pino Marino direttore artistico del museo, che leggerà quanto segue: “Il sottoscritto Pino Marino, direttore artistico uscente del Museo Popolare Gïåk Vërdün, saluta, a nome di tutti gli alberi della Pineta di Levante di Viareggio, i 23 umani e umane che nei mesi scorsi si sono spesi e spese per salvare i nostri compagni Tigli pietrasantini. Dopo una lunghissima discussione tra i più alti organi del museo, ovvero il direttore emerito dott. Muschio Selvatico, il responsabile tecnico sig. Manufatto Naturale e la responsabile ambiente dott.ssa Costanza Riciclabile, non siamo ancora riusciti a capire il comportamento di certi umani e umane che preferiscono il parcheggio di una stupida banca al fresco delle nostre fronde o, peggio ancora, quei ridicoli progettisti che vorrebbero uccidere i meravigliosi fusti di Tigli ancora rigogliosi per piantare nuovi alberi nati altrove, pagandoli oltretutto montagne di soldi pubblici. I SOLDI!!! Già, maledetti soldi! Pure quelli li fate con i nostri rami!!! Noi Vegetali al massimo facciamo cadere qualche frasca sulla testa di alcuni sporcaccioni che buttano spazzatura alle nostre radici, ma mai e poi mai ci sogneremmo di denunciare proprio chi impedisce che il mondo intero e il futuro di tutte le specie continui a essere distrutto dai soliti stupidi che mettono i soldi sopra la vita!!! È come se noi alberi decidessimo di assorbire tutta l’aria dell’atmosfera per non darla più a nessun’altra specie. Nessuno di noi sarebbe cotanto stupido, perché senza atmosfera verremmo bruciati dal sole. La lunga discussione nel mondo vegetale non è arrivata dunque a nessuna conclusione, ma a un dubbio amletico: la forza del genere umano sta nella sua intelligenza o nella sua stupidità? Noi alberi, che da millenni osserviamo voi umani, siamo spesso propensi per la seconda ipotesi, ma per fortuna i 23 denunciati ci fanno capire che l’umano è un animale complesso e che, forse, le parti più avanzate sapranno difendere il futuro di tutti e tutte, qualsiasi specie inclusa, impedendo con le unghie e con i denti lo sfruttamento dell’uomo sulla natura e dell’uomo sull’uomo. A questi umani intelligenti vogliamo dire GRAZIE!!! Non vediamo dunque l’ora di donare le nostre pigne per il Primo Premio Pigna D’oro che abbiamo assegnato ai 23 denunciati e denunciate per il loro valore civile in difesa di tutti quanti noi!!! 23 VOLTE GRAZIE
Continuano le prese di posizione in favore dei 23 denunciati a Pietrasanta per avere difeso gli alberi. L’ARCI di Lucca e Versilia,in un comunicato stampa, parla di mano eccessivamente pesante contro i manifestanti. Federico Guidi di Sinistra Italiana sul suo profilo facebbok rinnova la solidarietà ai denunciati e chiede provocatoriamente di essere denunciato anche lui. Intanto lo scorso 7 giugno il Circolo Partigiani Sempre “Tristano Zecanowski” di Viareggio- Centro di Documentazione “Gino Menconi” di Massa hanno distribuito un volantini questo il testo che segue
“SOLIDARIETA’ E SOSTEGNO AI CITTADINI, AI GIOVANI,AI 23 DENUNCIATI DI PIETRASANTALa repressione di Stato si è messa in moto contro cittadini/e, attivisti/e, giovani e giovanissimi, mobilitati per settimane contro il taglio dei tigli, anche secolari, per fermare lo scempio di Piazza Statuto a Pietrasanta (Lu). 23 denunce che vanno dal mancato preavviso di manifestazione (manifestazione non autorizzata) all’adunata sediziosa, fino all’interruzione di pubblico servizio.La repressione ha “dovuto” agire, per dissuadere a proseguire la lotta, per intimidire soprattutto giovani manifestanti e continuare indisturbati l’abbattimento e la cementificazione che cittadini e cittadine stanno ostacolando. Alla faccia della green economy e della ‘transizione ecologica, tanto sbandierate da governo e istituzioni!Conoscono molto bene la repressione: – i lavoratori che reclamano i dispositivi di sicurezza e di protezione; – gli operatori della sanità costretti a denunciare le gravi mancanze a volto coperto nella pandemia da ‘Covid-19’ per evitare ritorsioni; – i delegati che denunciano la mancanza di sicurezza come i 6 Rls (Rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza) condannati a pagare 80.000 € di spese legali e processuali perché estromessi come parte civile dopo la vergognosa sentenza di Cassazione dell’8 gennaio scorso sulla strage ferroviaria di Viareggio; – gli attivisti che si battono contro la devastazione ambientale e del territorio.La repressione può e deve essere trasformata in solidarietà militante e lotta collettiva. Come nel caso della mobilitazione solidale e organizzata, verso i 6 Rls, che ha superato l’obiettivo della stessa sanzione, così la solidarietà, la partecipazione e l’iniziativa, debbono respingere al mittente la provocazione delle denunce per Piazza Statuto, sviluppare la lotta, diffondere le ragioni verso la popolazione, aumentare partecipazione e consenso.Esprimiamo la solidarietà incondizionata e il sostegno militante ai manifestanti denunciati e dichiariamo la disponibilità a partecipare, a promuovere e co-promuovere, ogni tipo di iniziativa.”
