Cresce la mobilitazione per la manifestazione del 6 a Forte dei Marmi e intanto il presidente provinciale dell l’ANPI prende posizione.
“Come ANPI Provinciale di Lucca, ringrazio quei lavoratori e lavoratrici che si mobilitano e manifestano contro il lavoro nero, contro il precariato e per un salario minimo. Il lavoro, anche se troppo spesso disatteso, è un valore fondante della Nostra Repubblica, non solo quale sicurezza economica, ma anche tutela dei diritti, dignità sociale, sicurezza e democrazia nei luoghi di lavoro. Saluti resistenti!” Filippo Antonini- Presidente Provinciale.
Slang USB scenderà in piazza sabato 6 agosto alle ore 19 al Pontile di Forte dei Marmi al fianco dei lavoratori stagionali. Questo dicono in un comunicato.
“L’Italia è quel Paese in cui i salari sono tra i più bassi d’Europa, ma gli imprenditori nostrani si lamentano ogni giorno per la per la mancanza di personale, nonostante quest’anno si registri un picco di assunzioni stagionali.
L’Italia è quel Paese che non ha ancora approvato una legge per istituire il salario minimo, ma si pensa ad aggredire l’unica misura di redistribuzione, peraltro semmai da ampliare, come il reddito di cittadinanza.
L’Italia è quel Paese in cui si punta sempre di più sul turismo e le tante attività correlate, ma la realtà per chi ci lavora è fatta di bassi salari, orari e carichi estenuanti, sfruttamento selvaggio.
Prima la pandemia, adesso la guerra e l’aumento dei costi della vita, ma le condizioni di lavoro sono sempre peggiori. Lavoro nero e grigio sono all’ordine del giorno: solo nel settore della ristorazione e del turismo le statistiche parlano di 8 aziende irregolari su 10.
Slang USB ha avviato una campagna di denuncia e sensibilizzazione in tutto il paese. Da Nord a Sud, attraverso lo slogan “cercasi schiavo” siamo intervenuti contro ogni forma di sfruttamento e lavoro nero rispondendo colpo su colpo agli attacchi che i lavoratori e le lavoratrici subiscono ogni giorno.”
Alla manifestazione aderiranno varie forze politiche e sociali tra cui Potere al Popolo Toscana e il cricolo del Partito della Rifondazione Comunista di Forte dei Marmi.
Potere al Popolo afferma: “C’è un segreto di pulcinella nel turismo e nella ristorazione che va in scena sui litorali italiani ogni estate: il neo-schiavismo dello sfruttamento stagionale. 10/12 ore al giorno, 7 giorni su 7, con contratti a nero o a grigio e salari dai 3 ai 5 euro l’ora: sono queste le condizioni medie per le lavoratrici e i lavoratori che ogni stagione estiva portano avanti l’industria del turismo italiano, valevole per il 13% del PIL nazionale. È il momento di rompere la coltre di fumo sullo sfruttamento stagionale e di svelare la falsa retorica di imprenditori parassitari pienamente rappresentati da tutta la classe politica italiana! Così come siamo stati a Piacenza contro la sporca operazione repressiva ai danni dei dirigenti di Usb e Si-Cobas volta a bloccare ogni dissenso sociale e sindacalmente organizzato, continuiamo a mobilitarci il 6 Agosto a Forte dei Marmi insieme a Slang-Usb e ai lavoratori che non abbassano la testa contro le moderne forme di schiavitù.”
I familiari della strage ferroviaria di Viareggio, con molta dignità e determinazione, hanno contestato, domenica 31 luglio, il presidente del premio Repaci Viareggio, Paolo Mieli. Il noto volto televisivo, senza alcuna sensibilità, aveva difeso Mauro Moretti uno dei principali responsabili della strage ferroviaria di Viareggio dicendo:“chi li restituisce la vita dopo tutti questi anni di processo? “ Il giornalista si riferiva non alla vita di chi è morto bruciato tra enormi agonie ma alla vita di chi in questi anni è stato premiato con il cavalierato del lavoro, retribuito e liquidato da incarichi prestigiosi con cifre con tanti zei. Mieli si era spinto anche oltre definendo i viareggini degli urlatori. Parole che hanno offeso non solo i familiari della strage ma l’intera città. Quando i familiari si sono presentati con tanto di striscione il signor Mieli in modo ipocrita ha chiesto un minuto di silenzio per i familiari della strage ma Daniela Rombi del mondo che vorrei gli ha urlato: “In silenzio ci dovevi stare prima.”
