Al corteo per la strage di Viareggio striscione “La giustizia dei subalterni contro la legalità dei dominanti!”

“Come ogni anno siamo al corteo per ricordare le 32 vittime della strage ferroviaria del 29 giugno 2009 e per pretendere verita’ e giustizia. Inoltre è l’ occasione per dare una risposta popolare all’arroganza e al menefreghismo espresso in questi giorni dall’amministrazione Del Ghingaro. Vergognosa la decisione di rinunciare ad essere parte civile nel processo.

Ieri eravamo sotto le case occupate delle Ferrovie per portare solidarietà alle famiglie che da cinque anni ci vivono e dicendo loro grazie per avere strappato quelli immobili all’incuria e al degrado in cui le Ferrovie le avevamo lasciate. Quattro famiglie, sei minorenni e una persona anziana e malata rischiano di essere sgomberati e finire in mezzo alla strada. Anche su questa vicenda il sindaco e i servizi sociali del comune sono latitanti.

Sembra che le Fs vogliano cedere all’amministrazione comunale quelli immobili per attività di profitto. Ancora una volta il profitto passa sulla vita delle persone.

Per noi, giustizia e legalità non solo non sono sinonimi ma sempre più spesso sono opposti. Sono opposti perché i ricchi e potenti riescono a farla franca come potrebbe accadere al criminale Mauro Moretti e come è accaduto ai tanti padroni responsabili di stragi impunite in questo paese. Sono opposti perché senza alcuna remora in nome di sentenze ottuse si sgomberano famiglie con bambini, si arrestano studenti che lottano contro l’alternanza scuola/lavoro responsbaile di alcune morti, si reprimono i movimenti sociali e ambientali come il movimento No TAV. Quanti soldi buttati nell’alta velocità, per non parlare di quelli buttati in armamenti, avrebbero potuto essere spesi per la sicurezza sui luoghi di lavoro e sui trapsorti!

E’ giunto il momento di opporsi ad amministratori incapaci, a politicanti corrotti ma anche ad una magistratura che usa due pesi e due misure. Dobbiamo opporci avendo la consapevolezza che viviamo in un sistema che mette il profitto capitalista davanti al bene comune e alle nostre vite.”

Brigata Mutuo Sociale per l’Abitare

Cantiere Sociale Versiliese

Collettivo “Dada Boom”

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Contestato il sindaco di Viareggio. In migliaia al corteo per il tredicesimo anniversario della strage. Oggi da Firenze la sentenza del processo?

Applausi per Daniela Rombi, Marco Piagentini e i familiari della strage, applausi per Riccardo Antonini, il ferroviere licenziato da Mauro Moretti per avere avuto il coraggio di schierarsi dalla parte dei familiari della strage. Fischi, invece, per il sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, ormai lontanissimo dal sentire della cittadinanza. Il giorno prima La Viareggio Ultrà ha appeso uno striscione, al ponte girante, con su scritto “Del Ghingaro Dimettiti.” Ma è giorni che in città non si discute d’altro. Al presidio in dfesa delle case occupate della stazione di martedì promosso dalla Brigata Mutuo Sociale per l’Abitare qualcuno lo aveva ventilato dal microfono. Del Ghingaro da anni diserta l’appuntamento del 29 giugno ammantando le scuse più improbabili. Quest’anno, nel tredicesimo anniversario della strage, quando nessuno lo aspettava anche perché i familiari della vittime gli avevano fatto sapere che non avrebbe parlato dal palco si è presentato con tanta di fascia tricolore. Appena il corteo, dal municipio, ha iniziato a muoversi spontaneamente è partita la contestazione al sindaco. “Vattene via!” Non sei degno di portare la fascia tricolore!” “Vai a casa!” E ancora “Vergogna Vergogna!” Il tutto ha durato alcuni minuti senza mai trascendere ma la contestazione è stata chiara ed intensa e l’ego di re Giorgio ne ha accusato il colpo. La moglie accanto a lui lo ha tratttenuto dal reagire. Il corteo dopo ha ripreso il percorso ma il sindaco lo ha abbandonato prima di raggiunere via Ponchielli dove si sono svolte le celebrazioni. Daniela Rombi sul suo profilo facebook ha scritto: “Chi semina vento raccoglie tempesta.” e dal profilo facebook di Repubblica Viareggina si legge: “La contestazione era nell’aria ed è solo il minimo sindacale. Adesso deve chiedere scusa alla città e dimettersi.” Anche il senatore del Movimento Cinque Stelle, Gianluca Ferra ha commentato: “Il fatto che il comune di Viareggio non sia più parte civile è una vergogna assoluta, un colpo basso a questa città e soprattutto ai familiari delle vittme. Sono felice però che la città di Viareggio si sia resa conto di questa situazione.”