Intanto per domenica 13 alle ore 17 è previsto in piazza Crispi un presidio promosso dall’ Assemblea in solidarietà con i 23 aderiscono Rete Versiliese contro la Crisi, Laboratorio Contro La Repressione Sacko, Museo Poppolare “Giak Verdun” Pasrtito della Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Cantiere Sociale Versiliese, Partito Comunista dei Lavoratori, Comitato la voce degli alberi, Comitato per la Salvezza dellaPineta, Comitato Sanità pubblica della Versilia, Brigata Mutuo Sociale per l’abitare, Partito Comunista, FdGC, Articolo 1
Pubblichiamo integralmente il documento che Marco Corsetti nuovo segretario federale di ART. 1 ha elaborato.
“Cinque Proposte per il rilancio della Versilia con una politica ecologista e progressista
Anche il coordinamento territoriale versiliese vuole dare il suo contributo al documento “Idee per una sinistra plurale e per un’agenda progressista” presentato dalla segreteria nazionale di Articolo Uno e rivolto a tutti i nostri interlocutori naturali, sia politici che sociali, per la ricostruzione di un’area progressista al cui interno trovi anima e corpo una forte soggettività di sinistra.
Risulta evidente che la ricostruzione di un nuovo campo democratico e progressista, definito da più parti “Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile”, trovi le sue fondamenta nella volontà di radicarlo a livello territoriale sulle questioni del rilancio e della tutela del lavoro, dell’ambiente, della lotta alle disuguaglianze e della riconversione ecologica dell’economia.
Per rendere concreto questo percorso Articolo Uno Versilia vuole mettere all’ordine del giorno delle prospettiva di alleanza con nostri interlocutori principali, cinque proposte aperte e che abbiano un obbiettivo chiaro e indiscutibile: il rilancio della Versilia, più forte e unita.
1. LAVORO: UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO
La questione del lavoro è sempre stata al centro della proposta politica e delle azioni di governo di orientamento progressista. Il nuovo millennio, dalla globalizzazione alla crisi economica, dai cambiamenti climatici alla pandemia, tutti fattori che hanno creato difficoltà e situazioni drammatiche sul piano produttivo e delle garanzie dei lavoratori, ci ha proposto l’opportunità di immaginare un nuovo modello di sviluppo per il nostro territorio che sappia legare i settori tradizionali del lavoro con le sfide dell’innovazione e della sostenibilità.
In tal senso è necessario che la politica versiliese, in tutte le sue componenti, sindacali, partitiche e istituzionali, si impegni a cercare soluzioni alle crisi aziendali, non ultima quella della Perini-Navi a Viareggio, dando priorità alle garanzie e alle tutele dei lavoratori. Allo stesso tempo è necessario programmare un nuovo piano di sviluppo, con una visione di lungo termine, in cui si sappia ripensare alle grandi infrastrutture lavorative, naturali e artificiali, come le cave e il porto, con strumenti nuovi e con un approccio che punti principalmente alla sostenibilità e alla vocazione turistica del nostro territorio.
2. AMBIENTE: VALORIZZAZIONE DEL SUOLO E DELLE ACQUE, MOBILITA’ SOSTENIBILE E NUOVO PIANO STRUTTURALE
La sfida globale della riconversione ecologica del nostro sistema socioeconomico, in concreto, a livello territoriale significa: città sostenibili, mobilità dolce, trasporti pubblici efficienti, collegamenti più efficaci e valorizzazione del patrimonio naturalistico. Nell’ottica di queste sfide, anche in considerazione dei finanziamenti che verranno messi a disposizione attraverso il piano europeo Next Generation EU, è compito di tutti gli attori a livello versiliese di aprire una stagione di condivisione e di presenza autorevole sui tavoli regionali e nazionali di sviluppo dei progetti comuni per il nostro territorio. La realizzazione di infrastrutture di rilievo, come la ciclovia tirrenica, la valorizzazione del Parco Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli e del Parco delle Apuane, la promozione del turismo ecosostenibile e l’elaborazione di un piano strutturale unico versiliese, sono solo alcune delle azioni da mettere in campo. Va fatto condividendo sforzi e intelligenze che abbiamo a disposizione, non con egoismi, campanilismi e superficialità come quelli che abbiamo visto anche nel passato recente.
3. CULTURA E TURISMO: PROGRAMMAZIONE COMUNE E DESTAGIONALIZZAZIONE
Da oltre un secolo la Versilia è riconosciuta come località degna della più alta considerazione nel comparto turistico dell’intero per le sue caratteristiche ambientali e per gli eventi e le manifestazioni culturali più importanti: il Carnevale, il Festival Pucciniano, La Versiliana, il Festival Gaber, gli eventi e le mostre di Palazzo Mediceo e di Villa Bertelli. E non ci dimentichiamo certo dei musei, dei teatri, biblioteche e cinema che sono presenti nelle nostre città e che hanno sempre dato un grande apporto per la promozione della cultura e della conoscenza spesso con l’impegno di diverse realtà del terzo settore.