Del Ghingaro, che ha nominato Mieli presdiente del premio Repaci, è lo stesso sindaco che ha rinunciato a costituirsi parte civile nella la strage. Del Ghingaro, Mieli, Moretti ma la lista dei politicanti potrebbe essere più lunga appartengono, seppure in modo diverso, a quella casta di intoccabili lontani dalle istanze popolari che si spalleggiano tra di loro. La sacrosanta contestazione di ieri al revisionista e guerrafondaio Paolo Mieli, lacché dei padroni va salutata come un toccasana da parte di tutte quelle persone che non chinano la testa di fronte alla narrazione dei dominanti e all’insensibilità di un potere che si autoassolve sempre.
“Martedì scorso, presso la spiaggia libera della Lecciona, una signora, a causa del mare mosso e delle forti correnti, si è trovata in grossa difficoltà, rischiando di annegare. Per fortuna, è intervenuto -tempestivamente- ed in un’area di non propria competenza, il bagnino della cooperativa “L’altro mare”. Se il fatto fosse avvenuto cento metri più in là, se il bagnino non avesse visto o non fosse arrivato in tempo…? Cosa sarebbe accaduto? Riguardo un tema così delicato come la sicurezza in mare, non possiamo delegare alla sorte, al volontariato, alla solidarietà tra turisti o all’abnegazione di un bagnino particolarmente attento e scrupoloso. Anche le istituzioni, ed in particolare quelle cittadine, sono obbligate fare la loro parte! Infine, voglio ringraziare la gestione della cooperativa “L’altro mare”, esempio di imprenditoria sensibile, che ha collocato un bagnino a proprie spese in un’area che non gli compete ed in particolare, un grazie al bagnino in questione, tra l’altro un ragazzo straniero, che ha gestito al meglio e da solo una situazione difficile. L’applauso finale dei turisti e bagnanti presenti ne è stata la dimostrazione concreta.”
Il 26 luglio non è un giorno qualsiasi per Cuba ma il giorno dell’assalto alla caserma Moncada. E proprio questo ricordo è stato salutato da un fragoroso applauso ieri al Cantiere Sociale Versiliese in occasione della presentazione del libro del giornalista Franco Fracassi “Ucraina dal Donbass a Maidan cronache di una guerra annunciata.” L’iniziativa promossa dall’associazione di amicizia Italia Cuba, con l’adesione di varie forze politiche, ha visto la partecipazione di oltre una sessantina di persone che hanno dato vita ad un dibattito interessante.
L’immaginario della propaganda occidentale ha soppiantato la verità. Il ruolo dei nazisti e la compromissione di Zelensky con essi scompare nei medi occidentali. Ma è stato sottolineato come il mondo non sia solo l’Occidente e di come nel resto nel pianeta la narrazione nordamericana non solo fatichi ma venga respinta. In ucraina ben 13 partiti sono stati sciolti e i comunisti vengono incarcerati alla faccia del paese democratico.
Volantino distribuito a Seravezza sabato 23 luglio
“CHI SIAMO? Siamo attivisti/e, compagni/e che, aldilà delle diverse appartenenze, intendono unire le forze e unirsi a quanti sentono come improrogabile la necessità di superare le logiche di “gruppo”, di sigla, di collocazione, per sviluppare informazione, denuncia, iniziativa e mobilitazione; solidarietà concreta verso chi produce e sviluppa le lotte. Ci siamo quindi costituiti come Collettivo di territorio di Viareggio, Versilia e Massa-Carrara, PER
– sostenere concretamente la lotta della ex Gkn oltre i confini della metropoli fiorentina, raccogliendo gli appelli di unamobilitazione in piedi da un anno; – mostrare che è possibile, partendo dai loro insegnamenti, che gruppi solidali possono e debbono costituirsi anche in altri territori; – dare voce e informazione su vertenze operaie e sindacali presenti nel territorio per unire i protagonisti di queste lotte con gli operai ex Gkn; – costruire un’unità d’azione tra compagni/e, tra lavoratori/trici, delegati e attivisti sindacali, nei territori; – dare vita a relazioni, conoscenze, con operai, settori sindacali e storie operaie e proletarie.