Sono state alcune migliaia le persone che hanno voluto rendere omaggio alle vittime a distanza di tredici anni e che continuano a chiedere verità e giustizia. Attesa per la sentenza prevista per oggi 30 giugno a Firenze.

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Presidio sotto le case occupate della stazione chiede le dimissioni del sindaco Del Ghingaro dice no agli sgomberi e ricorda che le Fs hanno un debito con Viareggio.

“Come Brigata Mutuo Sociale per l’Abitare ringraziamo le numerose persone appartenenti al Cantiere Sociale Versiliese, a Non una di Meno, a Repubblica Viareggina, al Collettivo Dada Boom, al Comitato Sanità, a Potere al Popolo, al Partito della Rifondazione Comunista, al Partito Comunista, al Partito Comunista dei Lavoratori, ad Artiolo 1, al Progetto Comunità Aperta, ad Italia Cuba, ad ASIA USB, ad Unione Inquilini e le tante e tanti singoli che sono scesi in piazza per rispondere all’appello che avevamo lanciato per costruire Solidarietà alle famiglie minacciate di sgombero. Famiglie che da anni vivono in case che le Ferrovie dello stato avevano lasciato in stato di abbandono e degrado. Ci sono ben sei minorenni e una persona anziana malata di tumore che rischiano di finire in mezzo alla strada ma i servizi sociali del comune ancora non si sono attivati. Il presidio si è trasformato in una assemblea, dove oltre alla solidarietà è stato ribadito che le Ferrovie hanno un debito con Viareggio, che la giustizia non è sinonimo di legalità e che in questo paese chi come Mauro Moretti è responsabile di trentadue morti viene premiato e chi invece ha la colpa di lottare per il diritto all’abitare viene represso. Una giustizia di classe inaccettabile. Sono state chieste inoltre da tutti gli interventi le dimissioni del sindaco ormai giudicato corpo estraneo alla città. Il vergognoso comportamento tenuto con i famigliari della strage, la decisione di sostenere a Lucca lo stesso candidato appoggiato da Casa Pound e la totale insensibilità sull’emergenza abitativa segnalano un punto di non ritorno. Come Brigata Mutuo Sociale per l’Abitare, assieme ad altri saremo in piazza stasera 29 giugno, non solo per ricordare i nostri 32 concittadini innocenti uccisi dalle meschine logiche del profitto ma per riaffermare che contro la legalità dei dominanti serve la giustizia dei subalterni.”

Brigata Mutuo Sociale per l’Abitare

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In migliaia in piazza al pride di La Spezia

Sabato 25 giugno, oltre mille persone sono scese in piazza, con entusiasmo e molto colore, per il pride di La Spezia. Presenti in piazza l’ARCI e la CGIL ma soprattutto tantissimi giovani che vogliono combattere l’omofobia, la transfobia e le discriminazioni di ogni tipo. Il corteo è passato davanti al CAMeC dove era in corso il vernissage della mostra “Liberare arte da artisti” dedicata al reodaista Giacomo Verde.

I reodadaisti hanno salutato i manifestanti che hanno risposto al saluto con canti e balli. Una vera festa.

https://www.facebook.com/100022813955165/videos/626139468380969/

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Potere al Popolo è sceso in piazza a Viareggio per il salario minimo.