Cultura e turismo, che in questi anni e ancor di più con la pandemia hanno sofferto le difficoltà più gravi e la mancanza di sostegno adeguato che hanno costretto molte imprese e organizzazioni a doversi arrendere. Troppo poche le azioni significative se non qualche scelta timida in materia di defiscalizzazione, ma soprattutto da diversi anni la mancanza di una programmazione coordinata della promozione turistica e culturale che continua a essere incredibilmente osteggiata dalla “politica dell’orticello”. Mettere insieme le migliori energie per rilanciare il brand Versilia in tutto il mondo e costruire un’offerta all’altezza delle sfide di questo secolo con uno sguardo rivolto in particolare ai giovani e ai loro più ampi e creativi orizzonti.
4. SANITA’ E WELFARE: RICOSTRUIRE IL PIANO TERRITORIALE DEI SERVIZI
La pandemia ha reso sempre più evidente lo scempio di decine di miliardi di tagli al servizio sanitario nazionale quanto la scelta sciagurata di non garantire un’adeguata attenzione ai servizi in ambito socio-sanitario a livello territoriale, troppo spesso delegando agli enti di terzo settore ruoli che non riuscivano materialmente ad esercitare. In Versilia oltre al danno si è vista pure la beffa nel 2017, quando i comuni di Viareggio e Pietrasanta hanno scelto di ritirare le loro quote dalla Società della Salute della Versilia, depotenziandola e di fatto rendendola impotente. E’ necessario fare un’inversione di rotta in tal senso, come di fatto è stato fatto a livello nazionale, da parte del governo e in particolare del Ministro Roberto Speranza, dove invece di tagliare sul settore sanitario si è scelto di ricominciare ad investire. Allo stesso modo, con spirito unitario, i sette comuni della Versilia hanno la responsabilità di riorganizzare e ri-potenziare i servizi sanitari territoriali rilanciando la Società della Salute del nostro territorio.
5. ISTITUZIONI: RILANCIARE L’UNIONE DEI COMUNI
In considerazione delle quattro proposte precedenti, si evince che la necessità che ha il nostro territorio è quella di un percorso comune a livello politico-istituzionale, che non sia solo di coordinamento, tra le sette città della Versilia, rafforzando le istituzioni circondariali, nel caso specifico l’Unione dei Comuni. Alla luce delle recenti defezioni dei comuni di Massarosa e di Forte dei Marmi e la posizione paradossale di rifiuto di aderirvi del Comune di Viareggio è assolutamente necessaria un’azione politica, che coinvolga le attuali istituzioni comunali e le forze politiche responsabili che credono nell’unità del nostro territorio come strumento per invertire la rotta e rafforzare l’unica istituzione che operi la sintesi delle esigenze e delle necessità da manifestare con voce unitaria nei tavoli politico-istituzionali di livello superiore.”
Si è svolta venerdì 4 giugno l’assemblea degli scritti al Cantiere Sociale Versiliese. La prima dopo il post pandemia. L’assemblea ha visto presente quasi tutte le associazioni che fanno parte del Cantiere Sociale Versiliese. Ha salutato l’ingresso del Collettivo Dada Boom nel Cantiere Sociale Versiliese che gestirà lo spazio RicreAzione e che porterà sicuramente a tutta l’esperienza nuova linfa. E’ stato approvato in modo unanime il bilancio economico. Sono stati elencati i lavori che la struttura ha realizzato durante il periodo di chiusura forzata. Numerose migliorie sono state realizzate dall’imbiancatura, al ripristino di nuove canale, al giardinetto, ecc.. Sono state annunciate anche le prossime iniziative del Cantiere Sociale. Venerdì 18 giugno assieme a molte altre realtà sarà promossa un’iniziativa di approfondimento e solidarietà sulla Palestina dal titolo “Terra di Palestina, sangue di un popolo.” Venerdì 25 giugno mercatino delle autoproduzioni e musica. Venerdì 2 luglio presentazione di un libro di poesie di Sante Notarnicola per sostenere un progetto finalizzato allo studio dei detenuti.
Sabato 5 giugno si è svolta l’Assemblea versiliese degli iscritti ad Articolo Uno alla presenza del Segretario Regionale Simone Bartoli. A conclusione dell’assembla in modo unanime è stato eletto ,il nuovo segretario della Federazione versiliese nella persona di Marco Corsetti. Fabrizio Manfredi manterrà il ruolo di Responsabile “organizzazione” e di responsabile “Enti locali”. L’assemblea è stata partecipata. Marco Corsetti ha rivolto un saluto e un ringraziamento dal suo profilio facebook nel quale ricorda il suo impegno sociale nell’ARCI.