SIAMO QUI, come prima iniziativa, per sensibilizzare e fare appello alla solidarietà: a fianco di chi lotta contro i licenziamenti come, da oltre un anno, stanno facendo gli operai ex Gkn; a sostegno delle vertenze di realtà operaie in corso sul nostro territorio; alla mobilitazione dei familiari di Viareggio che da oltre 13 anni si battono per la sicurezza dei trasporti e per strappare brandelli di giustizia dai Tribunali; ai sindacalisti arrestati a Piacenza per aver costretto, con forme di lotta efficaci, i padroni a migliori condizioni per i lavoratori della logistica supersfruttati e ricattati.
Solidarietà e vicinanza a chi subisce devastazione ambientale come oggi quella del fuoco.
I lavoratori e le lavoratrici lottano per loro stessi, per i propri compagni/e di lavoro, per chi nasce e sarà grande domani“
– Collettivo di territorio di Viareggio, Versilia, Massa-Carrara
“Ho constatato con grande amarezza che la censura nei confronti degli ultimi dieci anni di vita artistica di Giacomo Verde continua ancora.
Nella mostra “Giacomo Verde – Liberare arte da artisti” in corso al CAMeC di La Spezia, il 20 luglio 2022, nel pieno del periodo dedicato all’artivismo, doveva essere installata l’opera “MaLa Polizia / Ancora una volta?”, invece la curatrice Anna Maria Monteverdi, che ha preso a tutti gli effetti il mio posto, ha fatto installare delle nuove foto di un fotografo di fama mondiale, ovviamente suo amico, e quindi vorrei chiederle che attinenza specifica abbia questa sua scelta con l’artivismo di Giacomo Verde. A questo punto, invito tutte le amiche e gli amici di Giacomo a mandare le loro foto, di viaggi, cene eccetera che hanno fatto con Giacomo, direttamente al museo.
Lasciamo perdere per un attimo tutte le polemiche scatenate dalla rimozione dell’opera “Omaggio Ogiugno” del Museo Popolare Gïåk Vërdün e dall’abbandono della mostra da parte dei collettivi Dada Boom e Superazione, in cui Giacomo ha militato negli ultimi anni della sua vita, su cui mi sono già espresso. Secondo le ultime dichiarazioni della nuova curatrice, Giacomo non è stato vittima di censura né oscurato dalle istituzioni, quindi mi chiedo che fine abbia fatto l’installazione “MaLa polizia / Ancora una volta?”. Se non c’è una censura istituzionale verso quest’opera, allora c’è forse una censura artistica o curatoriale? E questa censura è frutto di un mal di testa o di un mal di pancia di chi doveva installarla o provoca mal di testa e mal di pancia all’istituzione che doveva ospitarla e alla nuova curatrice?
Lo dico per chi non mi conosce, mi piace essere diretto. L’installazione di questa opera è stata discussa a lungo ed è stato concordato che dovesse avvenire il giorno 20 luglio 2022 in occasione della proiezione del documentario “Solo Limoni”, quest’ultima effettivamente avvenuta. La mancata installazione dell’opera porta ovviamente una responsabilità culturale e una responsabilità morale nei confronti di Giacomo Verde e del suo testamento artistico e quindi vi avverto: io e le mie compagne e i miei compagni artivisti saremo presenti in ogni occasione per ricordare alle persone le loro responsabilità con le nostre oper-azioni r(Ǝ)odadaiste.”