L’Italia è l’unico paese in Europa dove i salari sono diminuiti rispetto al 1990. Si Lavora troppo, spesso in modo precario, pericoloso, con salari da fame, insufficienti per vivere dignitosamente. Più di una persona su dieci in Italia vive in povertà anche se lavora! La percentuale aumenta tra i giovani, 1 lavoratore/trice su 6 è povera.

Per questi motivi, in tutta Italia, venerdì 23 giugno ci sono stati volantinaggi e presidi promossi da Potere al Popolo per chiedere un salario minimo. A Viareggio c’è stato un volantinaggio mercato e poi è stato esposto uno striscione al Cantiere Sociale Versiliese.

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“Liberare l’arte da artisti” omaggio a Giacomo Verde al CAMeC di La Spezia.

E’ partita con il botto la mostra “liberare l’arte da artisti” al museo CAMeC di La Spezia. La retrospettiva dedicata a Giacomo Verde è stata inaugurata sabato 25 giugno e chiuderà il 15 gennaio. Gli spazi espositivi saranno periodicamente aggiornati. La mostra non si pone come archivio totalizzante del ricco quarantennale lavoro di un artista unico nel suo genere ma vuole alernare proiezioni, oggetti, video creazioni e installazioni storiche dell’artista a omaggi, reinterpretazioni e performance di colleghi, allievi e seguaci. Giacomo Verde ha ancora molto da insegnare e lo farà grazie all’elaborazione collettiva del suo prezioso lascito. Tre saranno le sessioni: Artivismo, tecnoarte e interazione ed infine effimero.

Ma la mostra non rimarrà prigionera delle quattro mura di un museo perché i reodaisti la faranno vivere ovunque a La Spezia e altrove come nel parco di Migliarino San Rossore dove in modo itinerante agisce il Museo Popolare Gïåk Vërdün.

Intanto all’inaugurazione un folto numero di visitatori ha assistito a delle interessantissime e dissacranti performance realizzate dalla R3ODADA CREW composta dal Collettivo “Dada Boom” e dal “Collettivo SuperAzione” nei quali Giacmo Verde militava e dai “No Name”. Nono sono mancate le polemiche e le discussioni sia per questa performance intitolata “Omaggio Ogiugno” che parlava di demilitarizzazione sia per quella fatta dal Collettivo SuperAzione intitolata “Ognuna è troia a modo suo “ che aveva come tema le indulgenze della chiesa.

Indulgenze performance del Collettivo “SuperAzione”
Omggio Ogiugno performance dalle R3ODADA CREW
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Presentato a Viareggio il libro “La rivoluzione non è che un sentimento” a cura degli archivi della Resistenza di Fosdinovo.

Sabato 18 giugno presso il Cantiere Sociale Versiliese di Viareggio si è svolta la Presentazione del libro “La rivoluzione non è che un sentimento” a cura degli archivi della Resistenza di Fosdinovo iniziativa promossa dal Cantiere Sociale Versiliese e da Viareggio Meticcia. Il libro affronta venti interviste a vent’anni dopo i drammatici fatti del G8 di Genova. Dopo il dibattito si è svolta una grigliata di autofinanziamento.

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Un vero successo il pride a Livorno, con 30000 partecipanti.

Una grande festa colorata, a cui hanno partecipato circa 30000 persone, ha investito Livorno lo scorso 18 giugno. Nella città labronica, si è infatti, svolo il Pride toscano. Un corteo ricco di spunti e vivace di ideee. La lotta per i diritti LGBTQ+ comtinua nonostante l’oscurantismo dei nostri giorni e le trame dei reazionari quelli palesi e quelli nascosti. La lotta per i diritti è stato affermato passa da una profonda lotta culturale che non abbia alcuna tolleranza verso omofobia, transfobia e ogni altra forma di discriminazione. Tantissime le realtà, i collettivi e le singole e i singoli che vi hanno partecipato. Numerosi i giovani e i giovanissimi carichi di entusiasmo e speranza.

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Al luogo della Memoria e della Solidarietà è stato presentato il libro “Insorgiamo.”