La pandemia non è venuta dal niente. Essa è il risultato di una serie di concause tra cui le peggiori logiche di sfruttamento. Il sistema capitalista, con le sue politiche neoliberiste fatte di privatizzazioni e di tagli alla sanità, con la globalizzazione selvaggia e con lo sfruttamento brutale delle risorse naturali, ci ha portato dentro l’ennesima crisi. La crisi sanitaria, che stiamo vivendo, va ad aggiungersi e ad aggravare la crisi economica. Ma numerose sono le crisi che il sistema determina, da portarci a definire esso stesso in crisi. La crisi climatico ecologica è ormai sotto gli occhi di tutti. Il movimento di Fridays For Future è stato, solo l’ultimo attore sociale, a denunciare che occorre invertire le politiche ambientali se vogliamo salvare il pianeta. Purtroppo le classi dominanti continuano a perpetrare i propri interessi mettendo sopra il bene comune i loro profitti particolari. Ci sono ampi settori delle classi dominanti che stanno pensando di uscire dalla crisi economica, amplificata dalla pandemia, investendo in grandi opere con un impatto per l’ambiente devastante.
Il capitalismo potrà, forse momentaneamente, accantonare le politiche liberiste e ridare centralità allo stato ma lo farà sempre dentro un quadro di sfruttamento delle classi sociali subalterne e dell’ambiente. Il tentativo di tingere di verde certe scelte politiche, come ha fatto il governo Draghi inventandosi il ministero della transizione ecologica, è soltanto fuffa. Si tratta di quell’ipocrisia già conosciuta con il nome di “green economy.”
Il governo Draghi, come già prima di lui, Conte parla addirittura di riprendere il folle progetto di costruire il ponte sullo stretto di Messina, progetto che piace tanto, anche, a Cosa Nostra. Ma in tutto il paese aumentano i progetti di grandi e piccole opere e con essi le voglie fameliche dei soliti noti pronti a trarre profitti da queste speculazioni.
Lo sblocco dei cantieri è ben visto, ma per la ricostruzione dell’Aquila che dal 2012 chiede ancora verità e giustizia per le 309 vittime.
Nel 2015 45.000 aquilani sono tornati a vivere L’Aquila finanziando di tasca propria le spese di ristrutturazione e messa in sicurezza delle proprie abitazioni, lasciando in uno stato d’abbandono gli stabili pubblici.
Siamo a favore dello sblocco dei cantieri purché si mettano in sicurezza tutte le opere già in un uso perché non ci siano più stragi come quella ferroviaria del 29 Giugno a Viareggio, come quella del ponte Morandi e tutte quelle tragedie che da anni ci vedono in prima linea chiedere verità, giustizia e sicurezza.
Per contrastare queste politiche non basta un generico ambientalismo. Come ha sostenuto giustamente Chico Mendez “L’ambientalismo senza anticapitalismo è giardinaggio.” Riteniamo quindi giusto mettere in atto analisi e pratiche di lotta riconducibili all’ecosocialismo. Non è semplicemente con atteggiamenti Nimby ma allargando l’orizzonte a 360° e uscendo dalle vertenzialità che possiamo sviluppare una reale resistenza in difesa della Natura. Dobbiamo prendere consapevolezza che noi siamo parte della natura che vuole lottare e difendersi.
Con questo spirito sosterremo la battaglia in difesa dell’area protetta della Lecciona all’interno del Parco di Migliarino San Rossore. Con questo spirito sosteniamo la lotta in difesa degli alberi a Pietrasanta, a Viareggio, ovunque.
Da tempo l’amministrazione di Viareggio, guidata dal sindaco Giorgio Del Ghingaro, ha preso di punta il parco minacciando di far uscire dall’ente parco il comune, sostenendo il restringimento dei confini del medesimo, poi insistendo sul devastante progetto dell’asse di penetrazione e infine deviando il percorso della ciclopista tirrenica dal suo naturale tracciato, ovvero il Viale dei Tigli, per portarlo in una zona sensibile come la Lecciona. Le rassicurazioni da parte dell’amministrazione sul fatto che la ciclopista non avrebbe alcun impatto sono del tutto inattendibili e vanno a scontrarsi con i tanti segnali che diversi uomini proprio della stessa amministrazione hanno lanciato, parlando di rilancio di attività economiche. A prescindere, tuttavia, dall’alto o dal basso impatto che avrebbe, a noi questo progetto scellerato appare come un cavallo di Troia che permetterebbe di insediare le logiche di profitto nel parco. Pensare di poter fare un aperitivo o aprire una qualsivoglia attività commerciale in questo, luogo dove esistono una flora e una fauna particolare, è semplicemente scellerato.
Soprattutto quando si sono viste chiudere molteplici attività in nome ( giusto ) della tutela del parco.