“Arrivedorciiiiiiiiiiiiiii”
23 luglio 2022, Luca Fani
Ex curatore della mostra “Giacomo Verde – Liberare arte da artisti”
“Nei giorni scorsi, davanti al commissariato di Viareggio, si è verificato un episodio drammatico. Un giovane di 31 anni si è cosparso di alcool e si è dato fuoco. Non sappiamo quali siano le reali motivazioni del gesto né se sia, eventualmente, avvenuto qualcosa in commissariato, dove era stato portato in preecedenza. Sappiamo, però, che si tratta dell’ennesimo gesto di disperazione che capita in una città sempre più abbandonata e nello sconforto . Una città dove depressione e miseria avanzano nell’indifferenza dell’amministrazione comunale. Episodi del genere vanno affrontati non con la repressione ma con politiche sociali adeguate che purtroppo sono del tutto assenti nella Viareggio di Del Ghingaro. Questo episodio paradigmarico è l’ennesima spia di allarme sugli enormi problemi sociali che attraversa la città. Purtroppo i casi di dipendenza da sostanze, di disagio mentale e di indigenza sono in continuo aumento e richiedono un impegno adeguato da parte di tutti. Guai a nascondere la sabbia sotto il tappeto come qualcuno vorrebbe fare.”
Il 20 luglio siamo stati prima a La Spezia a compiere una azione di protesta dentro il museo CAMeC responsabile di censure militariste e dopo abbiamo volantinato per La Spezia e in Piazza Alimonda a Genova. All’interno del CAMeC abbiamo esposto alcuni modellini di autoblinde di polizia e carabinieri macchiati con vernice rossa color sangue. Qui sotto il testo del volantino distribuito e il video.
Non celebriamo questo appuntamento con gliipocriti che censurano e mistificano!
Oggi 20 luglio 2022, nel ventunesimo anniversario dell’assassinio di Carlo Giuliani e della mattanza del G8 di Genova realizzata dalle forze di polizia, al CAMeC di La Spezia si terrα un’iniziativa dove verrα proiettato il video “Solo Limoni” di GiacomoVerde.
A questa iniziativa eravamo stati invitati anche noi di Dada Viruz Poject ma dopo la censura esercitata dal comune di La Spezia e dal museo CAMeC, sull’ opera “Omaggio O giugno” realizzata dal Museo Popolare Giak Verdun, abbiamo deciso di non partecipare a questa iniziativa. Ci appare ipocrita ricordare l’impegno del compagno e artista Giacomo Verde e permettere l’oscuramento di un’installazione. A qualcuno, evidentemente, ha dato noi la scritta “Demilitarizzare La Spezia!” Ma chi era a Genova nel luglio del 2001 non aveva dubbi a quali danni portasse la cultura militarista.
Non ci si doveva aspettare niente di diverso da una amministrazione come quella spezzina, che appartiene alla peggiore destra militarista. Quella destra che ha le mani sporche del sangue del G8. Il ministro dell’interno di allora l’attuale sindaco di Imperia, Claudio Scajola, appartenente allo stesso schieramento politico, del sindaco di La Spezia Pierluigi Peracchini. Contro simili personaggi e la loro retorica ci siamo sempre battuti come si è sempre battuto Giacomo Verde. Per questo motivo non parteciperemo ad un dibattito che si svolge in un luogo che mette il bavaglio agli artisti e ai compagni di GiacomoVerde.
Andremo a Genova perchΘ dopo 21 anni il nostro posto è ancora quello. Andremo a ricordare che ci fu una resistenza alla violenza della MALA POLIZIA, come la chiamva Giacomo Verde e che quella resistenza fu fatta da giovani come CarloGiuliani che non si fecero disperdere e fino all’ultimo ebbero il coraggio di rimanere davanti e difendere il corteo.
Sono giorni difficili per il nostro paese e il mondo intero (guerre, pandemia, crisi economica, crisi climatica, ecc.,) ma niente di nuovo sotto il sole. Chi era a Genova nel 2001, aveva messo in guardia su quello a cui la globalizzazione capitalistica ci avrebbe portato.
Ieri come oggi il nemico rimane lo stesso: il capitalismo e chi siprostituisce ad esso.
Venerdì 15 luglio presso il circolo Partigiani Sempre “Tristano Zekanowsky” si è svolta una cena di sottoscrizione e di ricordo per il compagno Bruno Ventura scomparso a maggio. Sono state lette poesie ed è stato ricordato in alcuni interventi il suo impegno di militante comunista.