Il 15 giugno al luogo della memoria e della Solidarietà a Viareggio, in via Aurelia sud 20 si è svolta l’interessante presentazione del libro “Insorgiamo” con la presenza della delegazione operaia del Collettivo di fabbrica della GKN che ha raccontato quella lotta e quali sviluppi questa lotta possa portare a tutto il movimento operaio e non solo. E’ stata ricordata la strage di Viareggio e di come la magistratura non abbia riconosciuto l’incidente sul lavoro. Diverse sono le somiglianze tra la vertenza sindacale della GKN e la strage ferroviaria di Viareggio nella battaglia per sicurezza, verità, giustizia. Tra i numerosi interventi c’è stato quello di Claudio Menichetti dell’associazione “Il Mondo che vorrei.”

Intanto cresce l’attesa sia per il corteo del 29 giugno a Viareggio che per la sentenza per la strage il prossimo 30 giugno a Firenze.

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I “No Asse” tornano all’attacco con le loro ragioni.

“Dopo la realizzazione (per altro ancora incompleta) di una delle piste ciclabili più abborracciate d’Europa il Sindaco rilancia l’Asse di Penetrazione: oltre il proclama niente, come al solito, solo dati vuoti, imprecisi o addirittura non corrispondenti al vero quali quelli relativi al Regolamento Urbanistico. Il Regolamento Urbanistico adottato nel 2020 non è entrato nel merito del tracciato dell’Asse perché è tuttora vigente il Piano Strutturale del 2004 che prevede il percorso a nord dello stadio utilizzando la viabilità esistente, poiché dallo Studio d’Incidenza risulta più economico e di minor impatto ambientale, non prevede l’abbattimento di case e lo sventramento della pineta. E’ peraltro ancora pendente un ricorso al TAR presentato dagli inquilini della palazzina che dovrebbe essere “sacrificata”. E’ stato annunciato l’accordo con la proprietà della ex Fervet per l’avvio del terzo lotto dell’Asse. Dato che si tratta di un accordo non fra privati ma fra pubblico e privato, crediamo sia doveroso portarne i contenuti a conoscenza della cittadinanza, in modo rapido e chiaro, e spiegare in che modo la soluzione risulti conveniente per la città, tutti i dettagli del do ut des. Inoltre chiediamo al Sindaco perché, nei suoi ormai sette anni di (in)contrastato domino della città: – non abbia preso in considerazione il percorso a nord che ha costi notevolmente più bassi, non abbatte casamenti, non sventra la pineta. Perché non va bene? – Che risultati hanno dato gli studi, che immaginiamo abbia commissionato, relativamente ai flussi di traffico e alle reali esigenze economico-urbanistiche dell’Asse di penetrazione? – Perché non si è ancora messo mano alle opere che potrebbero considerevolmente risolvere il problema del traffico in Darsena: i sottopassi ciclopedonali all’altezza di Via San Francesco e della Stazione Vecchia per collegare le periferie al centro, i relativi parcheggi scambiatori? – Perché non è stato fatto un piano di riorganizzazione e potenziamento dei mezzi pubblici per un agevole e veloce collegamento fra i diversi quartieri cittadini? – Perché non si vuole tener conto del progetto partecipativo, finanziato dalla Regione Toscana, nel quale i cittadini hanno chiesto la realizzazione del Piano Urbano per la mobilità dolce? Chiediamo a Confindustria di rendere noti alla città i dati economici su cui basa la sua richiesta, fatta a gran voce, dell’Asse; se concorda che l’Asse potrebbe essere ricavato da una diversa organizzazione della viabilità già esistente; se non crede che le esigenze economiche delle categorie dovrebbero trovare conciliazione con gli equilibri del Parco e della città. In ultimo ricordiamo che il Gruppo Urbanistico del Coordinamento NO ASSE da tempo ha messo a punto un progetto, presentato ben due volte alla città con successo di pubblico e di attenzione, senza però riuscire mai a sottoporlo all’Amministrazione comunale. Chiediamo per l’ennesima volta al Sindaco un incontro e un confronto sulle nostre proposte.”

Coordinamento “NO ASSE”

Coordinamento “LA LECCIONA NON SI TOCCA”

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