Non ci meraviglia, di conseguenza, la forte opposizione popolare che si è manifestata in città e che riteniamo destinata a crescere e che sicuramente sosterremo così come stiamo sostenendo la mobilitazione delle cittadine e dei cittadini di Pietrasanta che stanno difendendo i tigli di Piazza Statuto dalla decisione della giunta Giovannetti di abbatterli. La presenza di molti giovani in piazza a Pietrasanta è sicuramente un qualcosa da valorizzare e difendere. Anzi cogliamo l’occasione per ribadire la piena solidarietà a tutti i denunciati. Riteniamo che certe zone, non solo, devono fuggire da processi di antropizzazione ma che vadano custodite naturali come sono. Riteniamo che la presenza di spiagge libere, attrezzate e gratuite in altre zone della città, come da tempo chiediamo, oltre ad essere un sostegno alle persone meno abbienti che non possono permettersi i prezzi degli stabilimenti balneari avrebbero, anche, lo scopo di far accedere ad un area protetta un numero minore di esseri umani garantendo meglio l’incolumità ecologica dell’area. Ben vengano piste ciclabili e mobilità alternative con disincentivi all’utilizzo di automobili ma ci appare capzioso e strumentale vedere costruire una strada ciclabile dentro un parco e non averne in altri punti della città, dove i cittadini stessi ne avevano già fatto richiesta.
Il territorio in cui viviamo ha già visto nel corso degli anni saccheggi e devastazione come l’escavazione delle cave che hanno sgretolato le Alpi Apuane ( il più grande scempio ambientale d’Europa ), come le discariche, come l’inceneritore di Falascaia poi spento grazie ad una lunga lotta popolare, come l’aumento di ripetitori per la telefonia mobile, come i campi incoltivabili perché pieni di arsenico, come il tallio negli acquedotti, come i depuratori non autorizzati, come la cementificazione selvaggia ed un’urbanistica senza regole. Il mondo in cui vogliamo vivere non può essere ulteriormente deturpato perché ne va della nostra salute e della qualità della vita. I profitti di pochi non possono passare sulle vite di tutte e tutti noi. Per questo pensiamo che serva una nuova cultura, la quale ripensi un altro sviluppo economico. Uno sviluppo totalmente alternativo a quello che il capitalismo e le logiche di profitto ci hanno imposto fino ad oggi.
Pratiche come quelle del museo popolare della pineta “Giak Verdun” vanno sicuramente nella direzione della costruzione di una nuova cultura dell’autogoverno e dell’ecosocialismo.
Se qualcuno pensa di uscire dalla crisi con maggiore sfruttamento ambientale è un illuso. Se qualcuno pensa di arricchirsi in questo modo è un nemico della natura e come tale va trattato. Il pianeta, ogni giorno, si trova di fronte a scelte irreversibili per questo le lotte che affrontiamo non possono essere affrontate solo con l’indignazione o come lotte civiche ma devono essere affrontate dentro un quadro strategico di visione alternativa a questo sistema di produzione criminale.
Le firme sono rigidamente in ordine alfabetico: AS.I.A Viareggio e Versilia, Brigata Mutuo Sociale per l’Abitare, Cantiere Sociale Versiliese, COBAS Lavoro Privato Viareggio e Versilia, Collettivo “Dada Boom”, Collettivo SuperAzione, CSOA SARS, Partito della Rifondazione Comunista federazione della Versilia, Potere al Popolo Versilia, Repubblica Viareggina
Pubblichiamo integralmente il testo che alcuni ambientalisti di varie realtà tra cui il coordinamento "La Lecciona non si tocca." e il Comitato per la Salvezza della pineta stanno inviando al presidente della regione Toscana. Per chi volesse aggiungersi questa è l'email eugenio.giani@regionetoscana.it:
Egregio presidente Giani,
ci sembra preoccupante il fare ricattatorio col quale il sindaco Del Ghingaro minaccia per l’ennesima volta di far uscire dal Parco il comune di Viareggio (cosa per cui del resto non ha l’autorità) a meno che Lei non ne nomini presidente il suo fido Fabrizio Miracolo.
Lo troviamo preoccupante sia per l’arroganza in sé di tale pressione politica (le pressioni esistono da sempre, ma c’è modo e modo, qui ci pare che si sia venuti meno alla minima discrezione…), sia per altre considerazioni che esponiamo di seguito.
Innanzitutto, è curioso che Del Ghingaro lamenti la perenne emarginazione di Viareggio dalle decisioni sul Parco, quando sia l’attuale presidente Cardellini sia il suo predecessore Manfredi sono venuti da Viareggio (sarebbero quindi casomai gli altri comuni interessati a poter lamentare un favoritismo filoviareggino…); e quando, del resto, né lui stesso né Miracolo provengono da Viareggio (quest’ultimo, anzi, nemmeno dalla Toscana): evidentemente Del Ghingaro è convinto che Viareggio si identifichi in toto con la sua amministrazione, tanto da non considerare viareggino nulla e nessuno che non si allinei con le sue personali vedute!
Ma questo lo diciamo ad personam, visto che di recente l’amministrazione Del Ghingaro si è messa oltretutto a dissertare su cosa è ‘autoctono’ e cosa no nel territorio di sua giurisdizione. Cosa importa, in effetti, da dove viene il presidente, purché abbia la volontà di fare del bene all’ambiente del Parco, e la competenza per tradurla in atto? Ma proprio qui sta il problema più sostanziale.
Non solo, infatti, Miracolo non possiede nessuna competenza specifica in campo di tutela degli ecosistemi (difetto del resto condiviso con parecchi altri candidati); ma si è anche reso autore, or non è molto, di dichiarazioni preoccupanti. Si è chiesto, ad esempio, perché Viareggio non può essere una città “normale”, dove alla Lecciona (zona che, ricordiamolo, è riserva naturale e sito di interesse comunitario per le sue particolari e delicate caratteristiche, e dove già l’attuale livello di frequentazione rischia di essere incompatibile coi suoi equilibri) si prenda l’aperitivo in spiaggia “come a Formentera”!
Si può, ci domandiamo, con idee simili aspirare a una carica di alta responsabilità per la tutela dell’ambiente locale?
La verità, presidente, è che a determinate forze non è mai andato giù che, con l’istituzione del Parco, una parte consistente di Viareggio sia stata sottratta alle loro mire speculative e lasciata alla quiete della natura: e vorrebbero, non potendo cancellarlo, quantomeno neutralizzarlo per aver modo di fare il loro comodo.
Del Ghingaro e Miracolo sono espressione lampante di questo punto di vista. Del Ghingaro leva da anni alte grida sul fatto che il Parco avrebbe “soffocato” la voce di Viareggio (piagnisteo, va detto, in parte sottoscritto anche dal PD toscano, nel suo tiepido e ambiguo tentativo di mediazione): ma in che senso, ci domandiamo? Quando mai? Che cosa ci si aspetta da un’area protetta, se non che porti avanti il suo lavoro di tutela? Un’area protetta deve occuparsi di mantenere, difendere e se possibile incrementare il valore naturalistico e paesaggistico dei contesti che le sono affidati: punto e basta. È così che a lungo termine assicurerà il vantaggio anche economico delle comunità coinvolte (la buona salute dell’ambiente e del territorio rappresenta ormai anche una risorsa economica, sebbene alcuni si ostinino a considerarla sacrificabile in nome del profitto): non certo asservendosi a interessi terzi o trasformandosi in una ‘gallina dalle uova d’oro’. Un parco naturale non è non può essere un parco di divertimenti!
È per questo che certe lamentazioni sulla ‘pastoia’ che il Parco avrebbe costituito per Viareggio ci sono sempre parse inquietanti: cosa vuol mai fare Del Ghingaro, che il Parco gli abbia impedito e che sia compatibile con la tutela dell’ambiente? Le parole di Miracolo, ci sembra, chiariscono in maniera inequivocabile (e, vorremmo dire, beatamente ingenua) a cosa si mira: a un Parco ‘addomesticato’, che avalli localini, collegamenti asfaltati, parcheggi, musica ad alto volume, e chi più ne ha più ne metta nel campo di quel che una miope e superata idea dello ‘sviluppo economico’ e della ‘valorizzazione turistica’ può suggerire. Ma questi non sono certo la finalità e lo spirito in base ai quali il Parco, ormai da quarant’anni, è stato istituito.
Caro presidente, non ceda alle pressioni, non si renda complice di una tale manovra, non apra la strada a una tale devastazione proprio adesso che in tutto il mondo si invoca la necessità di una ‘transizione verde’; e nomini alla presidenza del Parco un ambientalista vero, che ne conosca il territorio e consideri la sua preservazione un obbiettivo primario, non un ostacolo da aggirare facendo della ‘tutela’ un nome vuoto e derisorio!
Sicuri della sua attenzione e della sua comprensione, Le auguriamo buon lavoro.
Le denunce di Pietrasanta ai 23 che hanno difeso i tigli fanno discutere e potrebbero rivelarsi un boomerang per chi le ha volute. Lgali che si offrono di difendere i denunciati, pagine social pieni di commenti che invitano a non mollare, chi era in piazza a Largo Risorgimento a Viareggio pronto a fare sottoscrizioni. Il Museo Giak Verdun pronto a premiare gli indagati. Ma a difesa dei 23 si schiera anche il PD e incredibilmente anche il giornalista Aldo Grandi con note simpatie di destra. Ma postiamo qui sotto alcuni comunicati.
IL DISSENSO È IL SALE DELLA DEMOCRAZIA! SOLIDARIETÀ AI DENUNCIATI DI PIAZZA STATUTO
“La mancata condivisione democratica non può essere oggetto di denuncia: la spontaneità dei cittadini e dei comitati che altro non hanno fatto che richiedere le motivazioni di un progetto fragile e senza priorità, non riteniamo sia passibile di qualsivoglia azione legale.
Al contrario l’aver messo in luce la mancanza di rispetto della realtà storica e ambientale di Pietrasanta, dovrebbe essere motivo di pregio per qualsiasi amministratore.
Ma sappiamo benissimo che gli amministratori di destra sono famosi solo per le fughe dai problemi dei cittadini.
Dalle notizie uscite si lamentano dei cittadini che chiedevano democraticamente di ripensare un progetto, hanno ritardato i lavori che loro stessi hanno sospeso in attesa di rispondere alla Sovraintendenza che nel frattempo non avevano interpellato. E se i ritardi nei lavori pubblici, tutto ad un tratto diventano oggetto di monitoraggio legale, loro stessi dovrebbero essere oggetto di trattamento analogo, visto gli innumerevoli ritardi ed interruzioni nei lavori di Piazza Carducci, nei lavori del Museo Mitoray, nei lavori di collegamento della via Pisanica, nel risanamento ambientale delle Miniere di Valdicastello, e nella normale manutenzione di buona parte delle strade comunali. Stanno rinchiusi nei palazzi attaccati alle poltrone mentre i cittadini che chiedono spiegazioni in maniera democratica vengono denunciati.
Ai cittadini/e, ai ragazzi e alle ragazze denunciate, e ai nostri tre Compagni iscritti, va tutta la nostra solidarietà e vicinanza, ribadendo che il dissenso è il sale della democrazia e, in questo caso, per noi una medaglia di sana educazione civica che ci vedrà sempre a fianco di chi la esercita”.
Partito della Rifondazione Comunista
Circolo di Pietrasanta
Federazione della Versilia
Ventitré denunciati, di cui alcuni minorenni, per la sola colpa di avere difeso gli alberi di piazza statuto a Pietrasanta e un’idea di città diversa da quella di chi pensa solo al profitto. Non ci interessa disquisire sulla natura più o meno pretestuosa di quei reati. Ci interessa, invece, solidarizzare con tutte e tutti i colpiti da questa azione repressiva. Come museo popolare Giak Verdun siamo stati in quella piazza e a fine aprile abbiamo promosso anche un’azione artivistica dal titolo “OnorAzione ai compagni Tigli.” Da anni siamo impegnati a difendere l’ambiente da devastazioni, a difendere il bello della natura con il bello dell’arte. Con lo spirito del nostro compagno Giacomo Verde, che da artivista ha sempre coniugato sperimentazione artistica e impegno sociale, a breve apriremo la quarta edizione del Museo popolare Giak Verdun in pineta di Levante, operAzione artistica e culturale che si oppone al progetto dell’asse di penetrazione. In occasione dell’inaugurazione abbiamo deciso di premiare i denunciati che hanno difeso i tigli di Piazza Statuto a Pietrasanta con “il premio pigna d’oro” per ringraziarli e onorarli. Per noi quelle 23 denunce non devono essere motivo di denigrazione bensì di orgoglio e andrebbero vissute come medaglie di cui andare fieri. L’idea del “premio pigna d’oro” in difesa della natura nasce in continuità con il premio “uovo d’oro” per meriti di antirazzismo (ricordiamo le due passate edizioni: il premio uovo d’oro a chi contestò Salvini a Viareggio nel maggio 2015, e la seconda edizione al sindaco di Riace Mimmo Lucano). Adesso premieremo con molto piacere i denunciati che a Pietrasanta hanno difeso i tigli dall’ennesimo progetto di cementificazione. E’ questo il nostro modo di esprimere loro non solo solidarietà ma anche un ringraziamento sincero per quello che hanno fatto.
NOI SIAMO LA NATURA CHE SI DIFENDE
Museo Popolare Giak Verdun
Le denunce a chi ha difeso gli alberi a Pietrasanta puzzano di repressione come quelle che in questi ultimi sette anni hanno colpito il movimento di lotta per la casa viareggino. Ma così come noi, grazie alla lotta, all’unità e alla solidarietà, siamo riusciti ad uscire indenni da decine di processi con numerosi capi di imputazione, siamo sicuri che anche i giovani ambientalisti, che con coraggio e dignità, hanno affrontato l’arroganza del sindaco Giovannetti riusciranno a respingere al mittente ogni accusa. Le denunce e i processi non devono spaventare. Se affrontati con determinazione e intelligenza possono rafforzare un movimento. Da parte nostra esprimiamo a tutti i denunciati la nostra piena solidarietà. Così come per l diritto all’abitare anche per lavoro, salute e ambiente non si può più rimanere in silenzio e occorre riprendere a lottare decisi e uniti.
Brigata Mutuo Sociale per l’Abitare
Lo avevamo previsto e preventivamente nei giorni scorsi abbiamo fatto un attacchinaggio di volantini in solidarietà ai denunciati, che ha irritato non poco le forze della repressione. Quelle stesse forze che alcune settimane fa in piazza invitavano “a fare pulizia all’interno del movimento.” Contro il paternalimo retorico, la repressione e la criminalizzazione dei movimenti ci schieriamo senza se e senza ma. Come ci insegna il movimento No TAV che da decenni resiste alla repressione: “Si parte e si torna assieme.” La nostra solidarietà ai denunciati è quindi totale.
Laboratorio Contro la Repressione “Sacko”
Ancora denunce, ancora processi per chi propone un’idea di società e di città diversa. Una città non completamente inghiottita dal cemento e dalle macchine, una città non avvelenata dallo smog e dall’inquinamento, in cui si possa ancora respirare. Una città in cui l’obiettivo e la preoccupazione principale dell’amministrazione comunale non sia radere al suolo ogni singolo albero per spianare parcheggi. È stato, infatti, sufficiente opporsi all’abbattimento dei tigli in Piazza Statuto a Pietrasanta per ritrovarsi tra gli indagati della solerte procura di Lucca. Nemmeno il tempo di concludere, dopo cinque anni di processo e 27 imputati tutti assolti perché il fatto non sussiste, il processo per le contestazioni a Salvini (e ripartire, per gli stessi fatti, con il Salvini bis che è appena iniziato) che ci risiamo. Di nuovo capi d’accusa pretestuosi come adunata sediziosa, manifestazione non autorizzata e interruzione di pubblico servizio. Processi che non ci preoccupano, gli indagati, tra cui il nostro compagno Gabriele, sanno che non sono soli, che avranno assistenza legale e sostegno da tutte e tutti noi. Quello che, però, ci fa rabbia è che abbiano voluto colpire i più giovani, tra i denunciati ci sarebbero anche minorenni, per dare un segnale, un monito. Per disincentivare la partecipazione su un tema che appassiona soprattutto le nuove generazioni, la difesa del diritto di tutte e tutti ad un ambiente salubre. Ebbene l’unico effetto che sortiranno è quello di renderci ancora più determinati, uniti e pronti a scendere di nuovo in piazza. A breve ci saranno presidi di solidarietà per gli indagati, la lotta per la difesa degli alberi, a Pietrasanta come a Viareggio, non si fermerà certo per questi patetici tentativi di intimidazione.
Potere al Popolo Versilia
Solidarietà a Gabriele e a tutti i denunciati di Pietrasanta. Come purtroppo era prevedibile, sono partite più di venti denunce per le sacrosante proteste di Pietrasanta contro l’abbattimento del tutto immovitato degli alberi di Piazza Statuto. Seguendo un copione ormai consolidato, le denunce sono dirette in particolare verso giovani e giovanissimi nel tentativo di intimidire e bloccare ogni insorgenza sul nascere. Tra questi, anche Gabriele, militante del Cantiere Sociale e membro del direttivo della nostra associazione. Ai denunciati va tutta la nostra vicinanza e solidarietà : appoggeremo ogni iniziativa che verrà intrapresa per rimandare al mittente questo eneesimo tentativo di intimidazione.
Cantiere Sociale Versiliese
Purtroppo quello che temevamo si è verificato. La macchina repressiva si è messa in moto contro chi difendeva i tigli di piazza Statuto a Pietrasanta. A farne le spese sono al momento 23 persone, molte delle quali giovanissime, i reati sono pretestuosi come l’interruzione di pubblico servizio e la manifestazione non autorizzata. Palese è il tentativo di intimidire. A tutte le denunciate e a tutti i denunciati va la nostra ferma e incondizionata solidarietà. Sappiamo che ci vuole ben altro per fermare la giustezza di una lotta. Ricordiamo, inoltre, che giustizia e legalità non sono sinonimi. Ci schieriamo, quindi, fermamente dalla parte di tutte e tutti i denunciati che non lasceremo soli.
Rete Versiliese contro la Crisi
Il Partito Comunista dei lavoratori sez. Lucca e Versilia, appreso dagli amici e dalle amiche che insieme a noi hanno contestato lo SCEMPIO di Piazza Statuto, che sono partite le denunce per reati assurdi: istigazione, interruzione di pubblico servizio, adunata sediziosa… ecc. Si sente in dovere di esprimersi (se ancora è concesso) affermando che noi saremo sempre dalla loro parte e che in qualsiasi situazione possono contare su di noi.Facciamo presente che tutte le manifestazioni si sono svolte in maniera pacifica (nonostante le bugie e le provocazioni della giunta comunale e dei loro seguaci).La repressione del dissenso è sempre stato il metodo fascista per fermare le nuove generazioni che si affacciano alla politica ed al vivere civile. Ma non li avete spaventati… dietro di loro ci saremo sempre noi e, se volete, ora denunciateci tutti, noi saremo sempre e comunque lì, per una battaglia di civiltà, ecologista e per dimostrare che non esiste soltanto il “loro potere” ma esiste il potere del popolo lavoratore che si è unito alla massa studentesca in un connubio generazionale che cambierà in meglio questo paese, e siamo altresì convinti che tutti i raggruppamenti sociali, cittadini e politici dei comuni della versilia non faranno mancare il loro sostegno e la loro solidarietà a tutti questi cittadini e cittadine colpiti dalla repressione.Ribadendo la richiesta di dimissioni della Giunta comunale di Pietrasanta, perché bugiardi, inetti e devastatori (ed ultimamente in lotta per varie poltrone), invitando tutti e tutte nel più breve tempo possibile a mobilitarsi in una manifestazione a favore dei 23 denunciati, rilanciamo la parola d’ordine dei/lle nostri/e compagni/e NO TAV: si parte insieme e si ritorna insieme.
Partito Comunista dei Lavoratori sez. Lucca e Versilia